Casette da demolire e parcheggio di attestazione nell’ex cotonificio
di Gianni Giacone
Ex Tabasso, Museo del Tessile, cantiere fermo in Via Cesare Battisti, cascina Maddalene. Ecco cosa potrà succedere, con la piccola rivoluzione urbanistica della variante 35 appena approvata.
Ne parliamo con Roberto Quattrocolo, vicensindaco e assessore al patrimonio.
EX TABASSO – “Nella situazione attuale, le casette che si affacciano su Via Vittorio sono più un problema che una risorsa. Posto una destinazione a residenza, oggi come oggi, non è pensabile perché manca spazio per i box, l’idea è quella di una loro demolizione, totale o parziale, che permetterebbe di liberare l’intera area in vista delle soluzioni che vogliamo (sala polivalente, piazza coperta). Non solo: al loro posto, si potrebbe realizzare quel parcheggio di attestazione, magari multipiano, di cui tutti sentono la necessità, per far decollare la viabilità in centro.”
CASCINA MADDALENE – “Oggi è un rudere, ma la sua posizione permette di pensare a spazi per ambulatori medici privati, una piccola spa e un negozio di vicinato. Si tratta di un’area di passaggio molto interessante, intersecata da una buona viabilità”
CANTIERE VIA CESARE BATTISTI – “Fermo da sei anni, un obbrobrio. La variante, chiarendo quel che il Comune vuole per sé (alloggi di edilizia convenzionata) sblocca la situazione. Finalmente.”
MUSEO DEL TESSILE – “Nell’ex convento di Santa Chiara, la Fondazione avrà più spazio perché l’ultimo piano oggi occupato dal Centro Permanente Istruzione Adulti sarà a disposizione del Museo. Avremo così modo di realizzare una ampia ristrutturazione dell’edificio, con una sola destinazione d’uso. Daremo un grande Museo del Tessile alla Città, in un futuro non lontano. La scuola andrà a San Filippo,”
SAN FILIPPO – “La manica dell’edificio su Via San Filippo sarà museo, con la Start Gallery e il museo di Don Bosco. Tutto il resto scuola, con Pascal, Holden e CPIA. Sarà così più semplice ottenere i permessi dei Vigili del Fuoco. Per le sedi delle associazioni, nel prossimo futuro, ci sarà una parte della ex caserma Scotti.”
Conclude Quattrocolo: “Chieri è una città vivibile. Non possiamo permetterci voli pindarici, ma i tempi sono opportuni per renderla ancotra più vivibile, intercettando gli importanti finanziamenti dell’Europa che di qui al 2026 potrebbero (dovrebbero?) arrivare.”