Chieri, Fondazione del Tessile, Ghirardi: c’è anarchia, bisogna fare chiarezza
Il dopo-Brunetti della Fondazione del Tessile ha un nome, quello del nuovo presidente Mario Ghirardi, ma non ancora un indirizzo preciso. Alle prese con una eredità pesante e complessa, Ghirardi chiede tempo e intanto chiarisce: “Non si è ancora deciso nulla, né sulla sede del Museo né sulle altre questioni che riguardano l’organizzazione dell’istituzione. Sono in carica da pochi giorni, ho partecipato ad un paio di incontri e devo ancora capire molte cose. Intanto, capire chi entra nel nucleo dei volontari che voglio costituire e che si inserirà nel contesto progettuale della Fondazione; poi, di andare tutti nella stessa direzione, per non disperdere energie, come sta succedendo adesso, in questo periodo di…anarchia.”
Il problema è che hanno convissuto a lungo, sotto lo stesso tetto della Fondazione, le più svariate iniziative messe in piedi negli anni da Brunetti. “Bisogna fare chiarezza – dice Ghirardi – e scindere le attività della Fondazione dal resto. Si è creata questa promiscuità perché Brunetti si occupava di folclore, cucina tradizionale piemontese, Vijà, scrivere libri su chieresi illustri del passato, organizzare rimpatriate di chieresi residenti nel mondo… Tutte attività degnissime, ma che non hanno alcun nesso con la Fondazione, e che dunque devono essere svolte al di fuori di essa, non sono di mia competenza e non intendo occuparmene.”
Si anche parlato di necessaria chiusura temporanea del Museo per motivi di sicurezza e di parziale trasloco di una parte degli oggetti esposti all’Imbiancheria. Ghirardi frena: “Non c’è nulla di deciso. Si parla a ruota libera, c’è un confronto interno. Ma non abbiamo ancora nemmeno l’elenco dei soci né tanto meno sappiamo chi fa che cosa. Sentiremo i pareri di tutti e poi decideremo. Il primo obiettivo è recuperare la collaborazione con il Politecnico, che si è persa nel tempo, per dare un carattere scientifico a qualunque soluzione adotteremo.”