Chieri e Chierese: pianificare insieme lo sviluppo del territorio, senza più sprecare suolo
Pianificare il territorio non è più lavoro per un singolo comune, soprattutto delle dimensioni di Chieri o ancor meno. Ci vogliono sinergie e idee chiare. Massimo Ceppi, l’assessore all’urbanistica del comune di Chieri, se ne è fatto carico, proponendo una delibera di indirizzo e promuovendo un momento pubblico di verifica, il 5 giugno, con un convegno che radunerà sindaci e amministratori locali di una area assai più vasta: il Chierese, ma anche il Carmagnolese, e tutta la collina. “La delibera – dice Ceppi – è un necessario atto di indirizzo su quel che Chieri vuol fare nei prossimi anni, anche alla luce di possibili finanziamenti europei da intercettare su progetti legati allo sviluppo del territorio. L’indirizzo è anche legato al momento: c’è crisi anche nell’edilizia, con un surplus di volumi immobiliari già costruiti e la presa di coscienza che forse è il caso di risparmiare un po’ di più il territorio, evitando uno sviluppo frammentario che trascina maggiori costi per strade, illuminazione, fognature. Una città più compatta fa anche risparmiare, insomma.”
Ceppi insiste sulla necessità di fare squadra tra comuni vicini. “In delibera noi parliamo chiaramente di proporre una zona omogenea del Chierese e del Carmagnolese, candidandoci al ruolo di capofila, per recuperare una identità e valorizzare le risorse del nostro territorio”
L’idea che si fa strada, l’attenzione al consumo del suolo collegata ad una maggiore sensibilità verso l’agricoltura rispettosa della biodiversità, abbinata alla ‘perequazione’ urbanistica e territoriale, è anche alla base del bando per la ‘retrocessione’ delle aree già destinate all’edificazione, che il Comune di Chieri ha pubblicato qualche mese fa, e che ha portato risultati significativi. “La risposta dei privati – dice Ceppi – è stata soddisfacente: sono arrivate una quarantina di domande per appezzamenti anche molto vasti. Chiedere non vuol dire ottenere, ma certo faremo oghi valutazione utile e poi procederemo, se ci saranno le condizioni, ad una variante del Piano Regolatore.” Una delle zone più interessata a questa ‘retrocessione’ (e non potevano esserci dubbi) è Fontaneto 3, già destinato all’espansione dell’attuale area industriale, che con i tempi che corrono fatica però a crescere. “Sì, la maggior parte dei proprietari di quei terreni – prosegue Ceppi – ha richiesto la retrocessione. Ma attenzione, non sto dicendo che Fontaneto 3 scomparirà, dico solo che ci sarà massima attenzione da parte nostra verso quell’area e i problemi che sta attraversando.”
Ceppi tiene poi anche a chiarire che “i volumi non più utilizzati, così come i 90 mila metri cubi di una precedente variante, non saranno trasferiti altrove, dunque saranno semplicemente cancellati.”
E il convegno del 5 giugno? “Vogliamo presentare agli amministratori del Chierese – conclude Ceppi – l’idea per uno sviluppo del territorio nella prospettiva di valorizzarne le risorse. Vogliamo costruire qualcosa insieme, che è poi l’unico modo per arrivare ai fondi europei su queste tematiche.”