PIEMONTE ARTE: ZAGO, M.A.O., ANITA E LE ALTRE, GUYOT, SALAMON, CHIABERTO, LE MADRI DEI QUANTI, CARLO LEVI, GEC, STROPPIANA, CAMERA FUTURES, G.A.M., OLIVA…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
ZAGO A FIRENZE CON DANTE E LA ‘GONDOLA’
E’ stata inaugurata la mostra ‘Dante 700’ nella storica cornice della Società delle Belle Arti Circolo degli Artisti Casa di Dante di Firenze alla presenza del direttore di Italia Arte e Museo MIIT, Guido Folco, del presidente della Casa di Dante Franco Margari e di numerosi artisti partecipanti all’esposizione, oltre ad alcuni membri del Circolo degli Artisti e di appassionati visitatori. Nel luogo dove hanno esposto i grandi protagonisti della stagione macchiaiola toscana, da Cabianca a Fattori, fino a Giorgio De Chirico, frequentato da illustri scrittori, poeti e letterati – come ha ricordato il presidente Franco Margari – presentano ora i propri lavori gli artisti selezionati da Italia Arte e Museo MIIT, in un originale, quanto qualitativamente ottimo percorso espositivo. Tra gli artisti presenti segnaliamo le opere dell’artista chierese Leonardo Zago, che presenta una composizione in cui si fondono il dipinto ‘L’ascesa di Dante’ e il primo bozzetto scultura della ‘Gondola’ che sarà presto realizzata come monumento nella sua città. Le due opere possono simboleggiare sia il viaggio dell’Uomo nella storia, sia quello dantesco, divenuto mito nella sua Commedia. Leonardo Zago, artista eclettico, sperimenta quindi anche in questo caso forme e materiali differenti, a testimonianza del suo attento mestiere e della sua originale interpretazione dell’arte.
DAVIDE QUADRIO È IL NUOVO DIRETTORE DEL MAO MUSEO D’ARTE ORIENTALE DI TORINO
Il Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei annuncia la nomina di Davide Quadrio a Direttore del MAO Museo d’Arte Orientale di Torino. Sono convinto che questa scelta garantirà al museo uno sviluppo che ne rafforzerà l’immagine a livello internazionale – dichiara Maurizio Cibrario, Presidente della Fondazione Torino Musei. L’Asia è un continente culturale immenso, ricco di tradizioni ma anche di intuizioni culturali e sociali innovative e importanti. – dichiara il neoeletto direttore Davide Quadrio – Essere direttore del MAO è per me una grande opportunità per portare a Torino la mia esperienza trentennale in Asia. Ringrazio la Fondazione Torino Musei per la fiducia riposta in me per accompagnare il MAO in una dimensione museale ancor più internazionale. Davide Quadrio è stato selezionato al termine della call lanciata dalla Fondazione Torino Musei per individuare il nuovo direttore del Museo. Davide Quadrio è un produttore culturale, curatore e educatore che vive e lavora tra Asia e Italia. Ha fondato e diretto per un decennio il BizArt Center, il primo laboratorio artistico indipendente no-profit a Shanghai, nato per promuovere la scena artistica contemporanea locale. Nel 2007 ha creato Arthub, una piattaforma curatoriale dedicata alla produzione e alla promozione dell’arte in Asia e nel mondo. Gli archivi di BizArt e Arthub, attivi in Cina dagli anni 2000, sono stati presentati come una delle realtà culturali e risorse artistiche principali per la mostra “Art and China after 1989: Theatre of the World”, ospitata dal Guggenheim di New York e Bilbao. Quadrio è stato ospite presso il Shanghai Visual Art Institute (2011-2017), ha curato e prodotto il progetto monumentale City Pavilion per la Biennale di Shanghai del 2012. Dal 2013 al 2016 ha curato la sezione di arte contemporanea dell’Aurora Museum di Shanghai, una delle collezioni di arte antica cinese più spettacolare al mondo. Dal 2020 è professore d’eccellenza presso lo IUAV di Venezia.
