PIEMONTE ARTE: FERRIGATO, TFF, NEOREALISMO, GIORDA, VIRETTI, PIOSSASCO
TORINO, “PROFUMI E SAPORI D’ITALIA”: QUADRI E ARAZZI DI VIVI FERRIGATO
“Profumi e Sapori d’Italia” è il tema della mostra dell’artista Vivi Ferrigato che,
da martedì 9 a venerdì 19 giugno, la Regione Piemonte ospita al Centro
Incontri di corso Stati Uniti 23 a Torino. Saranno esposte 24 opere: quadri ad
olio su tela, cartone e masonite ed arazzi, sul sempre attuale tema del cibo e
della natura. Si tratta di un percorso ideale lungo tutto lo stivale: un viaggio
artistico tra la campagna intatta e la terra coltivata, mischiando profumi,
sapori ed emozioni.
La mostra rappresenta anche un omaggio ai sessant’anni di carriera
dell’artista, nata a Biella nel 1937 e dal 1958 presente come pittrice in gallerie
d’arte pubbliche e private. Priva di studi accademici, con tenacia e vitalità
riuscì ad imporsi nel capoluogo subalpino, anche attraverso collaborazioni
artistiche con maestri come Aligi Sassu, Felice Castrati e Mario Tozzi.
Già protagonista di una personale organizzata nel 2001 dalla Regione
Piemonte con il Piemonte Artistico e Culturale, Ferrigato partecipò nel 2006
alla mostra organizzata nel Palazzo regionale in occasione delle Olimpiadi
invernali e, nel 2011, all’esposizione della Biennale di Venezia, a Torino
La mostra si potrà visitare tutti i giorni, tranne sabato e domenica, dalle ore
14 alle 19, sino a venerdì 19 giugno, ad ingresso libero.
JULIEN TEMPLE ”GUEST DIRECTOR” DEL 33° TORINO FILM FESTIVAL
Julien Temple, il regista britannico “inventore” del video musicale come forma d’arte e autore di numerosi film documentari e di finzione, sarà il Guest Director della 33esima edizione del Torino Film Festival (20- 28 novembre 2015).
L’autore di London, the Modern Babylon, Oil City Confidential, dei film sui Sex Pistols e su Joe Strummer, di Absolute Beginners e The Great Rock’n’Roll Swindle, sarà a Torino per presentare una selezione di film ispirati al suo nuovo lavoro: The Ecstasy of Wilko Johnson.
Il film racconta, attraverso le parole del protagonista e un montaggio di immagini tratte da film, concerti, cinegiornali, l’esperienza umana e psicologica di Wilko Johnson, il frontman della rock band britannica Dr. Feelgood: dopo una diagnosi mortale nel gennaio del 2013, che gli lasciava dieci mesi di vita, Johnson decise di non sottoporsi a cure che l’avrebbero fiaccato, ma di vivere meglio che poteva (compreso un “farewell tour” e un album che ha scalato le classifiche).
Poi, la scoperta della possibilità di essere operato: e oggi, Wilko Johnson è nuovamente in tour.
Julien Temple è nato a Londra nel 1953. Il suo interesse per il cinema emerse durante i primi anni di università quando scoprì i film del regista francese Jean Vigo. Questo lo spinse a frequentare la National Film and Television School nel Buckinghamshire. Dopo il diploma ritornò a Londra e l’incontro nel 1976 con i Sex Pistols e con la musica punk furono determinanti per l’inizio della sua carriera come documentarista, pioniere dei primi video musicali e proseguire con lungometraggi, serie televisive e i recenti documentari su diverse città europee.
TORINO: MOSTRA “CINEMA NEOREALISTA – LO SPLENDORE DEL VERO NELL’ITALIA DEL DOPOGUERRA”
Museo Nazionale del Cinema, Mole Antonelliana
4 giugno – 29 novembre 2015
Cinema Massimo
Il Museo Nazionale del Cinema presenta alla Mole Antonelliana la mostra CINEMA NEOREALISTA. Lo splendore del vero nell’Italia del dopoguerra (4 giugno – 29 novembre 2015), a cura di Alberto Barbera, con la collaborazione di Grazia Paganelli e Fabio Pezzetti Tonion.
