PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto – Nathan Never Magazine, il Futuro degli Almanacchi
Il primo Almanacco della Sergio Bonelli Editore è uscito nel 1988, anche se ai tempi la casa editrice si chiamava Editoriale Daim Press. Si trattava dell’”Almanacco del Mistero 1988”e nasceva da una delle felici intuizioni del geniale e coltissimo Alfredo Castelli, il creatore di Martin Mystère. Ed è proprio Martin Mystère che lo presenta, oltre ad essere il protagonista della storia a fumetti contenuta all’interno. L’idea è quella di affiancare al fumetto una cospicua parte redazionale di informazione e approfondimento. Peraltro il personaggio si presta in modo particolarmente adeguato a questa nuova iniziativa date le sue caratteristiche già sperimentate negli approfondimenti che accompagnavano tante delle sue avventure. Nasce quindi un albo di 160 pagine di cui 64 di fumetti e il resto di resoconti, articoli, notizie, redazionali e approfondimenti su tutto quanto ha fatto “mistero” nel mondo e nell’anno passato. Una curiosità: l’albo è in bianco e nero, ma con numerosi inserti di giallo, sia nel fumetto che nella parte giornalistica.
L’iniziativa ottiene il successo sperato e viene riproposta anche negli anni successivi. A partire dal 1991 gli si affianca l’Almanacco dell’Horror, presentato da Dylan Dog e dal 1993 via via quasi tutti i principali personaggi della Bonelli iniziano a presentare i loro Almanacchi(Avventura, Giallo, West) tra cui quello della Fantascienza di Nathan Never. In ognuno di questi, oltre ad un’avventura a fumetti del protagonista, trovavano spazio una rassegna dell’annata di libri, film e telefilm sul genere, oltre a interessanti e illustrati articoli di approfondimento su tematiche/argomenti/autori che in qualche modo hanno a che vedere con il genere trattato. Alla stesura degli articoli, partecipano anche importanti autori e giornalisti italiani. Questa formula è proseguita con successo fino al 2014. Dal 2015 la collana degli Almanacchi è stata completamente rinnovata e rivoluzionata, da una parte con l’inserimento del colore, sia per i fumetti che per la parte redazionale, dall’altra con un cambiamento significativo nell’impostazione delle varie sezioni. Cambia anche il nome, non più Almanacco, ma MAGAZINE.
Il primo è stato il MAGAZINE dedicato all’Avventura, monotematico e incentrato sulla figura di Attilio Micheluzzi (oggetto di in un precedente articolo di questa rubrica), il secondo è stato quello presentato da Dylan Dog e dedicato all’Horror. Ma la vera rivoluzione è arrivata con il MAGAZINE dedicato alla Fantascienza e a Nathan Never: interamente a colori, completamente rinnovato nella struttura e nella concezione della parte testuale e con un sorprendente abbinamento tra articoli e fumetti.
Il Nathan Never Magazine si presenta già bene dall’intensa copertina illustrata dal bravissimo Giancarlo Olivares, con uno stile che richiama il mitico De Angelis. Anche la parte interna non delude affatto, di agile e brillante lettura e corredata da tantissime illustrazioni. Dalla tradizione degli Almanacchi riprende la iniziale carrellata relativa a tutto quanto ha fatto fantascienza al cinema, nei libri, in Tv e nei videogiochi, pur se in modo più sintetico ed emozionale. Un cameo di due pagine ad opera del talentuoso Bacilieri si inserisce in modo ironico e divertente nella sezione cinema con una personale recensione. E’ stata invece completamente trasformata la parte relativa al fumetto e agli articoli di approfondimento. Una piacevole rivoluzione che rende in qualche modo speciale questo Magazine dove i fumetti si fanno letteralmente in “quattro” per accompagnare le interessanti rubriche.
Non più quindi una “normale” avventura di 94 pagine seguita dai 3 o 4 articoli dedicati ad autori, tematiche o saghe, ma quattro mini saggi riccamente illustrati e seguiti ognuno da una storia a fumetti incentrata proprio sul tema trattato, realizzata appositamente da alcuni storici autori della serie, interamente a colori. Si parte con un articolo sulla “Guerra”, ispirato dall’attesa dell’Episodio VII di Star Wars: “Il risveglio della Forza”, dove vengono poi richiamati i più importanti film e libri che hanno fatto la storia della guerra fantascientifica. Il saggio è seguito da una bella avventura di Nathan Never scritta da Gualdoni e disegnata dal veterano Dante Bastianoni. Il secondo articolo è dedicato al Cyberpunk, il filone tecnologico/informatico/virtuale della fantascienza, dalle origini alle più recenti evoluzioni, soprattutto relative alla letteratura del nostro paese, poco conosciuta ma vivace e interessante. Anche questo articolo è accompagnato da una bella e folgorante avventura di Nathan Never, ambientata nel cyberspazio, scritta da Medda e illustrata da Nicola Mari, che per l’occasione torna su Nathan dopo i successi ottenuti con Dylan Dog.
Particolarmente interessante è l’articolo sulla “morte in diretta”, dedicata all’estremizzazione dei reality ipotizzata in numerosi film, tra cui la recente e famosa saga degli Hunger Games, ma già presente in film, libri e fumetti del passato, come l’affascinante Custer di Trillo e Bernet. Segue e sdrammatizza il tema, un’avventura particolarmente divertente ad opera di Vigna e Bonazzi. L’ultimo articolo è dedicato ai “mostri del sottosuolo”, presenti in numerosi film di fantascienza, tra cui Dune e Tremors, e fanta-horror, tra cui l’inquietante The Descent. Chiude il Magazine una bella avventura di Nathan con protagonisti i vermoni sotterranei del suo mondo, i “centozampe”, ad opera nuovamente dei bravissimo Medda e Mari. 176 pagine di fumetti, servizi e attualità, interamente a colori, per una corposa e interessante lettura, consigliata agli amanti del buon fumetto, ma anche a chi vuole approfondire in modo piacevole e interessante il mondo della fantascienza.