ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati

Torino- IL PIANOFORTE DI SCUBERT-

Andra Lucchesini (foto) ,  uno dei beniamini del pubblico torinese, prosegue il suo “viaggio” nel mondo pianistico di Schubert di cui seguirà le sue ultime Sonate: in fa maggiore D. 959 e in si bemolle maggiore D. 960. Poco prima di morire (settembre 1828), Schubert ultimò tre poderose Sonate (D. 958-960) con cui sperava di entrare in modo definitivo nel mondo editoriale. Un periodo fatto di ansie e delusioni del quale non si avverte in queste Sonate dove, invece, è presente un clima di distacco sereno, quasi come se presagisse ormai l’imminente fine della sua penosa condizione terrestre. La Sonata in fa maggiore D. 959 è costruita nell’Allegro iniziale con economia di mezzi, dove risultano in primo piano due peculiarità di schubertiane. la ricchezza e l’estensione dei gruppi tematici e il cesello con cui viene preparato l’ingresso del motivo, L’ Andantino è una delle pagine più sconvolgenti del compositore viennese. spoglia su in ritmo di barcarola che  si sposta, poi, nella sezione centrale   in una spaventosa tempesta, risolta in un’immagine dolentissima. Lo Scherzo è immerso in uno spensierato clima tutto viennese dove il caleidoscopico gioco di sfumature, di colori, di luci e di colore assurge a protagonista. La Sonata in si bemolle maggiore D. 960 è caratterizzata da infinito lirismo che trova nell’ Andantino sostenuto una delle espressioni maggiori,  sostenute da una grande semplicità di mezzi formali, mentre il successivo Scherzo è sottolineato da asprezza nel Trio. L’ Allegro ma non troppo di chiusura vene sviluppato in un libero Rondò con un tema di grande vivezza nella cui serenità si intravedono appena i presagi dell’imminente fine.

Torino, Conservatorio, p. Bodoni

Unione Musicale, serie “Prima di domani”, mercoledì 30 settembre, ore 17,30 e 21.00

ANDREA LUCCHESINI, pianoforte

Musiche di Schubert

Concerto della durata di un’ora senza intervallo. Sono ammessi solo 200 spettator

 

Torino- MEDELSSOHN E SCHUMANN: TEATRO E NATURA-

Gradito ritorno i Michele Mariotti (foto), a lungo direttore musicale del Teatro Comunale di Bologna, per i “Concerti d’autunno”. Due gli autori in locandina. Mendelssohn e Schumann. Le musiche di scena per Un sogno di mezza estate, scritte da Mendelssohn Bartholdy per l’omonima commedia di William Shakespeare, appartengono a un genere particolare della musica romantica, quello delle musiche scritte per il teatro drammatico. Un genere ibrido imparentato con la sinfonia che, però, nasce come supporto   per la rappresentazione teatrale. La musicologia non ha mai riflettuto a fondo sulle peculiarità di questo genere, piuttosto diffuso nel primo Ottocento, considerata una musica di serie B. Dalle musiche del Sogno (dove l’originale prevede un coro di voci femminili) viene eseguita una selezione di brani a cominciare dall‘Ouverture, celebre brano che in concerto viene eseguito spesso in modo autonomo. Esso possiede respiro e dimensioni, complessità e articolazione degne di un primo movimento di sinfonia. Il secondo brano è uno Scherzo dalla straordinaria scrittura orchestrale lieve e compatta. Poi il Notturno, immerso in un’anima tutta romantica. Chiude un brano che tutti conoscono Marcia nuziale in cui si uniscono lo splendore dell’orchestra romantica, la ricchezza, la sontuosità dell’armonia e l’impareggiabile semplicità. L’idea ispiratrice primordiale della Sinfonia n. 1 in si bemolle maggiore op. 38, Schumann l’ebbe da un’ode sulla primavera del poeta Adolf Bottiger che inizia con le parole” Nella valle si leva la primavera”. Eseguita per la prima volta a Lipsia (1841) diretta da Mendelssohn (qui sta il legame del programma). Il progetto sembra realizzarsi quando Schumann appose al primo movimento “Risveglio della primavera” e all’ultimo quello di “Addio alla primavera” che l’autore lasciò cadere nelle edizioni curate da lui stesso. L’op. 38 venne scritta in un momento psicologico positivo subito dopo il contrastato matrimonio con Clara Weick. Infatti, la prima Sinfonia è tutta investita da una freschezza e da una spontaneità melodica felice e da sentimenti intonati alla contemplazione della natura.

Torino, Auditorium RAI “Toscanini”, p. Rossaro

“I Concerti d’Autunno”, giovedì 1° ottobre, ore 20,30 ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE R.A.I diretta da MICHELE MARIOTTI

Musiche di Mendelssohn Bartholdy, Schumann

Concerto della durata di un’ora senza intervallo. Sono ammessi soli 200 spettatori