CHIERI. APPROVATO UN ORDINE DEL GIORNO SULLA CRISI UMANITARIA IN AFGHANISTAN

L’assessore alle politiche sociali, Raffaela Virelli

Garantire con urgenza il diritto d’asilo alle persone in fuga dall’Afghanistan mediante una procedura semplificata per il ricongiungimento familiare: è quanto previsto nell’Ordine del Giorno approvato dal Consiglio comunale di Chieri. Primi firmatari del documento sono le consigliere comunali Clara BRAMARDI (Sicchiero per Chieri Si), Manuela OLIA (Partito democratico) e Mariella TAGLIAVIA (Chieri Ecosolidale). «Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Chieri esprime soddisfazione per l’approvazione unanime dell’Ordine del Giorno che chiede al Governo di attivarsi per consentire procedure più snelle per il ricongiungimento di persone, in special modo se bambini e donne, provenienti dall’Afghanistan-commenta la consigliera Manuela OLIA-chiedere il passaporto, come documento essenziale, a persone che fuggono da casa propria e da minacce, e che per il 50% vivono al di sotto della soglia di povertà, è come imporre loro di non muoversi. Se fosse consentito mostrare la carta d’identità, molte persone ora ferme nei Paesi confinanti potrebbero ricongiungersi a parenti. Servono procedure rapide e semplificate per il rilascio dei visti di ingresso, in particolare per il ricongiungimento familiare, tenendo conto che il passaporto afghano potrebbe essere scaduto o non più in possesso degli interessati. Inoltre, si dovrebbe allargare la possibilità di ricongiungimento familiare anche a parenti di secondo grado e fratelli e sorelle.  Siamo consapevoli che la richiesta del Comune di Chieri è poca cosa di fronte all’enormità della crisi afgana, crisi che continua nonostante sia scemata l’attenzione sollevata in agosto. Ma sono molti i Comuni e le realtà che stanno unendosi a questa richiesta. Insieme, speriamo di fare massa critica, e che il Governo possa attivarsi in tale direzione». «Molti chieresi ad agosto ci hanno telefonato per offrire aiuti materiali e alcuni dando la disponibilità a ospitare dei profughi, la nostra scelta è stata quella di procedere secondo le indicazioni della Prefettura e senza fughe in avanti o improvvisazioni-spiega l’assessora alle Politiche sociali e abitative Raffaela VIRELLI– al momento abbiamo autorizzato la cooperativa La Contrada ad aderire ad un Sai-Sistema Accoglienza Integrazione con il Comune di Torino. Attendiamo l’evoluzione della situazione e poi valuteremo se attivare un Sai anche a Chieri e procedere a manifestazioni di interesse per reperire alloggi vuoti, che devono essere a norma e a canone concordato, per ospitare eventuali famiglie afgane».