Lista per Chieri, Rom e Profughi: Zullo precisa

Antonio Zullo (Lista per Chieri)

Antonio Zullo (Lista per Chieri)

Il capogruppo della Lista per Chieri, Antonio Zullo, ha precisato con una nota quanto da lui dichiarato in precedenza a 100torri.it. Ecco il testo della precisazione.

“Con riferimento a quanto emerso nell’articolo odierno sul Vostro Giornale, ritengo fondamentale, in qualità di Capogruppo, aggiungere alcune precisazioni e approfondimenti (da mesi ripetute in Consiglio Comunale e in altre sedi istituzionali) sulla questioni Rom e Profughi, il tutto per non lasciare dubbi ai lettori.

Questione “Rom”: questa “Lista” è sempre stata contraria al cosiddetto “insediamento abusivo” di famiglie “Rom” sul nostro territorio perché, una volta insediate è ottenuta la residenza chierese (che per legge viene data anche se allocati in un terreno agricolo o in una roulotte), l’amministrazione comunale sarà obbligata, in virtù di leggi regionali inerenti l’emergenza abitativa, ad assegnare un alloggio di edilizia sociale (casa popolare), situazione che si è già verificata in passato (ricordo l’insediamento abusivo del 2004 sul terreno agricolo in strada Fontaneto) e che non vogliamo si ripeta nuovamente.

Profughi: è fondamentale una chiara distinzione tra “immigrati irregolari” (di cui chiediamo il controllo e il contrasto) e “profughi”.

Con riferimento ai “profughi”, il cui status (precisiamo) è certificato dal Ministero dell’Interno, la posizione della “Lista X Chieri”, in caso di OBBLIGO DI OSPITALITA’ (imposto da enti Istituzionali superiori), è quella di ritenere necessaria una condivisione con tutte le forze politiche per affrontare il problema e capire il grado di praticabilità di tale intervento sulla realtà territoriale locale e, inoltre, l’eventuale ospitalità (qualora non evitabile) dovrà riguardare solo pochi nuclei familiari. Le associazioni di volontariato e le famiglie che li ospiteranno dovranno essere coordinati da una visione istituzionale, dove l’ospitalità potrà tramutarsi in una forma attività di “lavoro socialmente utile” (ricordo che è una forma gratuita di lavoro), come volontà di integrazione e di riconoscimento per l’ospitalità.”