GALLERIA D’ARTE PIRRA. ARIA E LUCE DEL NORD. HENRY MAURICE CAHOUR
da sabato 20 novembre 2021
Presentato la prima volta nel 1973 nella rassegna Montparnasse e la Scuola di Parigi e, l’anno successivo, protagonista di una mostra antologica corredata dal catalogo generale della sua opera a cura di Angelo Mistrangelo, Henry Maurice Cahours, dopo numerose personali di cui l’ultima nel 2016, torna nelle sale della Galleria a raccontarci, attraverso una trentina di opere tra oli e acquerelli di varie dimensioni, il suo mondo pittorico: paesaggi della Bretagna, scorci di Montmartre, vedute della Senna, un universo fatto di luminose marine, porticcioli con pescatori, solitari viali alberati, spiagge e piccoli borghi animati da figure. Nelle opere di Cahours colpiscono e continuano a stupire il sottile clima poetico e la limpida leggerezza della rappresentazione, la capacità di fermare la luce sulla tela, di giocare con le sfumature e creare armonie. Nel suo dipingere, il ruolo principale appartiene sempre agli elementi atmosferici, come bene spiega egli stesso: “Io non sono uno di quei grandi artisti che ricreano la natura… né di quelli che offrono al pubblico una vita interiore che sembra un rebus. Io non sono che un vecchio pittore, per il quale l’aria e la luce sono stati e saranno sempre i principi fondamentali della pittura”.
La mostra rimarrà aperta sino al 9 gennaio 2022. Siamo aperti tutti i giorni, dal lunedì al sabato 10 – 12,30; 15,30 – 19. Domenica 10 – 12,30. Le domeniche 5, 12 e 19 dicembre aperti anche il pomeriggio.
ANITA E LE ALTRE. STORIE DI DONNE DEL RISORGIMENTO
Nel bicentenario della nascita di Anita Garibaldi, la mostra propone una galleria di storie e volti che raccontano, per antitesi e analogie, la ricchezza del composito universo femminile che ha animato il Risorgimento.
Infermiera, combattente, prigioniera, amazzone, ribelle, moglie, madre virtuosa e martire: questa fu Anita Garibaldi. E con lei le altre: donne che già durante il Risorgimento seppero occupare spazi pubblici fuori dall’ambito esclusivamente privato. Alimentarono una consapevolezza nuova, maturandone una coscienza politica e diedero vita, accanto alle virtù tradizionali di madri e di spose, a nuove forme di partecipazione sociale e culturale che hanno segnato l’evoluzione del nostro paese: dalla nascita dei salotti politici all’arte, dal sostegno alle lotte e alle guerre di indipendenza all’assistenza, dal giornalismo all’istruzione. La mostra Anita e le altre. Storie di donne del Risorgimento vuole rendere omaggio alla figura di Anita Garibaldi nel bicentenario della nascita. A partire dall’unicità della sua vita che, ammantata dell’invenzione romantica, è entrata a buon diritto nella mitografia garibaldina, è nato il desiderio di ampliare la prospettiva, volgendo lo sguardo a più figure femminili che hanno contribuito, con modi di essere e sentire diversi, a una nuova definizione del ruolo delle donne nel corso del Risorgimento. Ne emerge una narrazione corale ricchissima, in un arco cronologico che muove dal triennio rivoluzionario, percorrendo tutto l’Ottocento. Ciò è avvenuto attraverso il concorso di figure femminili talora distanti tra loro, divise da barriere di ceto, educazione, linguaggio; altre volte in una sinergia di intenti e ruoli. Diciannove le protagoniste: oltre ad Anita, ricordiamo Luisa Sanfelice, Giulia Colbert Falletti di Barolo, Costanza Alfieri D’Azeglio, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Olimpia Rossi Savio, Virginia Oldoini Verasis Contessa di Castiglione, Giuseppa Calcagno e la regina Margherita di Savoia. Una coralità di volti e storie – di donne umili o ricchissime, di contadine o di banchiere, di guerriere, regine o madri- che narrano a loro volta una multiformità di luoghi e ambiti: dai balli di corte alla cospirazione clandestina, dalla vita familiare alla solitudine dell’esilio, dal carcere all’impegno intellettuale. Nel Corridoio della Camera Italiana sono esposti dipinti, stampe, fotografie dalle collezioni del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, del Museo Glauco Lombardi di Parma, dell’Opera Barolo di Torino, del Castello di Masino e del Museo del Risorgimento di Milano. Proprio dal l Museo del Risorgimento di Milano arrivano due opere di grande pregio, mai esposte finora a Torino: Anita morente di Pietro Bouvier che rappresenta l’ultimo istante di vita dell’eroina, abbandonata