Costruito nel 1786, ma l’affresco è del ‘600
di Antonio Mignozzetti
Iniziando una rubrica dedicata ai più di cento piloni ed edicole che punteggiano il territorio di Chieri, era scontato incominciare con il pilone di Piazza Dante, che è al centro geografico della città e, grazie al mercato che vi si svolge attorno, anche al centro dell’attenzione popolare. Circondato da un’aiuola, si trova nel lato ovest di Piazza Dante, al fianco della tettoia del mercato. Nella nicchia contiene un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino. Sembra sia stato costruito nel 1786, in seguito al voto fatto da una famiglia per ottenere la nascita di un figlio (motivo per cui il pilone è detto anche “della Natività di Maria”). Ma l’affresco è del Seicento, forse uno dei tanti realizzati dai chieresi all’epoca della peste del 1630. Il che vuol dire che prima di questo pilone c’era un altro più antico andato distrutto, del quale si è salvata soltanto l’immagine della Vergine. Sorgeva su un terreno della famiglia Sona, che nel 1915 il Municipio acquistò per realizzare via San Francesco, e a tale scopo fu necessario spostarlo di alcuni metri fino alla posizione attuale. Sulla sinistra della facciata vi si legge una piccola lapide: “Voto del rione. 1945”: un ricordo, insieme alla lampada elettrica che lo sormonta, del voto emesso dai borghigiani durante la guerra per essere preservati dai bombardamenti. Nella parte posteriore, in alto, altre due piccole lapidi, una a destra ed una a sinistra con le date 1786 e 1986, che ricordano la fondazione del pilone e i festeggiamenti organizzati dal rione nel suo secondo centenario .
La “Madonna della Piazza” è considerata patrona del rione e degli ambulanti del mercato. Fino ad un recente passato, erano questi ultimi che l’8 settembre, festa della Natività di Maria, ne organizzavano la festa, dedicata soprattutto ai bambini: una bella tradizione andata perduta.
E’ stato oggetto di ripetuti restauri: si ricordano quelli del 1948, del 1956, del 1961 e, in occasione del secondo centenario, dell 1986, quando i promotori dei festeggiamenti murarono alla sua base una pergamena con la sua storia.