A maggio il Comune di Chieri dispose la celebrazione di festeggiamenti pubblici in occasione delle nozze del duca Carlo II di Savoia, detto il Buono, con Beatrice figlia di Emanuele I, re del Portogallo. Feste e balli erano molto in voga, specie presso l’antica e nuova nobiltà, e il matrimonio del duca rappresentava un buon motivo per organizzarli. Chieri, comunità ricca e operosa, contribuiva significativamente alle finanze del ducato che aveva la capitale a Chambéry, ma il duca ricordava bene che a Chieri quattro anni prima, nel 1517, gli Stati Generali del ducato gli avevano negato un contributo straordinario per arruolare 10.000 fanti per la difesa del Piemonte dalle scorrerie delle soldataglie che lo attraversavano per combattere altrove, ma compiendo razzie e violenze specialmente nel contado.
Durante l’anno la peste scoppiò in Piemonte con estrema virulenza e il contagio proseguì nei due anni successivi portando alla morte a Chieri e dintorni circa ottomila persone. Infatti dei circa 10.000 abitanti di Chieri all’inizio del XVI secolo, prima dell’epidemia, se ne contarono solo più 2512 nel 1530. Alla pestilenza, come conseguenza naturale, seguì un periodo di carestia. Solo sul finire del secolo la città tornò ad avere un numero di abitanti pari a quello iniziale. Anche Carmagnola, che a quel tempo era assoggettata al Marchesato di Saluzzo, fu severamente colpita dalla pestilenza e nel 1522 venne fatto il primo voto della città alla Vergine Immacolata. La scena del voto espresso da dodici capifamiglia carmagnolesi venne raffigurata nel secolo successivo in un dipinto del pittore Giovanni Battista Della Rovere (nato a Milano nel 1561).
Nel mese di settembre 1521 una straordinaria esondazione del rio Tepice danneggiò parecchi edifici di Chieri arrivando ad allagare la parte più bassa della città e la chiesa di S. Antonio (quella precedente dell’attuale che era in stile gotico a tre navate e della quale rimane il campanile). L’ultima esondazione del Tepice avvenne nel maggio 1963 che straripò in via Cesare Battisti arrivando ad allagare il piazzale della Stazione Ferroviaria. L’acqua era così alta che il compianto Armando Brunetti con una barchetta a fondo piatto si improvvisò traghettatore di alcuni concittadini arrivati con il treno.
Fonti:
- Oliva, I Savoia, Milano, 1998
- Tessiore, Cronologia storica della città di Chieri, Chieri, 1891
Immagini e didascalie:
Mappa del Ducato di Savoia nella parte italiana (1494)
Palazzo sede del Comune di Chieri nel XVI secolo (a sinistra della chiesa di San Guglielmo in piazza Mazzini)
Dipinto di Giovanni Battista della Rovere “Il voto del 1522 della città di Carmagnola per la pestilenza” (particolare)
Chieri – Campanile della chiesa di Sant’Antonio