PIEMONTE ARTE: LUCI D’ARTISTA, MUSLI, VANITAS, MARIO LATTES, CITTATTIVA…

coordinamento redazionale di Anelo Mistrangelo

 

TORINO, LE LUCI D’ARTISTA NON SI SPENGONO: ACCENSIONE PROROGATA FINO AL 28 FEBBRAIO 2021

 La XXIII edizione di Luci d’Artista che avrebbe dovuto concludersi domenica 10 gennaio è stata prolungata fino al 28 febbraio 2021.  La rassegna – progetto della Città di Torino realizzato da IREN Smart Solutions e Fondazione Teatro Regio Torino, con il sostegno di IREN S.p.A, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT – è nata nel 1998 come esposizione di installazioni d’arte contemporanea realizzate con la luce en plein air nello spazio urbano e, dal 2018, si è arricchita di un percorso educativo-culturale che favorisce l’incontro tra il pubblico e le opere.

“Vista l’eccezionalità dell’anno appena concluso contraddistinto da limitazioni, fatiche e sofferenze per tutti – sottolinea Francesca Leon, Assessora alla Cultura della Città di Torino – abbiamo creduto opportuno prorogare l’accensione delle opere di luce ancora per un mese e mezzo, fino al 28 febbraio, sia per consentire la fruizione a un numero maggiore di persone, sia per continuare a dare un messaggio di speranza che possa accompagnarci in questo nuovo anno”.

 

MUSLI, ECCO I PROSSIMI APPUNTAMENTI ONLINE

Giochi di numeri e parole

Sabato 16 gennaio 2021, h 16.30

Attività online

L’attività prevede la presentazione di diversi volumi antichi conservati presso la Fondazione e dedicati alla didattica giocosa: i temi più ricorrenti, i personaggi più divertenti e gli illustratori più apprezzati verranno presentati ai partecipanti tramite filastrocche, buffe storielle e piccoli indovinelli che li aiuteranno ad esercitarsi con la memoria e con i calcoli matematici. In seguito, alcune delle più belle illustrazioni del MUSLI potranno essere selezionate per creare un piccolo libretto di giochi di numeri e parole.

Idee strampalate, invenzioni geniali e altre cose buffe: ecco a voi Bruno Munari

Sabato 23 gennaio 2021, h 16.30

Attività online gratuita

in collaborazione con il Transliteral Shop delle OGR

Il laboratorio offre una curiosa occasione per avvicinarsi all’eclettico Bruno Munari, per scoprire le sue rivoluzioni nel campo dei libri per ragazzi e i suoi progetti per lo sviluppo della creatività nei bambini. A partire dalle invenzioni strampalate e dalle curiosità presenti nei libri dell’artista, i partecipanti saranno guidati in un laboratorio creativo per reinterpretare alcune sue buffe opere.

L’attività è gratuita.

Prenotazione obbligatoria contattando: prenotazioni@ogrtorino.it

Storie fredde con Bombetta Book

Sabato 30 gennaio 2021, h 16.30

Letture online

Bombetta Book presenta Storie fredde, anche i libri vivono la pandemia proprio come noi: un incontro online per chi ama la lettura, lo stare insieme, le passeggiate fantastiche tra le storie e gli albi illustrati.

Bombetta Book  è promotore della lettura e delle storie, performance artist e mangiatore di libri e soprattutto appassionato di albi illustrati. Da diversi anni porta in scena nelle biblioteche, nelle scuole e nelle realtà museali del Piemonte la passione per la lettura e contribuisce a valorizzare gli spazi che accolgono i libri.

Costo incontri online: € 5.00 a famiglia per ciascuna attività.

(ad esclusione del laboratorio del 23 gennaio che sarà gratuito)

Iscrizione obbligatoria entro il giorno precedente all’incontro a cui si intende partecipare. Gli iscritti riceveranno tutte le informazioni per effettuare il pagamento e, a seguire, il link per l’attività a distanza.

Prenotazioni: 388 4746437 – didattica@fondazionetancredidibarolo.com

Si ricorda che per il laboratorio del 23 gennaio le prenotazioni saranno gestite dal Transliteral Shop delle OGR (prenotazioni@ogrtorino.it).

 

