Chieri, ex Tabasso e beni comuni, Campagnolo: spesi tanti soldi per un progetto, non ha senso pensare ad altri usi
Tra Ceti Medi Produttivi e Ateniesi, Claudio Campagnolo, presidente del CNA chierese, è iperattivo sugli scenari della Chieri produttiva che guarda con apprensione (ma anche con speranza) al domani. Lo scorso 6 luglio il Gruppo Ceti Medi Produttivi ha incontrato a Chieri una rappresentanza degli Ateniesi, la componente centrista del Pd che sostiene Renzi. “Come Ceti Medi – dice Campagnolo – ci troviamo in sintonia con le riforme che Renzi sta portando avanti. Davide Ricca a nome del gruppo degli Ateniesi di Torino, ci ha ragguagliato sull’andamento delle riforme. Il nostro scopo è la tutela dei ceti medi produttivi: non siamo necessariamente del Pd, è più che altro un movimento trasversale. Nel dibattito che ne è seguito, abbiamo parlato anche dei Beni Comuni, e qui siamo in netto disaccordo con chi confonde il patrimonio pubblico con il bene comune. Nella fattispecie, il progetto dell’area ex Tabasso, che era stato fatto con un investimento cospicuo del Comune con la finalità di creare un’area che desse ai chieresi servizi di un certo tipo, oggi rischia di essere confuso con uno spazio abbandonato, per cui tutti quelli che hanno una esigenza, un bisogno da soddisfare pensano di poterlo utilizzare. In realtà, l’ex Tabasso è uno spazio che può dar luogo ad importanti operazioni commerciali del valore di decine di milioni di euro e creare opportunità di lavoro a tutte le categorie. Noi vediamo con favore questo tipo di sviluppo: uno spazio con il quale si possano dare anche risposte in termini di accoglienza per situazioni di emergenza. Noi non siamo contrari agli eventi culturali, ma non ci sta bene che si spendano molti soldi pubblici per organizzare una manifestazione in cui si confonde il patrimonio pubblico, specialmente questo dell’area ex Tabasso, con spazi abbandonati. Va bene la condivisione, ma bisogna pensare all’aspetto economico. Dobbiamo essere concreti, è del tutto sbagliato continuare a fare ipotesi sull’utilizzo dell’ex Tabasso, quando già si sono spesi centinaia di migliaia di euro per fare un progetto che magari dovrà essere riadattato, ma che in sostanza va benissimo. Non si può ripartire da zero.”