Moncalieri aderisce al Manifesto della Comunicazione non ostile

“Basta alla violenza e all’odio via social”. Moncalieri sottoscrive il Manifesto della comunicazione non ostile

Dieci principi, uno stile di vita: Moncalieri ha aggiunto la sua firma alle 300 già presenti sotto il Manifesto della comunicazione non ostile. Un’iniziativa di sensibilizzazione contro la violenza delle parole nei social network partita dall’associazione Parole O_Stili, a cui stanno aderendo centinaia di città in tutta Italia e diversi esponenti della politica nazionale. “L’intento è quello di fornire agli utenti dei social un’occasione per riflettere sullo stile con cui stanno sul web – spiega l’assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità Laura Pompeo – responsabilizzandoli nella scelta delle parole che utilizzano, partendo dal presupposto che in particolare i social network, pur essendo luoghi virtuali, non sono un porto franco, ma il centro in cui si incontrano persone reali. L’invito alla correttezza e all’educazione è ovviamente contenuto nel manifesto è ovviamente allargato anche alla vita reale, non solo sul web”. Anche Moncalieri ha dunque colto l’invito, “frutto di un lavoro di partecipazione collettiva a cui hanno contribuito esperti della comunicazione, del marketing, del giornalismo e utenti e appassionati della rete. Diffonderemo sul nostro territorio il contenuto del manifesto. Il tutto va a inserirsi in un grande e articolato lavoro che realizziamo per le Pari Opportunità”. Tra le altre cose, verrà fissata nei prossimi giorni una data per una diretta facebook sulla pagina della Biblioteca civica Arduino con Laura Pompeo e con i responsabili dell’associazione.

Al centro dello stile comunicativo proposto stanno questi dieci principi:

    Virtuale è reale: Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.

    Si è ciò che si comunica: Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.

    Le parole danno forma al pensiero: Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.

    Prima di parlare bisogna ascoltare: Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.

    Le parole sono un ponte: Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.

    Le parole hanno conseguenze: So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.

    Condividere è una responsabilità: Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.

    Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare: Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.

    Gli insulti non sono argomenti: Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.

    Anche il silenzio comunica: Quando la scelta migliore è tacere, taccio.