Chieri, Fontaneto 3: il Comune cerca aiuto dall’Unione Industriale

area industrialePer una decina d’anni sarà dura occupare quei capannoni a Fontaneto. Dunque, giusta la retrocessione dei terreni non ancora edificati, e interessante l’idea di cercare sinergie con qualcuno (Unione Industriale) che si è detto disponibile a collaborare.

L’assessore all’urbanistica del comune di Chieri, Massimo Ceppi, risponde così alle osservazioni fatte a 100torri.it dal presidente del CNA chierese, Claudio Campagnolo. “Non si tratta di sprecare nulla – dice Ceppi – ma solo di saper leggere la situazione in questo momento. Abbiamo a Fontaneto due comparti che non si sono saturati, ci stiamo muovendo su più fronti per cercare di farli saturare. Non c’è una reale possibilità che Fontaneto 3 possa partire, quindi non possiamo fare una diversa previsione urbanistica che avrebbe il solo effetto di caricare quei terreni dal punto di vista fiscale. E pagare imposte su valori che non sono pertinenti mi sembra improprio. Certo, si potrebbero fare dei ragionamenti, mantenere lo stesso edificabili i terreni e trovare formule nuove, ma il punto è che una azione del genere rischierebbe di bloccare tutta la pianificazione di un territorio. Al momento, gli scenari sono chiari per i prossimi dieci anni. Del resto, anche il piano regolatore ha una durata temporale limitata…”

E i capannoni finiti ma vuoti? “Abbiamo avuto un incontro con il responsabile di settore dell’Unione Industriale: l’idea è quella di pubblicizzare quest’area comunicando le sue caratteristiche e le sue potenzialità, utilizzando sia un sito internet dedicato e collegato a quello del Comune, e sia avvalendosi dei loro canali di comunicazione. Tra le sue funzioni, l’Unione Industriale ha anche quella di mettere in contatto la domanda e l’offerta: noi in questo momento rappresentiamo l’offerta, mentre siamo carenti di domanda. Loro ci possono dare una mano.”

Il Comune, dal canto suo, ha fatto il possibile per rendere quell’area più appetibile. “Dal punto di vista urbanistico – chiude Ceppi – abbiamo aumentato gli usi possibili e ci siamo incontrati col Consorzio per aumentarli eventualmente ancora. Abbiamo censito le aree disponibili e quelle che si sono in seguito rese disponibili. E’ pur sempre un ambito di iniziativa privata, ma è doveroso che il Comune dia un supporto.”