DRUENTO. RACCOLTA FONDI PER TENERE APERTA LA SCUOLA DI DANZA. L’ULTIMA DIFFICILE BATTAGLIA DI VIRGINIA DI CARLO

Nominata dal Presidente Sergio Mattarella Cavaliere della Repubblica, ha aperto a Druento una struttura che offre lezioni a persone con disabilità e normodotati

 Vol.To e il Centro Servizio per il Volontariato di Torino fa suo e rilancia con forza il grido di aiuto di Virginia Di Carlo, impegnata in questi giorni nella difficilissima impresa di tenere aperta la propria scuola di danza. Virginia, 30 anni, è affetta da tetraparesi spastica e secondo il parere dei medici non avrebbe potuto camminare e avrebbe dovuto vivere non oltre la maggiore età. Fortunatamente nulla di tutto questo è successo. L’energia, la passione e un indomito spirito combattivo le hanno invece permesso non solo di camminare autonomamente, ma anche di conseguire la laurea in scienze motorie e ricevere nel 2017 dal Presidente Sergio Mattarella il titolo di Cavaliere della Repubblica per meriti sportivi e culturali. A rendere ancora più unico il percorso di Virginia è stata però la successiva apertura di una propria scuola di danza destinata a persone con disabilità e normodotati, il sogno cullato per una vita. Un sogno condiviso con la sorella minore Martina. La scuola di danza di Virginia, Special Angels Dance School, è stata inaugurata a settembre del 2019 alla presenza del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del presidente del CONI Giovanni Malagò a Druento, il piccolo centro alle porte di Torino dove Virginia vive. Una scuola speciale anche nei fatti: le lezioni che lì si svolgono sono pensate perché coinvolgano, in un prezioso e unico progetto di inclusione, bambini con disabilità e normodotati. Dopo l’inaugurazione, la scuola è stata in attività pochi mesi, sufficienti perché iniziassero a frequentarla oltre 100 bambini provenienti da più centri della periferia nord di Torino. Poi all’improvviso, sul più bello, la chiusura forzata a causa della pandemia di coronavirus e con essa l’inizio dei problemi. Ad attanagliare i pensieri di Virginia in queste settimane infatti non c’è l’organizzazione delle lezioni o il programma degli spettacoli da curare, ma questioni economiche sempre più stringenti e improrogabili, con l’ormai concreto rischio di dover presto alzare bandiera bianca e chiudere definitivamente la struttura. Virginia ha paura. Paura che il suo sogno, tanto inseguito con sacrifici e un’incredibile forza di volontà, le possa sfuggire di mano proprio quando pensava che fosse ormai diventato realtà: “Credevo tantissimo in questo progetto – confessa proprio Virginia – ma l’assenza di entrate economiche e le tante spese a cui dover comunque far fronte, nonostante l’inattività, stanno portando all’inevitabile. Purtroppo è sempre più vicino il giorno in cui mia sorella e io saremo costrette ad abbassare definitivamente le serrande di questa scuola. Da qui la mia richiesta di aiuto a quanti vogliano e ne abbiamo la possibilità. Ho bisogno di una mano per tenere accesa la speranza e così continuare in questa attività. Non voglio che questo mio sogno e questo spazio di inclusione e aggregazione per tanti bambini e le loro famiglie scompaia dopo soli pochi mesi di vita”.