COVID-19 VANITAS VANITATUM: UN CONVEGNO TRA ARTE E CULTURA

A causa del COVID-19, l’annuale convegno organizzato dall’Associazione culturale umanistica «All’ombra del Monviso», presieduta da Mario Abrate, nella sala conferenze del «Centro cicogne» di Racconigi, non si è potuto tenere in presenza, ma la raccolta degli atti del 21 dicembre 2020 offre un’approfondita analisi e indagine intorno al tema «Vanitas vanitatum et omnia vanitas». E in estrema sintesi, si rileva che «L’umanità intera è stata colpita dal trauma psichico causato dalla pandemia da coronavirus, evidenziando che la paura e l’isolamento, aspetti centrali del trauma stesso, stanno rimodellando radicalmente sia il corpo che il cervello” (Mario Abrate). E questa visione e rilettura della società contemporanea, aggredita dall’emergenza sanitaria, esprime pienamente l’attuale clima culturale messo in evidenza, in varia misura, dai saggi e le pagine poetiche dei relatori invitati al convegno patrocinato dalla Città di Racconigi e dai Cavalieri di San Michele del Roero. La pubblicazione, arricchita dalla riproduzione in copertina del dipinto «Grigio con teschio» (1993) di Bernard Damiano, corredata da uno studio sull’opera di Anna Cavallera, permette di cogliere, di volta in volta, il senso delle ricerche sull’argomento «Vanitas» legate a testi come «Artropodi e vanità» di Martina Corgnati e «L’arte e il vuoto» di Renato Coda, «Vanitas vanitatum. Qohelet o del dire l’indicibile» di Umberto Casale e le riflessioni dello scrittore Piero Flecchia. Accanto ai versi di Beppe Artuffo, Guido Turco, del saviglianese Mariano e della poetessa gallese Cywydd y Cedor Gwerful Mechain, si leggono i capitoli con «Il volo di Icaro» di Vanna Pescatori e le meditate impressioni sul tema «Vanitas» di Gino Fornaciari, Gianpaolo Fissore, Ugo Volli, Paolo Aldo Rossi e Marcello Zanatta. E la narrazione lega, inoltre, l’anelito all’immortalità di Raffaele K. Salinari ai duemila anni di vanitas di Paolo Riberi, in una sorta di interiorizzata scrittura scandita dalle parole di Joseph Carletto, Maria Boffetta, Alessandro Abrate, Daniela Umiliata, Enrico Cardesi, Luigi Pampana Biancheri, Savino Roggia e Michele Leone.

Alla realizzazione del convegno hanno contribuito Valerio Oderda, sindaco di Racconigi, Lorenza Vaschetti, del «Centro cigogne», il Gran Maestro Carlo Rista, dei Cavalieri di San Michele del Roero, e Gabriele Abrate che ha seguito la pubblicazione degli atti.

 

                                             Angelo Mistrangelo

 

 

MOSTRA “I MONDI DI MARIO LATTES #1”. VIAGGIO NELLA NUOVA COLLEZIONE DELLA FONDAZIONE BOTTARI LATTES

sul sito www.fondazionebottarilattes.it dal 22 dicembre

Per presentare al grande pubblico le nuove acquisizioni che stanno arricchendo il patrimonio della pinacoteca dedicata alle opere di Mario Lattes, la Fondazione Bottari Lattes inizia un viaggio “nei mondi di Mario Lattes”, esponendo per la prima volta alcuni dipinti della sua nuova collezione. La prima tappa di questa esplorazione sarà proprio la mostra “I mondi di Mario Lattes #1”, allestita alla Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba, nel cuore delle Langhe, per ora visitabile digitalmente sul sito fondazionebottarilattes.it. Nell’attesa della riapertura al pubblico, il nuovo allestimento della collezione permanente, infatti, sarà presente e visitabile in anteprima sul sito della Fondazione Bottari Lattes con una pagina di approfondimento online, a partire da martedì 22 dicembre 2020, che sarà aggiornata periodicamente con nuovi contenuti. Ideata da Caterina Bottari Lattes e curata da Alice Pierobon in collaborazione con Chiara Agnello, la mostra presenta una brochure digitale con un testo critico di Vincenzo Gatti. Pittore e incisore, disegnatore e acquerellista, Mario Lattes (1923-2001) è stato un artista prolifico e instancabile. La sua vasta produzione pittorica testimonia una passione per l’arte sbocciata da giovanissimo. Una passione che inizia a farsi conoscere al pubblico nel 1947, anno della prima mostra di Lattes a Torino, alla galleria La Bussola. Seguiranno, fino alla fine degli anni Novanta, diverse personali di Mario Lattes: a Torino, Roma, Milano, Firenze e Bologna, incluse le partecipazioni a due edizioni della Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Torino e di Roma, oltre a diverse esposizioni collettive. Numerose opere realizzate entreranno così nelle sale espositive e nelle dimore di diversi collezionisti. Al fine di recuperare, conservare e far conoscere al grande pubblico quadri e lavori di Lattes mai esposti prima, nel corso degli ultimi anni la Fondazione Bottari Lattes ha acquisito diversi dipinti da collezionisti privati. Opere che ora entrano a far parte del prezioso patrimonio della sua pinacoteca e che saranno rese visibili al grande pubblico in più esposizioni nel corso del tempo. “I mondi di Mario Lattes #1” è la prima di queste mostre e si concentra sui dipinti figurativi realizzati dal 1959 al 1990, scelti da Caterina Bottari Lattes tra le opere di recente acquisizione. Nelle due sale espositive del primo e secondo piano della Fondazione Bottari Lattes i nuovi dipinti dialogano così con i lavori già presenti nella collezione della pinacoteca. I temi affrontati nelle quattro sezioni in cui la mostra è suddivisa, sviluppati in una quarantina di opere esposte, sono alcuni tra quelli cari a Mario Lattes: figure archetipiche; marionette e alter ego; nature morte e “cianfruscole” (termine usato da Lattes per indicare le cianfrusaglie); oggetti simbolici; temi surreali; volti e personaggi. Tra i dipinti esposti: “Il cardinale” (tecnica mista su carta intelata, 50×35 cm); “Il Re” (1969, tecnica mista su carta intelata, 70×50 cm); “Marionette e manichino” (1990, olio su carta intelata, 50×70 cm); “Beute, conchiglie, insetti” (olio su tela, 60×80 cm); “L’ostensorio e la rosa” (1969, olio su carta intelaiata, 50×35 cm); “Lo specchio rotto” (1969, tecnica mista su carta intelata, 70×50 cm); “La caduta” (1969, tempera su tela, 140×100 cm); “Figura con nuvola” (1970, tempera e china su carta intelata, 70×50 cm). «L’accesso ai mondi di Lattes – spiega Vincenzo Gatti nel suo testo critico – è insidioso. Occorre adeguarsi alle sue luci e alle sue ombre, intuire l’indefinito pur sapendo che esiste un lato oscuro che non potrà disvelarsi. Le teste, gli idoli, i manichini sono icone di un’individualità attonita, consapevoli delle inquietudini che da sempre pervadono l’animo umano. La complessa trama pittorica che mostra e nasconde, che lamenta e afferma, indica strade segnate dalla conoscenza del dubbio e l’artista, indifferente alla prassi, manipola materie grafiche e pittoriche per giungere a una vertiginosa discesa nelle profondità dove le forme affondano e riemergono mutate.»

