ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
TORINO- “FAUST” DI GOUNOD OPERA SIMBOLO
La scena del Teatro Regio propone da mercoledì 3 giugno “Faust” di Charles Gounod, capolavoro celebre del grand-opéra francese, in un nuovo allestimento coprodotto con la Israeli Opera di Tel Aviv e l’Opéra di Losanna, firmato da Stefano Poda, visionario e poetico regista, che torna a Torino dopo il successo ottenuto con “Thais” di Massenet di pochi anni or sono e premiato dal BBC Music Magazine. Lo stesso Poda ha dichiarato: “La mia ambizione è di offrire al pubblico una lente con cui mettere a fuoco questo capolavoro. Vorrei che Faust fosse un viaggio attraverso le tappe dello spirito che la mia regia mostra su un mosaico ricco e inquietante, che solo alla fine trova senso eterno”. Un enorme anello occuperà la scena, quasi un monolite usato “come allegoria della vita stessa. E’ il cerchio in cui si chiude l’esperienza della vita, la contemplazione segna l’azione e viceversa, la terra rincorre il cielo e tutto torna polvere,è il segno del patto tra Dio e l’uomo. La funzione principale è far nascere domande in chi guarda”.
L’opera sarà diretta da Gianandrea Noseda, che esordisce in questo titolo, mentre il trio di protagonisti è di livello internazionale: il tenore newyorkense Charles Castronovo, il basso russo Ildar Adbeazakov e il soprano moldavo Irina Lungu. Gounod ebbe in mente il progetto di Faust fin dal 1839, anno in cui vinse il Prix de Rome con relativo soggiorno a Villa Medici: “Vent’anni di riflessioni- scrive nella sua autobiografia- in cui il poema goethiano non mi abbandonava un solo istante. Lo portavo sempre con me e abbozzavo qua e là qualche motivo per servirmene il giorno in cui mi fossi deciso a scrivere l’opera. Faust rimase sempre in incubazione nel proprio cuore fino all’esordio del 19 marzo 1859 che si rivelò un successo clamoroso.- La creazione dell’opera fu lunga e travagliata prima di approdare alla versione definitiva. Una storia disseminata di tagli, sostituzioni, aggiunte, spostamenti di episodi che ancora oggi risulta difficile da ricostruire, anche a causa della gelosa custodia che gli eredi esercitano sugli autografi di Gounod. “Faust”, comunque, rimane un’opera ricca di pagine celebri, scritte da una mano infallibile che ha quasi del miracoloso. In primo piano risalta il fraseggio melodico armonico che condurrà lontano, influenzando fortemente la musica francese posteriore. Opera simbolo per la commistione tra spettacolarità del grand-opéra e intimo lirismo molto personale.
Torino, Teatro Regio
piazza Castello, 215
3-5-7-9-12-14 giugno
biglietti da euro 90 a euro 35
Interpreti principali: Charles Castronovo (Faust), Ildar Abdrazakov (Mefistofele), Irina Lungu (Margherita); direttore Gianandrea Noseda
Stefano Poda (regia, scene, coreografia e luci)