Chieri, la zona 30: pochi interventi strutturali e qualche cartello, dice l’assessore Gaspardo Moro
La zona 30 si farà, ma non stravolgerà le abitudini della gente e nemmeno richiederà grandi interventi strutturali. Lo assicura Massimo Gaspardo Moro, assessore alla viabilità del comune di Chieri. “Ci stiamo lavorando – dice – e trovo normale che la gente, di fronte alla novità, si preoccupi. Qualcuno forse pensa che zona 30 significhi non poter circolare in macchina, ma non è così. Andare a 30 all’ora, tra l’altro, non è diverso da quel che già oggi si fa. Non è che in centro si fanno le corse…Dire che, invece della zona 30, sarebbe meglio il blocco del traffico o mettere piste ciclabili ovunque mi fa sorridere: se mai pensassimo di fare una cosa del genere, sarebbe la rivoluzione. Andiamo per gradi: facciamo quel che ci consentono le risorse, e prendiamo spunto da quel che hanno fatto altri come noi, prima di noi. Siamo stati a Reggio Emilia, che ha un centro storico come il nostro e che da dieci anni ha creato la zona 30. Prima, la gente era scettica, ma adesso funziona e sono tutti contenti. Piuttosto, bisogna capire se
si riesce a realizzarla già quest’anno. Il grosso del lavoro sono i rialzi del fondo stradale, le cosiddette ‘porte’, che non sono dossi e che rialzano la carreggiata in alcuni punti di accesso alla zona a velocità ridotta. Non si fanno altri interventi, anche se il manuale della Regione Piemonte ne prevederebbe. Ma nessun comune ha i soldi per farli, e dunque: qualche cartello con il ‘30’ e scritte ‘30’ belle grosse per terra. Segnaletica, comunicazione e promozione, uniti a buon senso: non multeremo chi va ai 35, per intenderci.”