COSTIGLIOLE. RISTRUTTURAZIONE CAPPELLA SAN GRATO
Questa cappella, una delle 26 edificate a Costigliole, fu costruita nel 1906 e dedicata a San Grato per ottenere la cessazione della grandine. E’ stata riportata alla sua antica bellezza da una delle tante persone che vogliono bene al paese e collaborano prestando il proprio tempo gratuitamente a vantaggio della bellezza e alla cura dei luoghi del paese: Mauro Binello che il sindaco ringrazia di cuore per l’ ottimo lavoro. Ora la Bastia oltre al nuovo manto stradale, la nuova illuminazione a led e nuovi punti luce si può dire sistemata e si offre alla vista dei residenti e dei visitatori piu bella che mai. San Grato è un santo molto venerato e popolare anche nei territori circostanti la Valle d’Aosta come protettore dei raccolti dalle tempeste, specie dalla grandine. Secondo la tradizione lo si invocava quando il disgelo faceva straripare laghetti e torrenti, quando la siccità spaccava il terreno, quando la grandine minacciava il raccolto, quando s’incendiava il fienile o quando bruchi, cavallette e talpe devastavano i campi. Una parte importante della storia del paese di Costigliole è quella che ci racconta il caratteristico pilone e dedicato a san Grato, ai tempi utilizzato come “lazzaretto” e poi come cimitero. Ci si arriva percorrendo una stretta e panoramica strada in frazione San Carlo, nel comune di Costigliole, ai confini con Montegrosso.In quel tempo i lazzaretti erano luoghi tristemente noti dove venivano sepolte le persone colpite dalla pestilenza. La storia e il registro dei defunti di quel tempo attestano che la peste lambì il territorio di Costigliole nel luglio del 1630: i morti di contagio furono 190 su una popolazione complessiva intorno ai 2000 abitanti. Nella primavera del 1633, il comune di Costigliole festeggiò la fine della peste, con la celebrazione di messe da parte di tutti i sacerdoti del paese. Tanti non conoscono la storia di questi luoghi e si è deciso di ristrutturare e valorizzare queste cappelle, soprattutto per farne conoscere la storia ai più giovani. Sulla stessa strada, a pochi metri si trova un’altra nicchia votiva dedicata alla Madonna Ausiliatrice dei cristiani che racconta un atto di ringraziamento di un giovane muratore, che nel 1930, con altri operai riuscirono miracolosamente a salvarsi da un crollo di un solaio di una cascina nella frazione di San Carlo. Queste cappelle sono segno della fede cristiana e per far riscoprire ai giovani i valori delle radici dei loro antenati.
Alessandra Gallo