La mostra è realizzata con il sostegno di Regione Piemonte.

 

 

 

SI CONCLUDE UN ANNO RICCO DI “VECCHIE E NUOVE R – ESISTENZE” PER IL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE

Il covid19 non ha fermato le iniziative del Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’albese – I.C. di San Damiano e Museo Arti e Mestieri di un Tempo con numerose collaborazioni: Fra Production Spa, Israt, Isrn, Acli e Aimc di Asti, Associazione “Franco Casetta”, Ecomuseo delle Rocche del Roero, Rete Museale Roero Monferrato, Proloco e Parrocchie di Cisterna, I Luf, Cinema “Cristallo” e Comune di S. Damiano, Baldini + Castoldi, Il Mulino, Neri Pozza, Il Saggiatore, Chiarelettere, Mondadori, Fondazione CDF, Cantine Povero distr. srl. Con i progetti Vecchie e nuove resistenze e Comunità Resistenti, in totale da gennaio a dicembre 2020, si sono tenute circa 40 iniziative (per un totale di 2300 presenze). Dopo l’ iniziale cancellazione degli incontri in presenza a fine febbraio, hanno preso l’avvio le “Videoconferenze pandemiche” che hanno raccolto iscritti anche da altre regioni trasformando le difficoltà in opportunità. Tutte le iniziative sono state gratuite e aperte a tutti nella convinzione che la cultura sia tale solo quando viene condivisa e resa disponibile per la collettività. Tutta la documentazione degli incontri è disponibile alla pagina: http://www.scuolealmuseo.it/blogdidattica/

 

I VINCITORI DEL PREMIO INTERNAZIONALE “GIUSEPPE SORMANI”

Si è conclusa la quinta edizione del​ Premio internazionale “Giuseppe Sormani”, istituito dalla Fondazione Istituto piemontese “Antonio Gramsci” per opere ispirate al pensiero di Antonio Gramsci. Il tema di questa edizione è stata la​crisi nell’opera di Antonio Gramsci con diverse declinazioni e con una novità. Per la prima volta il premio consentirà la pubblicazione dell’opera di un giovane studioso “con la finalità di promuovere sempre di più la ricerca e lo studio nelle giovani generazioni di figure quali Antonio Gramsci, tracciando nuovi percorsi culturali ”come ha affermato Gianguido Passoni, presidente della Fondazione. Con voto unanime la Giuria ha assegnato il Premio a​ Francesca Antonini​,autrice di​ Caesarism and Bonapartismin Gramsci. Hegemony and the Crisis of Modernity (Brill2020), per la categoria “giovani esordienti”, e ad​ Angelo d’Orsi​, ​Gramsci. Una nuova biografia (nuova edizione rivista e accresciuta, Feltrinelli 2018). Il saggio di Francesca Antonini “appare di notevole originalità per la scelta di indagare due categorie del lessico gramsciano, quelle di cesarismo e bonapartismo, non sufficientemente approfondite fino ad oggi nell’ambito degli studi gramsciani e che si propongono come risposte a momenti di crisi diversi”, come ha dichiarato la Giuria del Premio che auspica che il saggio possa essere tradotto in italiano sotto l’egida della Fondazione Istituto piemontese “Antonio Gramsci”