CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – Le vacanze nel rispetto delle norme e dei valori

Il problema ecologico e la propria responsabilità

di P. Pio Giuseppe Marcato op

 

Incontri continui e ravvicinati tra i ‘Grandi della terra’ hanno evidenziato la gravità della situazione: la nostra terra non è solo ‘ferita’ ma sta morendo per mancanza di attenzione, di cure e tanto altro ancora. L’emergenza ecologica è oggi sotto gli occhi di tutti, anche di coloro che fino a poco tempo fa minimizzavano il problema, forti delle affermazioni di alcuni politici o di coloro che mettevano al primo posto ‘solo’ i loro interessi economici a livello locale e mondiale. Il devastante virus Covid 19 e le sue continue modificazioni a livello genetico e ambientale, l’attuale pandemia, ha messo a nudo la fragilità della nostra fisicità e ha portato alla ribalta il problema a livello globale. Non è il caso di indagare sull’origine del fenomeno, il disastro comunque è evidente: più di quattro milioni di morti per virus, e la strage non è ancora finita. Non è solo una questione di numeri, è la stessa umanità che è in pericolo ed è solo l’inizio! Occorre riconoscere che un forte contributo a questa riflessione è venuto dall’enciclica ‘Laudato si’ di Papa Francesco (2015) non solo per aver usato già allora termini allarmistici ma anche puntuali analisi e serie proposte (molto inascoltate, oltre che criticate!). Sollecitando chiaramente la lettura dei dati sempre più gravi e drammatici indicando le problematiche socio-ecologiche giungeva all’affermazione più che evidente che “o si sta bene tutti o non sta bene più nessuno”!, una via di mezzo non può più esistere. Un riferimento quindi oltre all’aspetto umano alla dimensione della fede a Dio che ha creato belle e buone tutte le cose. Nonostante la nostra forzata chiusura per diverso tempo in ambienti ristretti, per la necessità di fermare il dilagarsi della pandemia, il problema ecologico risultava ancor più serio e drammatico. L’anno speciale (questo 2021) indetto da Papa Francesco col tema ‘il grido della terra e dei poveri’ all’inizio sembrava un annuncio pessimistico ma che si rivelava di giorno in giorno sempre più vero e sollecitava la comprensione e la responsabilità di ognuno e di tutti per rendere il mondo ancora pulito. La luce, l’acqua, la vegetazione, la natura nella sua totalità, gli animali, … l’uomo: uno sguardo d’insieme su tutti gli elementi messi a nostra disposizione per riconoscere che non si può più scartare nulla e si deve rispettare la bio diversità. Il cosmo, la natura non può più essere guardata, dev’essere ripensata, rispettata, tutelata e chi non si sente illuminato da queste meraviglie è davvero cieco, chi non ascolta l’armonia della natura è sordo, chi non loda il Creatore per questa perfezione è stolto. Già tanti secoli fa il francescano s. Bonaventura, vero discepolo del suo maestro e modello Francesco d’Assisi, affermava: “Apri gli occhi, porgi le orecchie dell’anima, sciogli le tue labbra e disponi il tuo cuore a vedere, ascoltare lodare amare onorare il tuo Dio in ogni creatura, se non vuoi che tutto il mondo si sollevi contro di te”; anche questo ci aiuta a renderci responsabili della nostra ‘casa comune’.

È iniziato per molti il tempo del riposo estivo, di una certa mobilità verso i luoghi di villeggiatura: monti, laghi mare. È un bene per tutti. Il bisogno di uscire e riscoprire la bellezza del nostro mondo dimenticato dal chiuso delle nostre stanze cittadine ci ridona il senso della libertà, il desiderio di pace e di calma. Il caldo pesante poi di questi giorni ci obbliga a rallentare la corsa frenetica degli impegni, ma resta il dovere del riprendere fiducia in noi stessi, nell’evidenziare quelle responsabilità che per troppo tempo abbiamo tralasciato e riscoprire quella consapevolezza che tutto ‘ancora’ è nelle nostre mani e che non possiamo delegare gli altri a compiere ciò che spetta semplicemente a noi.

I “Grandi della terra” discutono, fissano date per diminuire i tassi di inquinamento, per utilizzare altre fonti energetiche e c’è chi drammatizza e chi rinvia e minimizza, chi nota lo scioglimento dei ghiacciai e la morte delle foreste e chi assiste indifferente al progressivo inquinamento dei mari e degli oceani con la presenza di rifiuti tossici e la presenza indistruttibile della plastica con la conseguente moria e la perdita di specie di esseri marini. Ma la riflessione alla fine ritorna sulla responsabilità e la coscienza del singolo e dell’umanità intera. Si sta passando molto facilmente quindi dal giardino dell’Eden alla discarica incondizionata dei rifiuti e dello scarto, ma si deve sempre passare attraverso la responsabilità e l’intelligenza dell’uomo. L’uomo, in questo, non va in vacanza, non evade da se stesso ma resta sempre presente al suo oggi, alla sua terra.