A COSTIGLIOLE IL RICORDO DEL PARTIGIANO CORRADO BIANCO “BARBAROSSA“
Come ogni anno si sarebbe dovuta svolgere la “Passeggiata Resistente”, quest’anno giunta alla settima edizione. L’iniziativa, organizzata dai Comuni di Costigliole e Calosso in collaborazione con: ANPI sezione di Asti – ISRAT – Associazione culturale Davide Lajolo – Costigliole Cultura, ricorda la figura del giovane partigiano costigliolese Corrado Bianco.Quest’anno come ci ricorda Filippo Romagnolo, uno degli artefici dell’evento “il ricordo della morte di Corrado Bianco sarà più intimo e non in presenza. La passeggiata resistente non potrà aver luogo a causa della pandemia che ci ha colpito. Per onorare il sacrificio dei partigiani caduti per la libertà invitiamo chi ci legge ad un momento di riflessione alle ore 15 di domenica 6 dicembre, data in cui avrebbe dovuto tenersi la passeggiata. Una piccola delegazione della sezione ANPI di Costigliole porterà un fiore sulla sua tomba” a ricordo della figura del giovane partigiano costigliolese , ucciso in un agguato in località Crevacuore di Calosso: qua è affissa una targa che commemora il suo sacrificio, dove fu ucciso a soli 24 anni, nell’agguato teso da Fulvio Vitali, milite della divisione San Marco. Corrado Bianco, detto Barbarossa, cui è intitolato il viale di tigli che fa da ingresso al paese, nato a Costigliole d’Asti nel 1920, partigiano della IX divisione Garibaldi “A. Imerito”, cui anni fa il costigliolese Gino Risso ha dedicato il libro “Viale Bianco Corrado” dove racconta che il giovane seguì il suo assassino convinto di raggiungere il comandante partigiano Rocca a Calosso: doveva consegnargli importanti documenti, il segreto della IX Divisione Garibaldi, ma fu invece trucidato il 15/12/1944; il suo cadavere gettato in un pozzo, fu ritrovato quindici giorni dopo e la sua morte non ebbe mai giustizia. Il ricordo di persone come Corrado Bianco, come i partigiani caduti insieme a lui non deve limitarsi alla sola celebrazione storica. La loro memoria deve essere testimonianza ed esempio per i giorni nostri.
Alessandra Gallo