In Via Santa Clara, telai, orditori, passamanerie, campionari di tessuti, figurini, piante tintorie, Fiber Art: tutta la storia del tessile dal Medioevo ad oggi
Il Museo del Tessile di Chieri, in via Santa Chiara 11A, ha aperto al pubblico il nuovo percorso espositivo, oggetto di un significativo riallestimento, che racconta la vocazione tessile del chierese dal Quattrocento ai nostri giorni.
«Con questo riallestimento, accompagnato da un intervento di conservazione esteso, valorizziamo la collezione storica e diverse donazioni ricevute di recente, fra cui alcune bambole Lenci del primo e secondo Novecento, ma anche cartamodelli, incisioni e strumenti di misurazione», dichiara la Presidente Melanie Zefferino. E aggiunge: «il percorso espositivo è concepito come un ciclo epistemico, che si può percorrere per scoprire e approfondire la conoscenza del contesto chierese attraverso la cultura materiale e il patrimonio documentario di un museo che ha sede nel cuore della città, in quello che fu il primo opificio moderno di Chieri. Il nostro è un “museo scrigno”, in cui si conserva un patrimonio materiale e immateriale, ma al contempo un luogo di studio, ricerca e sperimentazione artistica spaziando anche nelle arti applicate, in particolare il laboratorio tessitura con Lisa Fontana e il laboratorio di tintura naturale e batik a cura di Giulia Perin, recentemente premiata alla Città delle Arti, che coltiva anche l’Orto Botanico del Tessile nel chiostro di Santa Clara. L’esposizione permanente include alcuni esemplari ricamo Bandera di tradizione Chierese, che Anna Ghigo e la sua Associazione promuove e rinnova operando stabilmente nel museo. Da quest’anno, è pure presente una sezione di Fiber Art con opere della collezione civica “Trame d’Autore”. Non a caso: il motto del Museo è “tessere il futuro nel presente con le trame del passato”, dunque preservare la tradizione tessile di ieri, valorizzare le produzioni delle manifatture tuttora attive sul territorio e dare voce anche alle declinazioni artistiche contemporanee. Le arti tessili corrono lungo un “filo” che da sempre insieme. Ecco perché sono in mostra uno strumento per il tissage en bande di tradizione medievale, un telaio ad arco come quelli usati per secoli dalle popolazioni sub-artiche (un esemplare analogo si trova al British Museum), un Marudai per il Kumihimo del Giappone, ma anche un telaio verticale semplice come quelli usati dai nativi americani . Altri oggetti e materiali d’interesse particolare sono disposti su due livelli di altezza (come al V&A Children’s Museum di Bethnal Green) per coinvolgere anche i più piccoli con le loro famiglie e i loro insegnanti. In generale si è costruito un percorso più intuitivo e accattivante, seppure filologico, anche grazie a soluzioni di illuminotecnica che esaltano il colore o suggeriscono il movimento di oggetti storici mediante effetti di luce che conferiscono loro un’aura suggestiva. È stato dato maggiore spazio e risalto ai materiali naturali (lana, seta, canapa, cotone, lino, bambù e ginestra) ma anche alla viscosa o rayon, ampiamente usata a Chieri nel Novecento. La narrazione è adiuvata da pannelli illustrativi con QR Code che rimandano a brevi filmati realizzati da Pietro Robusto (proiettati anche in loop su uno schermo), che illustrano la storia o la funzione di vari oggetti esposti, mentre una cornice digitale offre scorci sui disegni e documenti d’Archivio, alcuni dei quali esposti nelle vetrine storiche restaurate. Presto attiveremo anche una sezione tattile per visitatori con disabilità visiva».
Altra novità è il bookshop, dove si possono trovare pubblicazioni tematiche e manufatti realizzati al Museo, segnalibri, fiori-spilla in feltro e altro ancora.
«Tutto questo è frutto dell’impegno e del lavoro congiunto di più soggetti. Un grazie particolare va al Comune di Chieri, che ha disposto la manutenzione straordinaria alle volte nel seminterrato e la messa in sicurezza del portico. Siamo grati a Laura Vaschetti, che ha curato i testi dei nuovi pannelli informativi realizzati da Claudio Zucca, il quale ha ripristinato gratuitamente le stampe a parete esistenti e ha donato una lampada multicolore mentre Roberto Zanin ha generosamente eseguito lavori di falegnameria. Grazie ai volontari del Museo, in particolare Bruno Eterno, restauratore di professione che si è prodigato, anche attuando pratiche di riuso; Carla Pedrali, che ha cucito le tende del museo; Dino Buriola, che ha eseguito i trattamenti anti-tarlo e le ridipinture, i tessitori esperti Maurizio Fasano, Giuseppe Masiero e Graziano Iseppi, che hanno ripristinato i telai storici e vari oggetti delicati e complessi ora perfettamente funzionanti grazie a loro. Uno dei nostri principali obiettivi è coinvolgere maggiormente i giovani, che ci auguriamo possano prendere parte più attivamente alla vita del museo impegnandosi in progetti di studio o di produzione creativa, ma anche unendosi alla nostra comunità di volontari in un dialogo intergenerazionale».
«L’inaugurazione del nuovo percorso espositivo del Museo del Tessile segna un momento molto importante per Chieri – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Chieri, Antonella Giordano – in questi mesi è stato fatto un lavoro di riallestimento davvero straordinario, di cui siamo molto soddisfatti. Come amministrazione abbiamo fortemente creduto nel rilancio del Museo, che potrà diventare un vero polo culturale dinamico e attrattivo, dove le arti incontrano l’industria, dove la creatività del design, della Fiber Art e della moda si possano intrecciare con il fare produttivo di ieri e di oggi. Il Museo non solo come un luogo che custodisce oggetti ma come un’istituzione capace di parlare a ogni genere di pubblico ed in particolare alle giovani generazioni. Serviva un’iniezione di competenza e innovatività, e sono certa che chi verrà a visitare il Museo ne sarà sorpreso».