nelle braccia di Giuseppe Garibaldi e il ritratto realizzato da Gaetano Gallino, l’unico ripreso dal vivo e che dunque ci svela il vero volto di Anita. La sua figura si staglia in una galleria di donne dai tratti ora epici e romantici, ora drammatici. La durezza dell’esilio e del carcere, le continue fughe, la guerra e le guerriglie rivivono accanto alla narrazione di grandi amori, di cerimonie, di rituali mondani e salotti cosmopoliti. Ne emerge un racconto a più voci che testimonia la vitalità della presenza femminile nell’Italia risorgimentale, una ricchezza sfuggente a cliché di ieri e di oggi, certo contributo essenziale a una nuova consapevolezza della donna, nonché alla costruzione dell’identità nazionale. Si tratta di un tema di grande interesse che, occasioni celebrative, mostre, convegni e un’ampia letteratura hanno permesso di conoscere e indagare con approccio rinnovato negli ultimi anni. La mostra si chiude con il video Il vero volto di Anita, a cura della professoressa Silvia Cavicchioli, docente dell’Università degli Studi di Torino che racconta la straordinaria storia dell’unico ritratto dal vero di Anita Garibaldi.
Anita e le altre. Storie di donne del Risorgimento
Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, piazza Carlo Alberto 8 – 19 novembre 2021 – 22 gennaio 2022, mar-dom ore 10-18 (ultimo ingresso ore 17.30), lunedì chiuso. Ingresso: biglietto unico mostra + museo 10 euro (previste le consuete riduzioni), gratis per i possessori delle tessere Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card
Tutte le informazioni su www.museorisorgimentotorino.it
MARIE-CLAIRE GUYOT PER IL 25 NOVEMBRE
25 Novembre 2021: Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre 2021 la Galleria Gliacrobati, in collaborazione con la Casa dell’Art Brut, presenterà al pubblico una scultura realizzata nel 1979 da MARIE-CLAIRE GUYOT (1937-1991), artista che ha condotto la sua indagine verso una costante introspezione alla ricerca di radici perdute, attingendo a un immaginario privato dove infanzia, maternità e religione danno vita alla sensazione di inquietudine e smarrimento che emerge dalle sue opere.
Le sculture di Guyot sono conturbanti costruzioni realizzate con materiali di recupero: catene, chiodi, ruote di legno, merletti e scarpette consunte; elementi che appartengono a un universo intimo e segreto che trasmette un senso profondo di fragilità.
L’opera di MARIE CLAIRE GUYOT sarà esposta in galleria giovedì 25 novembre con apertura straordinaria dalle 16.00 alle 24.00; il 26 e il 27 novembre dalle ore 16.00 alle 19.30.
MOSTRA DI NATALE ALLA “ELENA SALAMON” DI TORINO
La Galleria “Elena Salamon – Arte Moderna” di Torino (Via Torquato Tasso 11 – Piazzetta IV Marzo; tel. 011/7652619, cell. 339 8447653; elena@elenasalamon.com), in occasione del Natale 2021, presenta una selezione di stampe originali di arte moderna, tra le quali: Albers, Balla, Calder, Chagall, Delaunay, Dorazio, Dubuffet, Folon, Fontana, Indiana, Mirò, Munari, Picasso, Renoir oltre ad una piccola sezione di stampe antiche, alle sculture di Gerstein, Ciolli e Campi, alle cianotipie di Serafino. Attraverso i lavori di questi maestri, ci offre un significativo spaccato, in campo internazionale, dell’arte del nostro Novecento; quanto alle stampe antiche e alle cianotipie rileviamo come la selezione effettuata da Elena Salamon possa consentire una rivisitazione di alcuni periodi e maestri particolarmente rilevanti nelle tecniche a stampa dal XVI° al XIX° secolo e di opere di sicuro interesse nella storia della fotografia artistica (per le cianotipie). Le sculture invece aprono una finestra sulla produzione contemporanea dell’arte tridimensionale. Nella sezione dedicata alle stampe giapponesi, troviamo le affascinanti xilografie di Hokusai e Hiroshige, che con le loro immagini illustrano spazi/momenti del famoso “ukiyo-e” (“mondo fluttuante”), un genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno, che si è sviluppata nel periodo Edo, tra il XVII° e il XIX° secolo. Nella stessa sezione sono proposte opere di Hasui, Koitsu e Koson, appartenenti alla corrente Shi-hanga, artisti da qualche anno molto apprezzati anche in Occidente. La “Elena Salamon – Arte Moderna” è una piccola galleria, con sede nel centro storico di Torino, specializzata in stampe originali dell’Ottocento e del Novecento, con qualche escursione nell’arte contemporanea e nella fotografia.
