Chieri, mozione contro il festival dei beni comuni respinta tra dure polemiche
Respinta a maggioranza dal consiglio comunale, la mozione sulla spesa per il Festival dei Beni Comuni continua a tenere banco. Il sindaco Martano, come anticipato sul nostro sito, ha controbattuto e non si è limitato a fornire spiegazioni, ‘punzecchiando’ l’opposizione che aveva semplicemente accusato di falsità e contraddittorietà il comportamento tenuto nella circostanza dalla Giunta.
“Leggendo il testo della mozione – ha detto il sindaco – istintivamente mi sarebbe venuto da fare considerazioni su concetti quali eleganza, stile, approfondimento, approssimazione, obiettività, attendibilità, correttezza e completezza dell’informazione, tendenziosità, calunnia, e molto altro.
Mi sono immediatamente convinto tuttavia che l’interpretazione di questi termini è assai soggettiva e ognuno risponde dei livelli sui quali ama portare la discussione. Inoltre effettivamente quest’aula non è la sede idonea, e soprattutto il Sindaco non ha, per fortuna, il compito né la facoltà di istruire all’uso di toni e livelli adeguati, compito che sarebbe assai arduo e temo infruttuoso.
Credo pertanto opportuno non adeguarmi al tono volutamente, sgradevolmente e inutilmente provocatorio della premessa, e di attenermi semplicemente a quanto la mozione propone di approvare come impegno per il Sindaco. Per omogeneità di argomento nel seguito toccherò anche gli argomenti contenuti nella mozione successiva, sulla quale non interverrò più.
La presente Mozione rivela certamente l’ardente speranza e il caloroso augurio che i firmatari formulano a che il Festival Beni Comuni vada incontro ad un clamoroso insuccesso, non ottenga i contributi previsti, non risvegli interesse e non porti a Chieri un flusso di persone rilevante, legato agli eventi in calendario.
Tuttavia io credo che non si giustifichi la presentazione di una mozione sulla base di un desiderio e di un augurio. Il bilancio di un Ente è composto da voci di spesa e dall’indicazione delle coperture previste. La corrispondenza fra queste voci si verifica nel momento della presentazione dell’assestamento; ciò non implica dunque che al momento della spesa si sia già realizzata l’entrata corrispondente e che in attesa di quella non si possa procedere alla spesa prevista.
Il Festival di cui discutiamo è un evento certamente ambizioso, di grande livello e portata, che fornisce conoscenze, esperienze, riflessioni, anche suggestioni artistiche e di spettacolo su temi che sempre più interrogano le nostre menti, in considerazione di come gli eventi degli ultimi anni hanno mostrato la fragilità degli equilibri su cui si è retto il mondo e la necessità di ricercarne di più giusti, stabili e sostenibili. Le potenzialità di successo anche molto al di là di un ambito locale sono molte.
Proprio per queste sue caratteristiche però la fase di costruzione e messa a punto, che è condizione essenziale per la riuscita, anticipa di parecchio il momento in cui sia considerabile come prodotto da sponsorizzare. E ciò spiega il significato della delibera che consente di suddividere in capitoli di spesa la somma prevista, per renderla utilizzabile.
Dunque le spese attribuite a voci relative al Festival non sono sottratte a capitoli differenti, quali l’emergenza casa ecc. Anche per questi capitoli si è cercata la copertura attraverso vie diverse, comprese quelle del sostegno privato di vario tipo (Banche, Enti, Associazioni, Cittadini) ma le entrate auspicate provengono da altri canali. Le risorse destinate ad eventi come il Festival provengono da capitoli specifici e non potrebbero mai essere utilizzate per altre destinazioni. Semplicemente, senza l’evento Festival non sarebbero destinate a Chieri.
Chiarito questo, per chi non l’avesse avuto chiaro, la mozione mi pare sia assolutamente intempestiva. Siamo convinti che si verificherà quanto previsto e perseguito, cioè la realizzazione di un evento di tutto rilievo, di grande peso culturale, di grande attualità, offerto in forma attrattiva e stimolante, con i costi coperti da risorse ad hoc.
Per quanto riguarda i rapporti con lo IUC, citati nella mozione successiva, si fa presente che nella delibera di convenzione era indicato al di fuori di ogni possibile fraintendimento che tale Istituzione avrebbe fornito supporto scientifico nell’organizzazione dell’evento, senza alcun onere a carico del Comune. Ora gli articoli che vengono citati fanno riferimento a vantaggi di tipo economico nel configurare il conflitto di interesse, risultando quindi privo di fondamento il richiamo a tale fattispecie nel caso in esame.
Ritengo quindi che anche tale mozione, sia per gli aspetti comuni con la precedente, sia per quello specifico relativo allo IUC debba essere ritirata.
Nel caso in cui ciò non avvenga, chiedo che ambedue le mozioni non siano accolte.”
Altrettanto secco il commento di una delle forze politiche firmatarie della mozione, il Movimento 5 Stelle, attraverso le parole della capogruppo Daniela Berruto: “Ci sono le videoregistrazioni del consiglio comunale del 17 dicembre che confermano parola per parola quel che abbiamo scritto nella mozione. Siamo stati attaccati duramente, direi con violenza: dire che il nostro rilievo è pretestuoso e denigratorio nei riguardi di un assessore è una affermazione violenza e non corrisponde alla verità. Nessuno di noi si augura che il festival vada male, ma sarebbe stato corretto che si aspettasse il finanziamento degli sponsor, e in caso di ritardo tutt’al più si sarebbe rinviato il festival all’anno prossimo…”