L’AVVOCATO – Assicurazioni: le clausole di esonero non devono rendere nullo il rischio garantito
Una recente pronuncia della Suprema Corte ha stabilito, che le clausole di esclusione o limitazione della garanzia, presenti nelle polizze assicurative, non devono neutralizzare o traslare il rischio ad esclusivo vantaggio dell’assicuratore; ne viene meno, infatti, il corretto equilibrio tra la ripartizione del rischio e il premio versato, rendendo la polizza priva di qualunque utilità pratica per l’assicurato e rendendo ingiustificato il conseguente pagamento del premio. Il contratto di assicurazione deve garantire l’equilibrio tra le posizioni dei contraenti e presenta delle peculiarità rispetto agli altri contratti a prestazioni corrispettive; infatti, nell’ambito assicurativo, si ricorre a specifiche metodologie statistiche e attuariali per calcolare il premio corrispondente al rischio che si assume. Infatti, il corrispettivo versato dall’assicurato (il premio) è la traduzione di un’operazione economica che calcola il rischio medio, sulla base di elementi probabilistici e deve esservi “corrispondenza tra ammontare del premio e il contenuto dell’obbligazione dell’assicuratore”. Quando l’oggetto del contratto viene delimitato, ad esempio con una clausola di esonero o limitazione della garanzia, si verifica uno spostamento dell’onere economico dall’assicuratore all’assicurato. Se la presenza di tali clausole non comporta la correlativa diminuzione del premio si assiste ad un ingiustificato vantaggio dell’assicuratore a scapito dell’assicurato. Infatti, è irrilevante che quest’ultimo abbia accettato il contenuto del contratto.
La presenza di clausole di esclusione del rischio può determinare uno squilibrio e compromettere l’interesse effettivo di una delle parti alla stipulazione della polizza, in tal caso, il premio non risulta sorretto da alcuna giustificazione, poiché difetta il rischio.
Concludendo la presenza di tali clausole svuota completamente la garanzia e rende inutile il contratto per l’assicurato e il conseguente pagamento del premio.
Monica Pelissero