Il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, spiega cosa farà l’amministrazione, sul tema del traffico in centro.
“La mia amministrazione è stata votata rispondendo anche alle esigenze e sentimenti di cambiamento per affrontare i problemi. Quindi le aspettative che incarniamo prevedono anche atteggiamenti coraggiosi. Inoltre il tema dei cambiamenti climatici non può essere ignorato e minimizzato. Fin da subito le nostre azioni anche “eclatanti” (vedi la prima delibera adottata) sono state portate avanti convintamente e non solo per metterci una medaglietta addosso. Toccare le abitudini del traffico è molto complicato, e preservare lo status quo è decisamente più rilassante. Però non siamo stati votati per preservare lo status quo, come detto. Le abitudini che contrastano con il bene comune… vanno cambiate. Ora adottiamo provvedimenti sperimentali, come dichiarato più volte. Successivamente, entro il prossimo anno, avremo il nuovo PGTU redatto da esperti e con procedure partecipative, quindi non calate dall’alto. Ma “dall’alto”, se vogliamo, caleremo la volontà di estendere le pedonalizzazioni e disincentivare l’uso dell’auto laddove possibile, senza accanimenti e considerando le esigenze di chi non può farne a meno, ovviamente.
Perché sperimentare dovrebbe essere rischioso? Se mai, verificando dati alla mano che si è introdotto un problema anziché risolverlo, si torna indietro. non è rischioso. Le scelte che stiamo adottando in via sperimentale e che crediamo possano essere definitivamente confermate (ma attenderemo gli studi) sono tutte tese a proteggere chi è più debole.
Piazza Cavour piena di dehors è uno spettacolo che ha rivitalizzato il centro a vantaggio di tutti. I dehors, come sai, rientreranno appena finita l’emergenza. Il senso unico davanti a Dino Sport, se pure al contrario, era già previsto dal PGTU attuale, non attuato completamente: tanti cittadini hanno sempre segnalato il problema della pericolosità in quel tratto, vista la strettoia e noi dovevamo farcene carico. Noi ci prendiamo la responsabilità di intervenire. Se poi i nuovi studi troveranno altre soluzioni, torneremo indietro per adottarle, senza problemi. L’importante, come sempre, è parlare, condividere, studiare, farsi aiutare… ma poi alla fine decidere. Partiamo dai problemi conosciuti, diversi dei quali annosi, e cerchiamo di risolverli per il bene di tutti e comunque partendo dai più deboli (ordine di priorità: persone con disabilità, bimbi e bimbe, pedoni, ciclisti, automobilisti). Una città più vivibile e sicura, un territorio da vivere con più qualità e con più consapevolezza, nel rispetto di tutte e di tutti.”