CRONACA – Torino: agli arresti domiciliari, falsifica il documento di identità e continua l’attività di spaccio

Sequestrati 41000€ a due cittadini italiani

Lo scorso sabato mattina, a seguito di segnalazione anonima giunta tramite l’applicazione Youpol, personale della Squadra Volante e del Nucleo Cinofili interviene in un alloggio di via Petrella per verificare la presenza di due cittadini italiani dediti alla attività di spaccio. Nell’occorso, vengono indicate anche le targhe di tre autovetture, solitamente utilizzate dagli stessi per spostarsi dall’alloggio a un altro, sito in corso San Maurizio, di proprietà della fidanzata di uno dei due. Nell’appartamento di via Petrella sono effettivamente presenti un cittadino italiano di 30 anni, con precedenti penali per reati contro la persona ed il patrimonio, ed il suo complice, anch’egli italiano, di 45 anni; presenti anche le loro fidanzate, risultate estranee ai fatti. Durante la perquisizione, i poliziotti rinvengono un laboratorio per la lavorazione e il confezionamento di sostanza di vario genere: una pressa meccanica artigianale con tracce di polvere di colore bianca, un macchinario per sottovuoto professionale corredato da un rilevante quantitativo di sacchetti ed infine un bilancino di precisione. All’interno di un materasso in camera da letto gli agenti rinvengono due carte d’identità e una patente, di provenienza furtiva, sulle quali era stata applicata la fotografia del trentenne. L’uomo, infatti, precedentemente sottoposto agli arresti domiciliari, aveva utilizzato i predetti documenti contraffatti per poter circolare sul territorio liberamente, come accurate verifiche accerteranno. Nella camera da letto viene, inoltre, rinvenuta una cifra in denaro contante di 32.500 €, in merito al quale il proprietario non è in grado di fornire alcuna giustificazione. Durante la perquisizione del secondo alloggio, in corso San Maurizio, gli agenti rinvengono altri 8450 €. Pertanto, i due complici vengono denunciati entrambi per violazione della legge sugli stupefacenti e per ricettazione, in merito al denaro rinvenuto e del quale non riescono a fornire una valida giustificazione; il trentenne viene, altresì, arrestato per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e denunciato per evasione.