Moncalieri, un’idea del M5S: “Cibo: da rifiuto a risorsa. Azioni possibili e sostenibili”
Organizzare un servizio che, come già succede a Novara, e a costo zero, recuperi l’enorme quantità di cibo che irragionevolmente finisce tutti i giorni nei cassonetti, affinché possa essere offerto il pasto a tutti i moncalieresi in difficoltà: è l’idea che il Mpvimento 5 Stelle di Moncalieri lancia, nel corso della campagna elettorale per le Comunali.
Ecco il testo del comunicato.
“Il 5 febbraio si è svolta la seconda edizione della “Giornata di prevenzione dello spreco alimentare”, un tema particolarmente sentito in questo momento storico, sia oper l’effetto della crisi, che condiziona sempre più le scelte alimentari degli italiani, sia per la vicinanza temporale all’EXPO di Milano dedicato al cibo e alla nutrizione, manifestazione controversa che vede già molte opposizioni e critiche trasversali.
La giornata contro lo spreco alimentare è dunque l’occasione per sottolineare quanto sia necessario lo sforzo di tutti per poter ridurre il fenomeno del cibo gettato e trattato come rifiuto (anche se spesso ancora commestibile), la giornata ha inoltre offerto lo spunto per approfondire alcune misure attraverso cui questo importante obiettivo può essere raggiunto.
Il Movimento 5 Stelle Moncalieri ha dedicato anche a questo tema grande attenzione nella stesura del proprio programma elettorale. Questo perché se da un lato gli sprechi delle famiglie andrebbero limitati con una maggiore educazione e informazione su come non sprecare il cibo, un ruolo importante in favore di questa battaglia potrebbe essere svolto attraverso il piano di offerta formativa scolastica (POF) per garantire che in tutti gli istituti del territorio vengano svolte specifiche attività che insegnino alle future generazioni ad evitare ogni possibile spreco. D’altro canto invece, un’amministrazione comunale ha la possibilità di agire direttamente sulla raccolta di quello che si presuppone essere un rifiuto, ma che invece è alimento a tutti gli effetti commestibile. Ci riferiamo agli sprechi dei supermercati e del commercio di vicinato, e a quello nei luoghi pubblici ove vi è offerta di pasti. Un’azione che indubbiamente richiede un cambiamento piuttosto complesso del quadro di riferimento che disciplina il settore che deve prevedere una semplificazione normativa per gli alimenti invenduti, per favorire e incentivare la donazione delle eccedenze dei prodotti invenduti prodotti lungo la filiera alimentare.
Mentre si sviluppano sempre più realtà commerciali basate sull’idea del Last Minute Market (la vendita a prezzo fortemente scontato degli alimenti buoni che si avvicinano a scadenza), sono molte anche le realtà amministrative che in questa ottica hanno avviato progetti di raccolta e distribuzione dei pasti rifiutati, ottenendo ottimi risultati.
Il caso forse più celebre è quello del Comune di Novara, circa 105mila abitanti (all’incirca il doppio della popolazione di Moncalieri). Dapprima presso l’ospedale Maggiore, in seguito estendendo la raccolta alle mense aziendali, quotidianamente i piatti non consumati vengono conservati in regime di sicurezza igienica, raccolti e, all’indomani, ridistribuiti presso le mense dei poveri della città e case di accoglienza. In un anno, il “Buono che avanza” (così si chiama il servizio) ha servito tredicimila pasti agli indigenti. Il servizio di raccolta sarà a breve esteso alle scuole e, grazie alla collaborazione con il Banco Alimentare ogni giorno vengono recuperati dalle grandi catene di supermercati prodotti freschi per un ammontare, nel 2014, di quasi 450 tonnellate.
Anche Moncalieri ha un ospedale, aziende, supermercati (a nostro modesto avviso troppi!), scuole e un Banco Alimentare. La povertà è un fenomeno tristemente presente anche nella nostra città, ma purtroppo la nostra amministrazione non ha ancora adottato pratiche simili al caso di Novara.
Ancora una volta il Movimento 5 Stelle Moncalieri, senza fare sfoggio di alcuna spiccata dose di originalità, ma di sola attenzione alle risorse e alle necessità dei propri concittadini, propone di organizzare un servizio che, al pari dell’esempio sopracitato e a costo zero, recuperi l’enorme quantità di cibo che irragionevolmente finisce tutti i giorni nei cassonetti, affinché possa essere offerto il pasto a tutti i moncalieresi in difficoltà.
È una misura di buon senso. Ce lo chiede la terra, perché spreco di cibo significa spreco delle risorse impiegate per produrre l’alimento. Ce lo chiede l’etica, perché non dobbiamo permetterci di gettare i nostri pasti mentre c’è chi patisce la fame.