A settant’anni dalla folgorante apparizione di Roma città aperta di Roberto Rossellini, il neorealismo continua a essere la stagione più conosciuta, amata e influente della storia del cinema italiano. La mostra accompagna il visitatore in un viaggio che parte dai prodromi di questa “rivoluzione” estetica, ben oltre il periodo specifico della sua attinenza. Il percorso espositivo si sviluppa all’interno dell’Aula del Tempio, cuore del Museo Nazionale del Cinema, e presenta una varietà di materiali unica nel suo genere: oltre 180 tra fotografie e documenti, 15 manifesti, 23 monitor che ripropongono sequenze tratte da 55 film intervallate da documenti, interviste e foto, alle quali si affiancano 8 interviste esclusive.
Lo spazio sotto i grandi schermi è occupato da un’installazione dedicata alla definizione del neorealismo. Su tre monitor scorrono gli interventi di registri e intellettuali (da Rossellini a Pasolini, da Moravia a Godard) che raccontano la loro idea del cinema neorealista. Ai lati, due spazi riservati a quello che potremmo definire il ‘pre-neorealismo’, facendo riferimento alla tradizione del realismo francese e a un certo cinema italiano degli Anni Trenta, lontano dalla stagione dei cosiddetti “telefoni bianchi”.
La mostra prosegue poi sulla Rampa Elicoidale, con tre sezioni dedicate ai registi centrali del neorealismo – Roberto Rossellini, Vittorio De Sica e Luchino Visconti – con foto, documenti, manifesti, sequenze di film. Una quarta sezione, infine, è dedicata a Carlo Lizzani, Giuseppe De Santis e Alberto Lattuada. Al termine di questo percorso autoriale, un monitor su cui scorre una selezione di Cinegiornali dell’epoca dedicati ai film e ai registi in mostra.
In cima alla rampa, ulteriori sei sezioni percorrono altre “strade” essenziali di questa rivoluzione che ha coinvolto il cinema a tutti i livelli, a partire dall’esperienza del documentario – con Michelangelo Antonioni che nel ’39 inizia a girare Gente del Po – fino al lavoro prezioso degli sceneggiatori, che hanno contribuito a delineare i canoni della scrittura filmica di quegli anni: Cesare Zavattini, Sergio Amidei e Suso Cecchi D’Amico. La terza sezione è un omaggio a Francesco Rosi, Pietro Germi, Citto Maselli e Renato Castellani, tutti registi che, tra gli Anni Cinquanta e Sessanta hanno ampiamente accolto la lezione del neorealismo, adeguandola al veloce cambiamento della società.
L’eredità è il tema della quarta sezione, con un montaggio di film, che dagli anni Sessanta ai nostri giorni, si sono ispirati al neorealismo nel loro modo di osservare la realtà. Nella quinta sezione 8 registi raccontano in altrettante interviste esclusive il loro rapporto con il neorealismo:
Bernard Tavernier, Davide Ferrario, Edgar Reitz, Abderrhamane Sissako, Marco Bellocchio, Robert Guédiguian, Martin Scorsese e Bernardo Bertolucci.
L’ultima sezione è dedicata ai materiali di archivio, fondamentali perché grazie ad essi la memoria del cinema è stata salvaguardata e tramandata. Fotocopie con documenti, lettere, contratti, recensioni, pagine di sceneggiature, soggetti e altro ancora sono consultabili in una sorta di piccola biblioteca conclusiva per approfondire tutto quello che si è potuto vedere in mostra.
