La gestione del verde a Carignano: “Potature estreme, gravi danni alle piante”

Lo scrive in una nota “La Città che Cresce – Gruppo di lavoro sull’ambiente”

“Da un po’ di mesi, passeggiando per Carignano, abbiamo potuto osservare operosi giardinieri intenti a potare i tigli di via della Molinetta, ad abbattere gli alberelli a fiore rosa in via tappi e a dar la forma di attaccapanni ai carpini di via Lamberti, a capitozzare gli olmi di via del Platano. Da troppi anni ormai assistiamo a potature estreme, effettuate solitamente in periodo pre elettorale, che possono provocare gravi danni per le piante trattate, danni che si riveleranno drammaticamente dopo molto tempo e che porteranno alla morte o, ancor peggio, a conseguenze nefaste sulla loro stabilità. Se osserviamo gli olmi del viale del Platano si possono notare gli effetti delle prime pesanti potature eseguite alcuni anni fa, in primis la produzione dei numerosi rami molto piccoli e a ciuffo nel tentativo estremo della pianta di difendersi dalla perdita totale di foglie che operano la fotosintesi. Un discorso più ampio lo meriterebbe la cura del verde cittadino, che ormai troppo spesso viene effettuata con interventi spot appaltati al ribasso mentre è molto carente la manutenzione minuta e i piccoli interventi necessari a mantenere il decoro del verde. Non da ultimo osserviamo alla devastazione del “Bosco della città” dove sono entrate in azione ruspe e motoseghe in periodo primaverile con probabili nidificazioni in corso e ripresa vegetativa degli alberi. Abbiamo sempre concordato sulla necessità di effettuare interventi di messa in sicurezza del bosco ma, in questo caso, la maggior parte degli abbattimenti ha interessato piante sane che avevano come unica colpa quella di essere cresciute troppo e far ombra al campo del vicino. Intanto i pannelli informativi sul percorso che conduce al fiume attraverso il bosco, versano in pessime condizioni e sono invasi dai rovi e da rami ma dal Comune nessuno pare curarsene. Ribadiamo inoltre la nostra preoccupazione, più volte espressa in Consiglio comunale, per gli ippocastani di viale Cesare Battisti: in assenza di un piano che ne preveda la sostituzione graduale entro pochi anni perderemo una ad una le piante compromesse dai parassiti e dall’età e un viale caratteristico di ingresso alla città rimarrà spoglio di piante. Nella migliore delle ipotesi queste verranno sostituite con alberelli da fiore alti un paio di metri eliminando forse il pericolo e riducendo i costi di manutenzione, ma privando la popolazione di un alleato fondamentale per la riduzione del particolato e degli inquinanti, per la produzione di ossigeno ed il contenimento della CO2, per l’ombra nel periodo estivo e per la biodiversità.”

La Città che Cresce – Gruppo di lavoro sull’ambiente