CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – Chieri, il pilone di San Pancrazio martire

E’ in strada Buttigliera  27/29. Dal 1965

di Antonio Mignozzetti

Una struttura che è riduttivo definire “pilone”, visto che somiglia piuttosto ad una piccola cappella, aperta su tre lati, con addirittura il campanile e la sua campana. Il quarto lato si espande in un’abside, alla quale aderisce una mensola che sostiene la statua in gesso di San Pancrazio Martire: a questo Santo, infatti,  uno dei militari della Legione Tebea, è dedicato il pilone, sorto in seguito ad un voto emesso da due abitanti della zona,  Vergnano Ernesto e Pertusio Simone. Nei primi anni Quaranta, infatti, i due amici erano insieme in guerra in Jugoslavia. In mezzo ai pericoli promisero che, se fossero tornati a casa sani e salvi, sarebbero andati a piedi al santuario di S. Pancrazio di Pianezza. Tornarono, e mantennero la promessa: andarono a piedi  a S. Pancrazio. Anzi, Ernesto fece di più. D’allora in poi, finché visse, vi tornò tutti gli anni (in macchina) insieme alla famiglia, e nel 1965 prese l’iniziativa per la costruzione di un pilone da dedicare al Santo “… affinché – scrisse – San Pancrazio protegga  ed illumini le famiglie dei residenti e le guidi  sulla giusta via della buona armonia e della reciproca solidarietà…”. Gli altri borghigiani accolsero l’idea con entusiasmo, e in gran parte contribuirono in vari modi alla costruzione, che richiese complessivamente 160 ore di lavoro ed una spesa di 140.350 lire.  Questo l’elenco dei prestatori di manodopera gratuita: Martinet Ugo, pittore, ore 20; Borcalli Guerriero, ore 30; Vergnano Ernesto, ore 35; Baldassa Fratelli, ore 10; Adamo Romeo, ore 10; Bono Pierluigi, ore 5. La famiglia Siviero donò 50 ore, ma in compenso ottenne da Erneso Vergnano circa 500 mq di orto in uso gratuito per un anno. Fecero, invece, offerte in denaro Berruto Maria, i Fratelli  Mello, Bevilacqua Giacomo, Vanara Michele, la fam. Ronco Giacomo, la fam. Piovano (cascina Vilin), la fam. Adamo Romeo, la fam. Fasano Antonio e mamma, la fam. Fasano Bartolomeo, le famiglie Pivato, Fasano Luigi, Franco rag. Pinin, Rubatto Giorgio, Paiola Raimondo, Tobaldo Elio, Cappella Francesco, Gorgerino, Lunardi, Baldassa Daniele, Baldassa Raffaele, Marchesin, Ceccon Vittorio, Fasano, Vaschetti,  Berruto Giuseppe, Quagliotti Edoardo,  Bonaldo Giovanni. Silano Giovanni  donò il pavimento. Vergnano Ernesto il terreno.  La prima statua di San Pancrazio fu acquistata proprio a Pianezza, presso il santuario di San Pancrazio. Quando, nel 1995-96, dei vandali la spezzarono, fu sostituita con l’attuale, di fabbricazione francese, che la signora Margherita, moglie di Ernesto Vergnano, si incaricò di acquistare in un negozio di oggetti sacri di San Damiano D’Asti. Fu dopo quello spiacevole, e purtroppo frequente, episodio che il pilone-cappella fu protetto con le inferriate e con  il cancello che ora lo chiudono su tre lati.

La festa di S. Pancrazio fu  celebrata per la prima volta il 9 maggio 1965, preceduta da una novena che contò sempre una buona partecipazione di fedeli. Il S. Rosario fu guidato dalla Signora Margherita Vergnano. La sera del 2 maggio, il Rev. Can. Don Giovanni Pavesio, parroco di S. Giorgio, impartì la Benedizione al pilone-cappella, pronunciando poi parole di vivo elogio  ai 78 presenti per la bella iniziativa e per aver affidato il nuovo borgo alla protezione del glorioso Santo.

Il 9 maggio, alle ore 7, don Francesco Baracco, Direttore dell’Oratorio Salesiano “San Luigi” di Chieri, celebrò la prima S. Messa. Alle ore 11 il canonico don Giovanni Pavesio, Parroco di S. Giorgio, celebrò la S. Messa solenne, che fu accompagnata dai canti eseguiti dai giovani cantori dell’Oratorio Salesiano ”San Luigi” di Chieri. A sera ebbe luogo una breve funzione religiosa di chiusura.