Per favorire l’accesso alla mostra, sono a disposizione del pubblico Informazioni ad Accesso Facilitato (Facility Access Information), con supporti fruibili da una postazione dedicata, progettata appositamente, che includono: un video di introduzione e accompagnamento alla mostra con commento audio e interprete LIS (Lingua dei Segni Italiana), attivabile da smartphone tramite TAG ottico e TAG a sfioramento (NFC); una mappa del piano espositivo su pannello e schede visivo-tattili; un testo introduttivo in Braille e lo schema della mostra con stampa in rilievo su carta; un testo ad alta leggibilità e font adeguato per persone dislessiche; la sintesi dei pannelli in mostra con traduzione in diverse lingue straniere.
Il progetto rientra nell’ambito dell’iniziativa Il Museo per Tutti, il Museo per Te, volta a facilitare l’accesso alle opere esposte in funzione delle diverse esigenze dei visitatori, a rendere il Museo più accogliente e l’esperienza di visita ancora più piacevole.
TORINO, IL RITORNO DI ADRIANA GIORDA AL CIRCOLO DEGLI ARTISTI
Era giovanissima Adriana Giorda quando agli inizi degli anni ’70 fu la prima donna ad esporre al Circolo degli Artisti di Torino. Il grande Marziano Bernardi scrisse allora: ” E’ una pittura che si propone immediata comunicazione di effetto.” Attraverso tanti anni e una lunga serie di “personali”, l’artista si è mantenuta fedele a quello stile e non si è mai lasciata influenzare da mode nè nuove tendenze. Ritornando al Circolo degli Artisti, dopo cinque esposizioni sul lago di Garda, presenta in questa raccolta di:”DIPINTI INEDITI a Torino” ballerine ritratte nelle pose di esecuzione e di riposo, bimbi spesso accanto a piccoli animali, fiori riflessi su un piano di vetro, scorci di paesaggi rispecchiati nell’acqua, visi di vecchi scavati dall’età ma vivaci nello sguardo. Olio, pastello, incisione, china e tempera sono le tecniche della Giorda; nel disegno a carboncino si trovano spesso le sue espressioni migliori, come hanno rilevato anche illustri critici.
La mostra, promossa e sostenuta da FINECO, si inaugura Giovedì 11 Giugno alle ore 18 e rimarrà aperta fino al 18 Giugno (orario 15.30 – 19.30 chiuso domenica) Circolo degli Artisti – Via Bogino, 9 Torino tel. 011-8128718
TORINO: MASSIMO VIRETTI, “SEGNO E MATERIA”
Inaugurazione: mercoledì 10 giugno dalle ore 18.00 – Mutabilis, via dei Mille 25/c Torino
Durata della mostra:10/27 giugno 2015
Orari: da martedì a venerdì 15.30-19.30
sabato 10.30-13.00/15.30-19.30
chiuso domenica e lunedì
“Massimo Viretti appartiene con tutta evidenza all’area informale, che ha mantenuto la sua vitalità ben oltre i limiti cronistici. (…)
Una funzione strutturante non secondaria ha la materia cromatica, appositamente limitata nelle sue varianti (quasi solo bianco, nero, rosso, ocra), che definisce superfici, estensioni, spessori del corpo pittorico, cioè il territorio con le sue principali articolazioni; peraltro la compattezza satura del corpo viene graffiata, ferita da accidenti di varia natura che ne rivelano la struttura discontinua, ma , ancora, ordinata. Analogamente, per certi aspetti, funziona la carta: non solo la superficie cartacea, ma i frammenti ritagliati o strappati che vi si giustappongono.(…)
L’unità dell’opera complessiva non consiste tanto in una dichiarata coerenza di stile, quanto nella persistenza del tema materiale e nell’energia sottesa.
Perciò la luce è un tema costante nella pittura di Viretti, una luce che parte da lontano e filtra attraverso sipari interposti facendo corpo con le materie interessante. E’ la luce – le sue quantità,specie, articolazioni – a costruire lo spazio illusorio, che, dal campo dove si depositano le materie e i gesti, dilaga riattizzando le materie e i gesti.
