Asl To 5, ospedale nuovo e vecchio. Chieri ha fretta e accetta Vadò
Il Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero ha incontrato il nuovo Direttore Generale dell’AslTO5 Angelo Michele Pescarmona: “Si cominci a discutere del futuro del Maggiore. Casa di comunità? Ospedale di comunità? Bene, purché si diano risposte ai bisogni sanitari dei chieresi e si investano risorse.”
«Questa mattina ho incontrato il nuovo Direttore Generale dell’AslTO5, e non è stato solo un incontro formale di cortesia, ma abbiamo avuto modo di confrontarci sui temi prioritari per il nostro territorio, a cominciare dal progetto del nuovo ospedale unico. Abbiamo bisogno quanto prima di disporre un presidio sanitario moderno ed efficiente, e dopo la perizia del Politecnico di Torino non c’è più ragione per tornare a mettere in discussione l’area di Cenasco (Vadò), al confine tra Moncalieri e Trofarello, che è stata confermata come tecnicamente idonea a ospitare il nuovo ospedale unico dell’AslTO5. Mi auguro che in occasione della prossima Assemblea dei Sindaci, prevista per metà mese, si possa pronunciare una parola definitiva, senza più perdite di tempo: si faccia il nuovo ospedale, lo si faccia in fretta, lo si faccia a Cenasco»: lo afferma il Sindaco di Chieri Alessandro SICCHIERO, a margine dell’incontro con il Direttore Pescarmona. «I 270 milioni di euro del Pnrr destinati al Piemonte, e che consentiranno di realizzare, tra l’altro, ben 93 Case di Comunità e 27 Ospedali di Comunità, rappresentano un’imperdibile opportunità per potenziare la medicina territoriale del chierese. Su questo è urgente cominciare a confrontarci. Bisogna chiarire il destino delle attuali tre strutture ospedaliere, il Maggiore di Chieri, il S. Croce di Moncalieri e il S. Lorenzo di Carmagnola, che non possono certo essere smantellati né venire trasformati in semplici poliambulatori. Chieri necessita di una struttura sanitaria, Casa o Ospedale di Comunità, in grado di dare una risposta ai bisogni di salute della nostra popolazione, per quanto riguarda le medie e basse complessità, le cronicità e le non autosufficienze. Quali sono le intenzioni della Regione Piemonte in tal senso? È giunto il momento di guardare al futuro e di parlare degli investimenti necessari per la sanità chierese».