Chieri, il sindaco: “Dal nuovo supermercato nell’ex mulino Berruto, soldi e parcheggi per il mercato di Piazza Europa”
L’arrivo di un nuovo, non grande polo commerciale nell’ex Mulino Berruto di Porta Gialdo porterà vantaggi al commercio in centro e soprattutto al mercato di Piazza Europa. Ne è convinto il sindaco di Chieri, Claudio Martano, che replica alle preoccupazioni espresse dall’Ascom.
“Intanto, contrariamente a quel che è stato detto, non potevamo opporci ad una operazione permessa dal decreto Sblocca Italia e finalizzata al recupero di un’area compromessa e degradata come l’ex mulino. Se l’avessimo fatto, avremmo subito un ricorso e avremmo sicuramente perso. Perché l’interesse pubblico a questa operazione c’è, ed è evidente: il 50% del plusvalore dell’area in seguito alla destinazione commerciale verrà infatti incassato dal Comune, e con quei soldi si faranno interventi a favore del commercio in centro e soprattutto per il mercato di Piazza Europa, che dunque non sarà affatto danneggiato.”
Resta da pensare come l’amministrazione potrà far ‘digerire’ agli ambulanti (e ai commercianti in genere) questo ulteriore concorrente. “Non si tratta, intanto, di grande distribuzione, semmai media. Niente nuovo centro commerciale, insomma. E il primo vantaggio sarà l’offerta di parcheggi pubblici a supporto di Piazza Europa, che ne ha tanto bisogno nei giorni di mercato. Ma non solo: con i soldi incassati, potremo dare gambe ad un progetto che gli ambulanti hanno da tempo nel cassetto, per valorizzare il mercato. Una struttura con carrelli custoditi, che permettano a chi ha lasciato la macchina lontano per fare compere al mercato di ritirare comodamente la merce. E anche i bagni del mercato hanno bisogno di essere rifatti. Come l’arredo urbano dell’intera area.”
E il concorrente in più? “Secondo gli studi fatti a livello regionale sul tessuto commerciale, la nostra zona è ben sotto i parametri medi di presenza della grande distribuzione. Certo, la preoccupazione è legittima in tempi di crisi, ma il problema ce l’hanno, magari non a Chieri ma altrove, anche i centri commerciali.”