“A Story about Knowledge”: un nuovo modo di pensare l’insegnamento universitario.
Margherita Poto, Arianna Porrone e Valentina Russo sono le autrici del saggio che intende portare una ventata di aria fresca nell’insegnamento universitario torinese.
«Il mondo del diritto ha il problema di avere un linguaggio molto elitario. Vogliamo creare uno spazio in cui le opinioni circolino senza giudizio. Questo saggio vuole essere uno strumento utile a questo fine» Margherita Paola Poto spiega così l’obiettivo del saggio “A Story about Knowledge”, da poco pubblicato dalla casa editrice Aracne.
La professoressa Poto è docente universitaria di diritto, che vive e lavora a Tromsø, presso L’Università Artica della Norvegia. È anche professoressa associata presso l’Università degli Studi di Torino e durante l’anno torna in Italia per insegnare Administrative Law, in lingua inglese, presso il Dipartimento di Management e diritto costituzionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza.
È proprio a Torino, con gli studenti del nuovo anno accademico che il progetto prenderà forma.
Arianna Porrone è dottoranda Ph.D presso il Dipartimento di Scienze politiche, comunicazione e relazioni internazionali dell’Università di Macerata.
Insieme, le due ricercatrici torinesi, hanno voluto prendere spunto da ciò che hanno appreso facendo formazione con delle maestre indigene del Canada occidentale: per trovare un punto d’incontro è possibile utilizzare altri linguaggi rispetto a quello meramente giuridico.
L’arte e la pittura possono essere una forma di cura, un ponte e un’occasione di riconciliazione per riuscire a comunicare meglio. Le dottoresse Poto e Porrone hanno pensato di utilizzare questo metodo fuori dagli ambiti indigeni, avvalendosi dell’ancestrale strumento del racconto per studiare le funzioni del diritto e, allo stesso tempo, cercando un nuovo linguaggio che possa aiutare studenti e docenti a (ri)trovare uno spazio comunicativo comune.
“A Story about Knowledge” è un breve saggio che indaga sull’origine del diritto, ma lo fa in modo differente rispetto ai classici libri di testo: oltre ad avvalersi delle immagini ideate e realizzate da Valentina Russo, artista torinese, nota come Mucho Amor, suo motto e stile di vita, l’approccio di questo saggio si fonda sull’instaurazione di un rapporto di dialogo aperto e costruttivo tra studenti e docente.
«Mi sono stufata di annoiare gli studenti con l’impostazione classica della didattica» racconta la professoressa Poto «Gli studenti non sono vasi da riempire. Siamo tutti insegnanti e studenti. Abbiamo sentito l’esigenza di trovare un linguaggio che unifichi, non che uniformi».
Il saggio racconta in modo semplice e figurato alcune storie utili ad innescare una discussione ragionata e costruttiva.
«Le storie contenute in questo saggio possono essere d’aiuto anche nella ricerca, nei seminari, o per analizzare e riflettere su articoli e argomenti di varia natura» spiega la ricercatrice Arianna Porrone «L’arte si usa anche per ragionare».
Aracne Editrice ha creduto in questo progetto innovativo, pubblicando il saggio e prevedendo, in prossima uscita, anche un “libro silenzioso”[1]: la storia raccontata solo per mezzo delle illustrazioni, senza l’uso delle parole, lasciando libero spazio d’interpretazione al lettore.
Nelle prossime settimane, il saggio ad opera delle ricercatrici Margherita Poto e Arianna Porrone, con le illustrazioni dell’artista Valentina Russo, sarà presentato al pubblico nel corso di un incontro a Torino con le autrici (data e luogo saranno presto definiti). Per maggiori informazioni è possibile inviare una e-mail all’indirizzo: margherita.poto@unito.it
Elena Braghin
[1] Il progetto pilota dei Libri Silenziosi nasce a Lampedusa per creare ponti con i migranti e restituire a tutti capacità di creare relazioni.