Area industriale, l’ex assessore Giovannone: giusto restituire terreni all’agricoltura
La ‘retrocessione’ delle aree destinate ai capannoni di Fontaneto-3, resa di recente possibile con una scelta della nuova Giunta, chiama in causa scelte passate che, negli anni Novanta del secolo scorso, resero possibile la non semplice nascita dell’area industriale di Chieri. Piero Giovannone, all’epoca assessore all’urbanistica, ricorda bene quei tempi e prova mettere ordine in una discussione che rischia di fuorviare. “Le scelte che si fanno – dice Giovannone – sono sempre legate alla storia del momento. Ricordo che partimmo con una visione più ampia, provare a mettere insieme diversi comuni per sviluppare un’area industriale che inglobasse Chieri, Poirino e Santena, con l’evidente obiettivo di sfruttare i collegamenti autostradali. Poi, Chieri dovette procedere da sola, ma ricordo che riducemmo della metà il progetto iniziale da 2 milioni di metri cubi. Per Chieri bastava. E quel che è stato realizzato corrisponde alle esigenze della città. Si tenne di scorta una parte di territorio per eventuali sviluppi futuri, ma oggi, in tempi di crisi, non è scandaloso pensare di restituire quei terreni all’agricoltura.”
Giovannone tiene poi a ricordare come e perché nacque Fontaneto: “Il motore principale e instancabile fu l’industriale tessile Andrea Rigo, che voleva costruire una fabbrica nuova e moderna, competitiva a livello internazionale dal punto di vista tecnologico e della capacità produttiva. Purtroppo, dopo averla realizzata, ha pagato la vicenda del cambio euro/dollaro, che ha penalizzato profondamente tutta l’industria tessile italiana.”