Anche questo permette a Massimo di costruire l’immagine, di architettarla pur essendo il suo lessico di eredità informale, e di restare peraltro rigorosamente fuori dalla rappresentazione, anche solo evocative, di figure antropomorfe.(…)
La figura è proprio lo spazio, anzi i percorsi che ne sperimentano la consistenza, la densità, la profondità.”
PIOSSASCO, I PREMIATI DELL’ESTEMPORANEA
In uno spazio antistante il ristorante S. Giorgio del borgo S. Vito di Piossasco, si è svolta la
premiazione della estemporanea di pittura, dopo il consulto della giuria composta da Angelo
Mistrangelo (giornalista e critico d’arte) in qualità di Presidente, Giangiorgio Massara (critico
d’arte), Alex Ognianoff (docente corsi di pittura ad olio), Marco Piva (docente corsi di disegno),
Giorgio Viotto (Delegato Arti Figurative) come segretario. I pittori sono stati accolti, in mattinata per la timbratura, sotto un pergolato di gelsomini profumati della locanda S. Giorgio.
Le opere sono state esposte nella chiesa di Santa Elisabetta e successivamente collocate
presso la struttura “Il Mulino” nel foyer del teatro.
In particolare, hanno commentato i critici in giuria:
“Un numeroso gruppo di pittori e pittrici ha partecipato all’Estemporanea CEDAS 2015 a
Piossasco, realizzando opere di sicuro interesse tra figurazione tradizionale e interpretazione del
paesaggio e del territorio. Scorci e vedute dell’ambiente, case, chiesette, impressioni naturalistiche
si possono vedere nei quadri, eseguiti con tecniche diverse, dalla pittura all’acquarello al disegno,
che raccontano dell’incontro degli autori con il tessuto storico e culturale di Piossasco.”
La giuria, che dopo la serena disamina dei 30 lavori presentati, all’unanimità aggiudicano i
seguenti premi:
PITTURA AD OLIO
2° premio Rodino Laura
3° premio Attisani Sergio
Segnalato Gueli Giulia
Segnalato Costantin Antonio
Segnalato Garzena Grazietta
Premio speciale Cappiello Saverio
ACQUERELLO
1° premio Collino Bruna
2° premio Garelli Luigi
3° premio Donorà Antonio
4° premio Chieppa Mario
Segnalato Lendaro Ezio
Segnalato Musso Renzo
Segnalato Di Corato Rosanna
Segnalato Borini Barbara
GRAFICA
1° premio Giordano Giorgio
2° premio Korneva Yulia
SPECIALI
Premio comune di Piossasco Viscardi Brunella
Nella stessa sede si è svolta la premiazione del concorso sulla Sindone “La Sindone. La
passione di Cristo”. Una iniziativa positivamente commentata dai critici in giuria: “Gli artisti CEDAS hanno presentato a Piossasco una serie di lavori che ripercorrono il cammino della Sindone, in una sorta di itinerario che unisce pagine pittoriche liricamente essenziali ad altre più complesse e interiorizzate. Ogni linea, ogni composizione, ogni volto di Cristo o dell’uomo della Sindone, sono il risultato di una meditata e misurata interpretazione. I barconi che attraversano il mare nella speranza di una nuova vita, le sofferenze della società, il corpo impresso sul Sacro Lino, sono altrettanti momenti ripresi e dipinti con un segno controllato, con un colore che rivela un’immagine evocata e avvertita come simbolo di una straordinaria spiritualità.”
La giuria si è così espressa sui 28 lavori degli artisti: “I lavori della commissione si concludono alle 19, con la premiazione, presenti anche l’Assessore alla cultura del comune di Piossasco dr.ssa Paola Rucci ed il presidente della Fondazione Cruto Dr. Sergio Rega. La Giuria ringrazia il comune di Piossasco per l’ospitalità, ed i pittori per la partecipazione.”