Chieri, l’assessore Ceppi: megacentro commerciale, il nostro ‘stop’ dopo il ‘via’ dato dalla Giunta Lancione
Altro che Mulino Berruto: c’è mancato poco che a Chieri sbarcasse un mega centro commerciale sei volte più grande, in Strada Padana Inferiore. Autorizzato dalla giunta precedente. Lo ha detto, a denti stretti, l’assessore all’urbanistica Massimo Ceppi in consiglio comunale, e lo stesso Ceppi precisa a 100torri.it di che cosa si sarebbe trattato.
“La giunta Lancione – dice Ceppi – aveva emanato un bando per le attività produttive e, sulla scorta delle domande pervenute, aveva accolto alcune di esse. In particolare, era stata accolta una richiesta in Strada Padana Inferiore, nell’area antistante la nuova BigMat, per la realizzazione di ben cinque magazzini ad uso commerciale, destinati a grandi marchi nazionali come Conad e Scarpe & Scarpe. Era quindi stata avviata la procedura di variante al Piano Regolatore per quell’intervento e gli interventi correlati. Appena ci siamo insediati, abbiamo valutato che quell’intervento non fosse di interesse per lo sviluppo commerciale della città. Ma la giunta precedente l’aveva invece avallata e ritenuta meritevole di essere inserita, avviando la relativa procedura. Abbiamo spiegato a quei signori, lo scorso mese di settembre, che noi non eravamo dell’idea che si realizzasse e che quindi l’iter non sarebbe andato avanti. Chieri, secondo noi, non ha bisogno di un nuovo centro commerciale ai margini della città, un centro da 8 mila metri quadri coperti più i parcheggi, senza alcuna relazione con il tessuto commerciale cittadino e del tutto avulso dalle dinamiche della città. Un centro commerciale che poteva sorgere lì come da qualsiasi altra parte…”
La stoccata di Ceppi alla politica commerciale della Giunta Lancione arriva puntuale e secca. “L’amministrazione precedente – dice – l’aveva mandata avanti, evidentemente non erano così in disaccordo con la logica dei centri commerciali come qualcuno di loro adesso va dichiarando…Una loro delibera, adottata sei giorni prima delle elezioni 2014, riconosceva di interesse pubblico tutti gli interventi di ‘permesso a costruire in deroga’ presentati fino ad allora. Compreso questo di Strada Padana Inferiore, si capisce. Che noi abbiamo stralciato.”