Perché non sistemare il teatro Duomo per la città?
di Adelino Mattarello
Alcuni mesi fa, ai primi di giugno, mentre ero seduto in una comoda, confortevole poltrona in un teatro a Chioggia (Auditoriun San Nicolò), ho fatto delle riflessioni e mi sono posto delle domande in particolare sulla mancanza di un luogo d’incontro, un teatro, un palcoscenico a Chieri. Ero in quel posto per ritirare un premio letterario e all’interno di quel teatro, o meglio dire di quella bomboniera di circa 300 posti (per l’occasione utilizzabili solo per metà), ho invidiato la città di Chioggia. Cosa ha di diverso o di più di Chieri? E come Chioggia quante altre città cosa hanno di diverso e di più di Chieri da poter usufruire e godere un teatro per la comunità cittadina?
Assieme all’invidia è uscito lo sconforto. Perchè riguardando la storia degli ultimi anni, ricordando le tente parole spese, pensando ai decantati studi di settore, alle iniziative dei singoli o di qualche associazione, nulla è stato fatto. E nulla è visibile in un prossimo futuro.
Il teatro tutti lo cercano, tutti lo vogliono, ma a quanto sembra solo a parole. Possibile che una città che si avvia verso le 40.000 persone non recepisca la necessità di avere un teatro ove testimoniare qualsiasi forma di cultura, conferenze, premiazioni, meeting e convegni d’ogni tipo?
Tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni hanno fallito. Il teatro argomento primario nel programma elettorale passa un po’ alla volta in secondo ordine e alla fine viene cassato.
Da una vita a Chieri non ci sono più locali che possano dirsi o venire usati come teatro.
I cinema sono stati chiusi e visti i costi difficilmente potrebbero essere riaperti. Esiste una Sala Conceria dove le componenti negative superano di gran lunga quelle positive. In primis i posti a sedere, la visibilità, la sonorità (effetto rimbombo) e la mancanza adeguata di spogliatoi e servizi.
C’è il Chiostro di S. Antonio valido per serate di buona stagione (sperando sempre che non piova) e in ogni caso con posti limitatissimi. L’area Tabasso con i problemi legati al fattore tempo e alla difficoltà d’accesso (lontananza) per gli anziani (con pochi servizi e con posti a sedere che sono a disposizione dei primi che arrivano). A livello privato c’è un teatro con circa 300 posti dai Salesiani, a San Luigi. Sempre in perenne fase di restauro e comunque non a disposizione della comunità cittadina. Tra i tanti discorsi in fase elettorale si è parlato (diverse volte) di mettere in ordine un’ala dell’ex Tabasso. Oppure un capannone dell’ex Caserma Scotti. Come ho già scritto parole, parole, parole……
A guardar bene però una soluzione ci sarebbe. Semplice, comoda e in poco tempo fattibile.
In pieno centro città, esiste il teatro Duomo di proprietà della parrocchia medesima.
Perchè non provare a mettersi d’accordo con il parroco o la Curia e sistemare tale teatro per usi e consumi della cittadinanza?
Tra platea e galleria sono disponibili più di 500 posti. Facilmente accessibile e con parcheggi comodissimi nelle vicinanze (piazza Dante, l’Oasi e volendo il Silos). Trovare l’accordo con il parroco o la Curia , suddividendo i tempi di utilizzo, sarebbe una comodità unica.
Una volta messo a norma (componenti di sicurezza, antinfortunistica, normative vigenti) diventerebbe il gioiello che Chieri non ha. Così anche i chieresi potrebbero dire: ”Stasera usciamo. Andiamo a teatro. Nel teatro di Chieri”.