Covid, l’ospedale del Valentino (per ora) chiude. Ma servirà per la vaccinazione di massa
L’Unità di crisi della Regione Piemonte: «Pronto nel caso di una terza ondata, ma l’auspicio è di riaprirlo per la campagna vaccinale di massa»
Da lunedì 1° febbraio l’Ospedale temporaneo allestito al Valentino, nel Padiglione V di Torino Esposizioni, andrà momentaneamente in stand-by. Nel Report 37, odierno, del Ministero della Salute la pressione ospedaliera del Piemonte è, infatti, calata fino a raggiungere il livello minimo della soglia di allerta, con una occupazione dei posti letto Covid di ricovero ordinario del 40% e di terapia intensiva del 26%. La struttura resta intatta, a disposizione del sistema sanitario regionale, pronta per tornare operativa in sole 24 ore in caso di una eventuale terza ondata e in vista della campagna di vaccinazione di massa, per la quale sarà una delle sedi strategiche. Gli attuali ricoverati verranno dimessi o trasferiti entro domenica in strutture ospedaliere della Città della Salute e dall’Asl Città di Torino. Il Padiglione e l’area circostante continueranno invece a essere presidiati da un servizio di vigilanza 24 ore su 24. L’Ospedale temporaneo Valentino è stato allestito in meno di due settimane, a metà novembre, in uno dei momenti in cui la curva dei contagi in Piemonte era cresciuta rapidamente in modo esponenziale, con oltre 36 mila positivi in un mese e mezzo, un tempo di raddoppio di 7 giorni e la pressione ospedaliera che aveva raggiunto la soglia di allerta massima. Ha ospitato una presenza costante di pazienti, contribuendo ad alleggerire il carico del sistema ospedaliero territoriale. «Abbiamo mantenuto operativa la struttura in modo precauzionale finora, e siamo pronti a riattivarla in qualsiasi momento – sottolineano dall’Unità di crisi della Regione Piemonte – . Oggi finalmente i dati della nostra pressione ospedaliera ci confortano e ci permettono di mettere momentaneamente in stand-by il Valentino, che resta a disposizione nel caso di una eventuale terza ondata, ma con l’auspicio invece di riaprilo direttamente per la grande campagna di vaccinazione della popolazione».