Mai come adesso dobbiamo pensare alla salute. Stare bene è un dovere, perché la sanità che combatte la pandemia non può e non deve essere costretta a curare le nostre influenze di stagione distogliendo energie dalla battaglia che è purtroppo lontana dalla conclusione. Stare bene fa però pensare ancora di più a come e dove ci cureremo dopo, a covid finalmente archiviato, e il tema dell’ospedale prossimo venturo è tanto centrale quanto sempre più sfumato nei contorni, nelle soluzioni. Questa rivista prova a fare il punto della situazione: il ‘dove’ si farà, se a Vadò o altrove, è una incognita, e temiamo che lo sarà ancora a lungo. Viene il dubbio che non si decida perché, una volta deciso, bisognerà fare, progettare, costruire. E fare di conto, ancor prima: i soldi erano contati prima, più passa il tempo e più ne mancheranno. La tentazione di rifugiarsi nel vecchio, caro ospedale non unico (a Chieri, come a Moncalieri e Carmagnola) aleggia. Con pro e contro, evidentemente. Se si scelse di farne uno solo, anni fa, voleva dire che era la scelta più razionale. Probabilmente lo è ancora, ma il tempo delle scelte sta per scadere e noi, alla salute, ci teniamo troppo per stare alla finestra e aspettare.
Ciò detto, largo all’Almanacco, che occupa tanta parte di questa rivista. Ci abbiamo messo cose utili (come turni di farmacie e orari di pullman) ma anche tanta storia. Speriamo che vi piaccia.
Lo sport, la pallavolo, era e resta passione diffusa. Se non ci fosse il covid, farebbero molta fatica a tenere fuori dal PalaMaddalene la gente che vuole tifare per la squadra più bella e forte mai vista da queste parti. Purtroppo, al momento, è un tifo virtuale, surreale. Rammarico enorme, ma tanta speranza che, prima o poi, le porte chiuse si riaprano.
A proposito di virtuale: anche il Carnevale è bloccato dal covid, ma non cancellato. Perché la tradizione è più forte.
Gianni Giacone