Chieri, M5S: “A Chieri facciamo buona politica”, dice Savio
All’indomani del voto in Emilia Romagna e Calabria, che ha visto un nuovo arretramento del Movimento 5 Stelle, abbiamo sentito Paolo Savio, consigliere comunale e candidato sindaco alle ultime amministrative chieresi. Tema scontato: il M5S che perde colpi in giro per l’Italia accusa battute a vuoto anche a Chieri? Che ne è stato degli intenti battaglieri di qualche mese orsono. Pronta la risposta di Savio.
“La scena, il M5S Chieri non l’ha mai persa – dice – e per chi ha potuto vedere in streaming i Consigli Comunali di lunedì e martedì sera con la presentazione dei nostri 36 emendamenti al nuovo regolamento Comunale per la cura ed il governo dei Beni Comuni e le mozioni contro il Gioco d’azzardo e contro il TTIP, (accettata la prima da tutti i Consiglieri e la seconda licenziata con il minor dissenso possibile), abbiamo dimostrato da persone semplici, che studiando, impegnandoci e avendo una visione più ampia e ottimistica delle nostre possibilità, si possa cercare di fare una buona politica. Ciò di cui ci stiamo accorgendo ogni giorno di più è quanto sia importante il voto democratico che i cittadini sono chiamati ad esprimere, votando e se la gente non ritiene più importante farlo, si denota non tanto l’allontanamento dalla politica e dai politici, ma la quasi totale perdita di volontà di voler lottare contro un sistema che sembra troppo forte, contrario al buon senso, difficile da comprendere. Come sosteniamo da tempo, noi del M5S Chieri, abbiamo cominciato a vincere il giorno in cui abbiamo perso le elezioni, il 25 maggio u.s.; da quel momento è nata la possibilità per i chieresi di vedere veramente in essere, l’esempio, la capacità, l’educazione di dimostrare cosa semplici cittadini siano in grado di fare, per se stessi, per gli altri, per il bene comune. E’ necessario, importante, fondamentale che gl’italiani tutti, non pensino di essere nullità (tanto il loro voto non conta nulla), ma si ritengano Persone, Cittadini, Adulti che con il loro contributo (votando per se stessi, votando dei portavoce, votando persone stimate, altruiste, generose), possano veramente raggiungere quegli obbiettivi di giustizia, di solidarietà, d’ingegno che si possano poi chiamare, “Comunità partecipate”. La scorsa domenica è stata la giornata nera della democrazia: con un’affluenza al di sotto del 40% alle elezioni regionali. Nessuno può gioire e nessuno può considerarsi vincitore. Il Pd risulta “vincente” ad esempio in Emilia Romagna con ben 677.000 voti in meno rispetto alle Europee e 662.000 voti in meno rispetto alle elezioni del 2010.
Il Movimento 5 Stelle ha perso 248.000 voti rispetto alle Europee ma ne ha guadagnati 34.000 rispetto al 2010 e pur ottenendo 5 seggi contro i 2 di quattro anni prima, il M5S non festeggia.
Una forza politica governerà una Regione con il consenso solo del 16% dei propri cittadini.
Abbiamo l’ottimismo di pensare che il M5S (Movimento di Cittadini), non abbia da temere nulla, se non cercare di unire insieme le intelligenze, le capacità, le buone intenzioni, per ottenere quanto forse non pensavamo di poter costruire, ma oggi lo vediamo più vicino come obbiettivo: il desiderio di creare una vera comunità.
Concludendo, non vorremmo più sentire le frasi che si ascoltano di questi tempi, per strada: “Mi fido e mi affido” o peggio “Non m’interessa più”, ma ascoltare dai parenti, dagli amici, dai conoscenti e sconosciuti: “Studio, mi dedico, mi Attivo!”. Così miglioreremo la nostra città, la nostra Regione, la nostra Italia.”