PIEMONTE: RIAPERTA LA CACCIA PER EVITARE DANNI ALLE COLTURE E PERICOLI PER L’INCOLUMITA’

Il Presidente della Giunta Regionale Alberto Cirio ed il Vice Presidente Fabio Carosso hanno accolto le richieste degli agricoltori per una situazione ormai insostenibile, in relazione all’incontrollata proliferazione degli animali selvatici, in particolare con un numero di cinghiali in continuo aumento nel territorio piemontese, problema tra l’altro accresciuto per il lungo periodo in cui la caccia è stata sospesa. Da ieri quindi la caccia ha potuto riprendere anche al di fuori del proprio comune di residenza, limite imposto dal Dpcm del 3 novembre, in quanto considerata in questo momento uno “stato di necessità”, ciò al fine di limitare i danni alle colture e i pericoli per la pubblica incolumità, oltre che per consentire l’equilibrio faunistico venatorio. I Presidenti di Coldiretti Novara – VCO e Vercelli – Biella, Sara Baudo e Paolo Dellarole, dopo avere manifestato soddisfazione per la decisione assunta dalla Regione Piemonte, chiedono però a questo punto che l’attuale calendario venatorio venga prolungato, quindi il periodo durante il quale l’attività di prelievo, sia da parte delle squadre autorizzate sia da parte dei cacciatori singoli, possa essere svolta e che vengano messi in atto i piani di controllo. La situazione che si è venuta a creare ultimamente non solo danneggia i produttori agricoli, ma mette anche a rischio la sicurezza stradale dei cittadini, come si è purtroppo potuto vedere recentemente per alcuni tragici incidenti. Inoltre, come ricorda Coldiretti, i cinghiali possono essere veicolo della Peste Suina Africana, motivo per cui è ancora più urgente e necessario mettere in atto tutte le misure possibili, anche straordinarie, per fronteggiare quanto sta avvenendo, che va ad aggravare la crisi, dovuta all’emergenza sanitaria, che già stanno vivendo le imprese agricole. Il Piemonte ospita popolazioni di fauna selvatica di grossa taglia tra le più numerose d’Europa, con un incremento notevole negli ultimi anni. Molte specie selvatiche arrivano ora a spingersi persino in ambienti urbani, come si può facilmente osservare. Questa abbondanza di fauna selvatica ha determinato diverse criticità, a partire dall’impatto con il traffico sulle strade. Questo fatto risulta particolarmente insidioso quando si tratta di ungulati. Numerosi infatti i sinistri avvenuti negli ultimi anni nel territorio regionale.

E.D.P.