L’alpino Giovanni Alutto, classe 1916, “testimonial” della proposta di legge per la Giornata regionale del Valore Alpino
«Per il Piemonte è un gesto molto significativo istituire la Giornata regionale del Valore Alpino, che ricordi il sacrificio di tanti suoi giovani Alpini in tutte le guerre, e in particolare nella tragica campagna di Russia». A 104 anni il sergente maggiore della Cuneense Giovanni Alutto, classe 1916 e veterano della campagna di Russia, ha scelto di mettere a disposizione la propria testimonianza affinché il Consiglio regionale del Piemonte discuta e approvi la proposta di legge regionale che istituisce la Giornata regionale del Valore Alpino.
Per sostenere l’iniziativa legislativa, Alutto si è incontrato ieri con il consigliere regionale Davide Nicco (Fratelli d’Italia), autore della proposta di legge che presentato a Palazzo Lascaris e illustrato lo scorso 26 maggio alla VI Commissione consiliare Cultura, Cooperazione e Solidarietà, in vista della discussione in Aula.
Nato a Novello (Cn) il 17 novembre 1916 ma residente da molti anni a Carmagnola, Giovanni Alutto ha combattuto nel giugno 1940 sul fronte italo-francese. Inquadrato nella Divisione Cuneense, 2° Reggimento Alpini di Borgo San Dalmazzo, nel 1942-43 ha preso parte alla tragica spedizione dell’Armir in Russia che è costata la vita a decine di migliaia di giovani piemontesi. Una tragedia che si è sempre portato dentro e di cui è sempre stato molto restio a parlare. Non ha mai voluto ricoprire incarichi associativi, eppure non è mai voluto mancare alle adunate nazionali del corpo: come quella del 2011 a Torino per i 150 anni dell’Unità d’Italia, in cui ha sfilato ben due volte, e quella del 2019 a Milano. Sempre marciando a piedi e rifiutando di essere ospitato sui mezzi motorizzati.
Spiega il consigliere Davide Nicco: «Istituire una Giornata del Valore Alpino non vuol dire stabilire preferenze o graduatorie fra corpi militari. Il Piemonte è storicamente legato al corpo degli Alpini, che hanno pagato un enorme tributo di uomini e sangue. Gli iscritti alle sezioni piemontesi dell’Associazione Nazionale Alpini sono oltre 60mila. La loro presenza in ogni circostanza della vita civile, delle emergenze e della partecipazione è nel cuore di tutti. Istituire una giornata regionale che celebri il valore degli Alpini piemontesi, che ricordi e insegni ai giovani e alle scuole gli episodi della loro storia è un atto doveroso per la promozione e condivisione dei loro valori».
La Giornata regionale della riconoscenza per la solidarietà e il sacrificio degli Alpini era in origine prevista per il 26 gennaio, data-ponte fra due ricorrenze simbolo dell’eroismo degli Alpini piemontesi in Russia: la battaglia di Nowo Postojalowka del 20 gennaio 1943 che vide cadere oltre 13.000 Alpini della Cuneense, e il 28 gennaio 1943 quando i resti della Cuneense uniti alla Julia vennero sopraffatti dalle forze russe a Valujki. «Ho accolto il suggerimento di Giovanni Alutto – sottolinea Nicco – e proporrò di emendare il testo per spostarla al 17 gennaio: il giorno del 1943 in cui giunge alle truppe alpine l’ordine del ripiegamento generale e ha inizio la drammatica ritirata dei ragazzi piemontesi».
La Giornata regionale intende sostenere e difendere la cultura storica, letteraria, musicale e artistica legata al Corpo degli Alpini e all’Ana, istituendo anche una borsa di studio e promuovendo seminari e viaggi d’istruzione sui luoghi legati alla memoria degli Alpini. Ma vuol essere tutt’altro che una celebrazione retorica e commemorativa. In collaborazione con le sezioni territoriali dell’Ana e dei volontari, mira a promuovere l’organizzazione di progetti con le scuole, la Protezione Civile e il Soccorso Alpino quali corsi di formazione con particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e del territorio, della solidarietà e della cittadinanza attiva.
E anche a sostenere nelle scuole iniziative a sostegno delle fasce giovanili deboli e contro il bullismo: valori che trovano nello spirito solidaristico di tanti Alpini come Alutto un esempio luminoso e in grado di trasmettersi attraverso le generazioni.