Chieri, la scuola che riapre e i trasporti pubblici: si cercano soluzioni

Se tutto va bene, sarà caos. Anche a Chieri l’attesa per il 14 settembre, data della riapertura delle scuole e dell’inizio del primo anno scolastico ai tempi del covid, è accompagnata da mille problemi. La sicurezza, il distanziamento sociale, la misurazione della temperatura corporea accompagnano il problema chiave: come arriveranno gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado agli istituti scolastici?

“Si lavora finalmente con un dato che prima non si conosceva – premette Massimo Ceppi, assessore ai trasporti del Comune di Chieri – e cioè che è ammesso occupare i mezzi pubblici fino all’80% della loro capienza. Si temeva di peggio, ma resta un problema serio. Vero che si potrebbe arrivare al 100% in caso di corse che non durino oltre i 15 minuti, ma la materia è poco chiara e molto controversa. Insomma, al principale polo scolastico chierese, il Monti-Vittone, gli studenti utilizzano la linea urbana 1, gestita da Cavourese, e il bus 30, gestione Gtt. Sul 30 possiamo fare relativamente poco, e lo stiamo facendo  confrontandoci con l’agenzia dei trasporti metropolitani. Sul bus 1, che è linea chierese, puntiamo a che il gestore, la Cavourese, metta in strada più mezzi e faccia più corse. Ma il problema c’è, perché sorgono problemi di personale e non è detto che ci siano altri bus, o bus più grandi, da mettere in pista. Siamo disponibili a cofinanziare la spesa, arriveranno soldi anche da Roma, ma la soluzione ancora non c’è.”

Intanto, il liceo Monti ha adottato una soluzione interna che punta ad alleggerire la presenza in aula degli studenti: si va a scuola per quattro settimane e si sta a casa la quinta, a rotazione. E si ragiona (lo sta facendo anche il Vittone) anche sullo scaglionamento degli orari di entrata ed uscita.

Sin da adesso si immagina anche un forte aumento dell’uso dell’auto privata per portare i figli a scuola. “E’ probabile – prosegue Ceppi – che sia così, e dunque abbiamo pensato a creare davanti a tutti i plessi scolastici delle aree di sicurezza vietate alle auto negli orari di entrata ed uscita. Sono previsti dei parcheggi di attestazione nei pressi delle scuole.”

Più che l’entrata, è l’uscita da scuola che preoccupa. “I bus saranno fatti fermare ad una distanza maggiore dalla scuola, per sfavorire l’assembramento degli studenti costringendoli a mettersi in fila per una salita più lenta e ordinata.” Se poi qualcuno rispolvera la bici o scopre il monopattino elettrico, tanto meglio. Lavori in corso, insomma. Ma il 14 settembre è già qui. (g. giac.)