LE PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di Edoardo Ferrati

Rosina Storchio

Puccini, Madama Butterfly– “Come un bel dì” / “Con onore muore”; Leoncavallo, L a Bohème- “ Svaria sulla bocca viva” / “Mimì Pinson la biondinetta”, Mascagni, Lodoletta– Delirio e morte di Lodoletta Iris– “Un dì ero piccina”; L’amico Fritz– “Son pochi fiori”; Boito, Mefistofele- “L’altra notte in fondo al mare”; Giordano, Siberia– “Nel suo amor rianimata”; Verdi, La Traviata– “Addio del passato”; Massenet, Manon– “Adieu notre petite table”; Sapho– ” Demain je partirai”

Ermonela Laho (soprano); Orquesta de la Comunitad Valenciana diretta da Andrea Battistoni (titolo “Anima rara”) etichetta Opera Rara ORR 23 (cd); registrazione, Valencia 2019, edizione settembre 2020; durata 1h.10′

Il soprano albanese Ermonela Laho, nome piuttosto noto in ambito internazionale, rende omaggio al soprano veneziano Rosina Storchio (1872-1945), celebre artista a cavallo tra ‘800 e ‘900. Esordì ventenne al Teatro Dal Verme di Milano (Micaela, Carmen). I primi anni di carriera la videro in opere poi scomparse dal repertorio come La sagra di Valporta di Filippo Brunetto o Fodette di Dario De Rossi. Per la prima volta alla Scala nel 1895 (Manon di Massenet, Sofia), protagonista di alcune importanti prime assolute: La Bohème , Zazà di Leoncavallo (1897.1900).Madama Butterfly (1904, quella del celebre fiasco), Lodoletta di Mascagni (1917). Sviluppò una carriera di respiro internazionale che si concluse nel 1923 a Barcellona. Celebre come Violetta, Manon, Cio Cio San. Poche le incisioni discografiche rilasciate concentrate negli anni 1904-11. Che tipo di voce era? Voce non molto luminosa ma intonata, calda, omogenea in tutta la gamma. Non può essere del tutto assimilata alla tipologia del soprano verista. Le sue registrazioni testimoniano di una partecipazione drammatica viva e un autentico senso della parola cantata, esente dagli aspetti plateali ( note di petto, chiaroscuri esagerati). Ermonela Laho rende omaggio alla Storchio con alcuni brani da opere che furono suoi cavalli di battaglia. Un recital che merita attenzione dove sono evidenti le doti di cantante-attrice, moderna, sì, ma attenta alla diversificazione di ogni singolo brano. Da segnalare un piccolo difetto nei brani di Massenet, mancanti di quelle seduzioni di fine de siècle . tipiche del compositore francese : una esecuzione rifinita vocale che non è in grado di restituire. Ottima l’orchestra valenciana diretta da un attento Andrea Battistoni ai rapporti sonori.