COVID-19, ARRIVA A NOVARA IL LABORATORIO MOBILE EUROPEO B-LIFE
La squadra è attesa per domenica 12 luglio e resterà in città fino al 20 luglio per effettuare test virologici su personale di associazioni di volontariato, Protezione Civile, Croce Rossa e dipendenti di aziende aderenti a Confservizi. Fino ad oggi sono state sottoposte al test sierologico 4.548 persone delle quali 196 (4,3%) sono risultate positive e sottoposte al tampone che ha dato esito positivo in 1 solo caso. Marnati: «Essendo un campione significativo presumiamo che in tutto il Piemonte coloro che hanno contratto il virus non superino le 200.000 persone su 4.400.000»
Il team belga B-Life «Biological Light Fieldable laboratory for Emergencies» si sposta a Novara dove resterà fino al 20 luglio per effettuare test sierologici su un campione di 1220 persone che hanno aderito al progetto e provenienti da associazioni di volontariato, Protezione Civile, Croce rossa,enti pubblici e aziende che offrono servizi di pubblica utilità. L’arrivo è previsto per domenica 12 con le attività di screening che inizieranno il giorno dopo, il 13 luglio. Faranno base al PalaVerdi dove saranno allestiti l’area di attesa e l’ambulatorio mobile. Con un «pungidito» verrà effettuata una prima verifica sulla presenza o meno di anticorpi al Covid-19. In caso di positività verranno effettuati ulteriori esami diagnostici per verificare l’eventuale positività al virus. La squadra è composta da 10 persone e durante la prima fase della missione a Torino, sono state sottoposte al test sierologico 4.548 persone, delle quali 196 sono risultate positive e, dunque, sottoposte al tampone, che ha dato esito positivo in 1 solo caso. «Il campione osservato fino ad ora risultato positivo al test sierologico – osserva l’assessore regionale alla Ricerca Applicata per l’emergenza Covid-19, Matteo Marnati –è soltanto del 4,3% e ci permette quindi di avere una dato più chiaro: è presumibile, infatti, che in questo momento in Piemonte siano circa 200.000 le persone entrate in contatto con il Covid-19 su una popolazione totale di 4.400.000 abitanti. Le categorie scelte per questo screening sanitario – ha aggiunto Marnati – erano le più esposte al contatto col virus durante il lockdown, e per questa ragione si è ritenuto di sottoporle ai test. Ringrazio anche il Sindaco e il Comune di Novara e la protezione civile per l’organizzazione logistica del progetto». «Anche se l’emergenza sotto il profilo sanitario è fortunatamente rientrata – aggiunge il Sindaco di Novara Alessandro Canelli – abbiamo accolto l’iniziativa promossa dall’assessore regionale Marnati con l’obiettivo di continuare a monitorare la situazione per tenere sotto controllo la diffusione del virus che, pur essendosi notevolmenteridimensionata, non è sparita. Un ringraziamento, da parte del Comune di Novara, va dunque alla Regione, ma soprattutto ai medici e al personale sanitario che si occuperanno, nei prossimi giorni, di eseguire i test ottenendo risultati certamente utili per analizzare l’andamento del virus». La missione B-Life è finanziata dall’ESA – Agenzia Spaziale Europea- dall’Università Cattolica di Louvain (Belgio), dal Governo del Lussemburgo e dal Rotary internazionale, e ha l’obiettivo difornire una mappa epidemiologica della diffusione del virus fra un campione rappresentativo del territorio piemontese, composto da individui che in questi mesi sono stati potenzialmente più esposti al Covid-19 e che hanno lavorato durante il lockdown. Lo screening aiuterà a fornire indicazioni aggiuntive per sciogliere i tanti interrogativi ancora aperti su questa malattia, come quello di chi ha sviluppato gli anticorpi senza accusare sintomi o di chi si è immunizzato senza eseguire terapie farmacologiche.