TORINO: MARTEDI’ 17 FEBBRAIO “GIORNATA DI GIORDANO BRUNO – GIORNATA PER LA LIBERTA’ DI PENSIERO, DI COSCIENZA, DI RELIGIONE”

Giordano Bruno logomartedì 17 febbraio 2015 presso la Sala dell’Unione Culturale “Franco Antonicelli”- Via Cesare Battisti 7/B – Torino

 

Nel giorno 17 FEBBRAIO si concentrano due importanti ricorrenze per la storia e per la cultura laica: il 17 febbraio 1600, a Roma in Campo dei Fiori, al termine di un processo promosso dall’Inquisizione, veniva arso vivo, come eretico, il fi­losofo nolano Giordano Bruno, campione del libero pensiero e della libertà di coscienza; il 17 febbraio 1848, a Torino, con l’editto delle Lettere Patenti, il re Carlo Alberto, concedeva i diritti civili ai valdesi e, successivamente, agli ebrei, premessa fondamentale per la libertà religiosa in Italia. Con questa manifestazione, la Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni intende sottolineare e rilanciare la proposta, avanzata dal mondo evangelico italiano, di istituire, nella data del 17 FEBBRAIO la “Giornata della libertà di pensiero, di coscienza e di religione”

 

PROGRAMMA

 

Ore 17 – Proiezione del film “GIORDANO BRUNO” (1973) di GIULIANO MONTALDO, con Gian Maria Volonté.

 

Il film comprende le ultime due fasi (dal 1592) dell’animata esistenza del fil­osofo Giordano Bruno, ex domenicano eretico e ribelle ai dogmatismi: la prima sugli anni di Venezia, caraterizzati da uno stile di vita assai libero; la seconda, sugli anni di Roma, nelle mani dell’Inquisizione ponti­ficia, segnati dalla prigione, dalla tortura e infi­ne dal rogo. Le due fasi marcano volutamente una netta spaccatura nella narrazione del fi­lm, oltre a sottolineare il rapporto di causa eff‐etto, di presunto reato-reale punizione, di cui si sottolinea con forza l’ingiustizia. Il fi­lm non privo di signi­ficato didattico, appare orientato a porre in particolare risalto nella ­figura stessa del fi­losofo nolano l’espressione simbolica della libertà di pensiero con cui è tuttora laicamente ricordato.

 

Ore 19,15 – Proiezione del monologo Teatrale “LE FIAMME E LA RAGIONE” (2008) di CORRADO AUGIAS, con Corrado Augias.

 

Il protagonista e autore dello spettacolo, Corrado Augias, sale sul palco nella veste di se stesso in uno spettacolo alle prese con temi ancora di scottante attualità nonostante i secoli trascorsi: la libertà di pensiero, la laicità dello stato, le ragioni della scienza, il ruolo delle religioni.

Il commento introduttivo di Gustavo Zagrebelsky è un momento di riflessione imprescindibile per credenti e non credenti sui rispettivi compiti da assolvere in uno stato laico e civile.

 

Ore 21 – Proiezione dello spettacolo teatrale “ULTIMA NOTTE DI GIORDANO BRUNO” di ASSEMBLEA TEATRO da un’idea di Renzo Sicco – regia di Renzo Sicco e Lino Spadaro, con Giovanni Boni, Marco Pejrolo e Paolo Sicco; musiche di John Foxx e Franco Battiato.

 

Quattrocento anni or sono, nel 1600, Giordano Bruno, filosofo di fama europea, venne arso come eretico. Per quasi tre secoli la sua memoria appartenne a pochi, ­no all’800, quando fu riscoperto dall’Italia risorgimentale e trasformato in un martire del libero pensiero. Quando si abbottona male il primo bottone della camicia, soleva dire Giordano bruno, tutti gli altri vanno fuori posto. Lui ne sapeva qualche cosa perché gli andò tutto male, fin dall’inizio. Era versato in disgrazia come Don Chisciotte. La sua vita mescola come poche altre tragicità e grandezza. Peregrino per una quindicina d’anni attraverso l’Europa, si resta stupefatti di come egli, pur navigando in mezzo ai marosi, potesse scrivere tanti libri. Un bel giorno ebbe la malaugurata idea di tornare in Italia fi­nendo così nelle grin­fie dell’Inquisizione. Aveva 44 anni. Fu tenuto in carcere per ben otto anni e solo il 17 febbraio del 1600 i suoi carnefi­ci lo bruciarono vivo in Campo dei Fiori a Roma. Come pensatore anticipò molti aspetti della scienza moderna, specialmente nel campo della cosmologia, e fu travolto del suo amore per il sapere e dall’odio contro ogni dogmatismo. Certe sue trattazioni metafi­siche e filoso­fiche provocano un senso di vertigine, altre destano orrore, perché rivelano le sevizie e le torture cui andavano incontro le vittime dell’Inquisizione. Il processo di Bruno si chiude con un rogo, un rogo che punisce reati che in linguaggio odierno possiamo definire d’opinione, cioé le espressioni, le idee, i pensieri diversi o contrari a quelli ammessi dall’ortodossia. Esso ci appare quindi come la quintessenza stessa dell’intolleranza di cui sentiamo sovente ri­fiorire la forza e la devastante follia. Guerra, pena di morte, violazione della dignità umana, odio religioso, epurazione, genocidio, sono alcune delle parole che l’avanzamento dei processi democratici sembrava voler archiviare ma che la tragedia della storia e della nostra quotidianità riportano troppo spesso a galla.

 

Ore 22 – Brevi riflessioni su GIORDANO BRUNO e sulle LETTERE PATENTI DEL 17 FEBBRAIO 1848

Introduce MANFREDO MONTAGNANA, presidente onorario dell’Unione Culturale “Franco Antonicelli”. Partecipano: TULLIO MONTI, presidente della Consulta Torinese per la Laicita delle Istituzioni; RENZO SICCO, presidente di Assemblea Teatro; SERGIO VELLUTO, presidente del Concistoro della Chiesa Valdese di Torino; BRUNO SEGRE, presidente onorario dell’Associazione Nazionale Libero Pensiero “Giordano Bruno”; RENATO LAVARINI, presidente del Collegio Circoscrizionale Piemonte e Valle d’Aosta del Grande Oriente d’Italia