Chieri. “Su riapertura bar e ristoranti non colta la disperazione della categoria”

Respinto l’ordine del giorno di Sacco e Varaldo

“A nome di tutti i sindaci d’Italia il Presidente dell’Anci Decaro qualche giorno fa aveva chiesto al Governo un’attenzione particolare per ristoranti, bar e pubblici esercizi ribadendo la necessità di prevedere, ove possibile, anche la riapertura serale. A nome di tutti i sindaci ma non del sindaco di Chieri. Lo abbiamo appreso nell’ultimo consiglio comunale quando ci siamo visti bocciare un ordine del giorno che sostanzialmente ribadiva la richiesta dell’Anci chiedendo al Governo di permettere la riapertura dei locali, l’estensione dell’orario di apertura diretta, l’erogazione dei ristori per la categoria di bar, ristoranti, birrerie e molti altri che soffrono da mesi per le forzate chiusure e limitazioni. Una richiesta che arriva da tutte le associazioni di categoria e che è stata ripresa non solo dal Presidente Decaro ma anche dal Presidente Bonaccini. Lo scopo del nostro ordine del girono era dare voce alla sofferenza degli imprenditori chieresi ma, come siamo da tempo abituati, solo perché la proposta arriva da noi, della minoranza, allora è da respingere. Per sostenere l’insostenibile abbiamo dovuto ascoltare ogni sorta di scusa possibile. Il Sindaco ha fatto che liquidare la questione dicendo che se lo dicono gli scienziati del Cts di chiudere a noi non spetta mettere in discussione, ma al massimo cercare di far capire le norme. Nessuno mette in discussione le regole assunte a tutela della salute di tutti, ma si chiedeva di prendere in considerazione la sofferenza economica di un settore e delle tantissime persone e famiglie che di questo settore vivono. Per non parlare di altri consiglieri di maggioranza e di uno in particolare che chiude il suo intervento con <non vedo la necessità di riaprire> dimostrando di non conoscere per niente la gravità della situazione economica in cui versano tali attività. Non condividiamo affatto questo approccio, questo menefreghismo. Come si fa a non comprendere che non si può vivere di ristori, soprattutto se questi sono insufficienti per vivere? Serve cogliere la disperazione di una categoria a cui è stata tolta la possibilità di lavorare e che non vede più prospettive, col rischio di perdere posti di lavoro in maniera irreversibile.” Così in una nota Rachele Sacco – Consigliere comunale di Chieri (Progetto per Chieri – Salviamo l’Ospedale insieme).Tommaso Varaldo – Consigliere Comunale Gruppo Misto Chieri