Gli orari di apertura della Galleria sono i seguenti: martedì, mercoledì, venerdì: 15,00 – 19,00; giovedì, sabato:10,30 – 19,00; apertura con orario continuato 10,30 – 19,00: domenica 28 novembre, mercoledì 8 dicembre, domenica 5, 12, 19 dicembre; lunedì chiuso; in altri orari su appuntamento.
Enzo De Paoli
IL LIBRO. L’EREMITA NEI RACCONTI DI SILVIO CHIABERTO
Nella collana letteraria delle Edizioni Sabinae, è uscito il libro “L’eremita e altri racconti” di Silvio Chiaberto (2020), che attraverso 19 capitoli ha tracciato un personale e interiore percorso umano e culturale, composto con una tecnica e una misura espressiva scandita da ricordi, sensazioni e da quelle sottili emozioni che accompagnano il fluire inesausto delle stagioni della vita. Avvocato penalista nel Foro Foro di Torino, Chiaberto si è interessato e ha profondamente studiato Archeologia medievale, Archivistica, Paleografia e la storia dell’Ordine Certosino. E questa raccolta di racconti, presentata alla Galleria d’Arte La Conchiglia di Torino, nel mese di novembre 2021, da Simone Casavecchia, Direttore editoriale “Sabinae”, fissa nello spazio della memoria luoghi, volti e situazioni legate a una scrittura che non perde mai di vista gli itinerari di una umanità in cammino verso nuovi approdi della conoscenza, della cultura e della poesia. Silvio Chiaberto si rivela narratore dalle cadenze estremamente controllate, sospese in atmosfere che avvolgono i personaggi e trasmettono raffinate visioni surreali, sguardi ironici e momenti di una raffigurazione che si snoda da una lirica collina pavesiana al Monte Athos, da un frate con la bisaccia a tracolla a un avvocato dinanzi al pubblico ministero. E così ogni sguardo si incrocia e si rapporta con la realtà quotidiana, con i passi che percorrono le piazze di piccoli paesi, il silenzio di un monastero femminile benedettino e l’angoscia per i partigiani torturati e trucidati a Balme, nell’alta Val di Lanzo, dai soldati tedeschi. Le sue pagine sono, certamente, il diario di un’intera esistenza, di singolari incontri e di giornate trascorse con l’eremita Marius che parlava francese. E la narrazione scorre con il puntuale inserimento all’interno dei testi di vocaboli ed espressioni latine o greche, spagnole o tedesche, sino a creare, insieme alle tipiche scansioni della lingua piemontese, impressioni immediate, convincenti e illuminanti. Vi è in questo attraversare il tempo e la storia, il sorriso e la morte, il senso assoluto e penetrante del dialogo di Giovanni, cieco, con il cane pastore tedesco Martin, o del viaggio visionario di Redegonda, la talpa, in cerca di personalissime avventure: «Mi prendo un fagotto, un bastone e cammino». E la parola diventa documento, testimonianza, scrittura che unisce la chiesa della Confraternita della Misericordia di Napoli, che conserva una straordinaria tela del Caravaggio, alla biblioteca di una Certosa cinquecentesca: «Le immagini non possono essere guardate se non nel silenzio dello spirito». Le immagini, i gesti, le persone che popolano le storie dello scrittore torinese appaiono sempre diverse e sempre impresse su preziosi fogli di spartiti musicali, mentre avanzano secondo un ritmo interiore che non altera mai il clima decisamente equilibrato del racconto, pur con il segreto piacere di affidare, talvolta, al gioco delle allusioni un dire che svela finali a sorpresa. E dal piccolo Silvano ai «soldati tedeschi sparpagliati sulla collina», dai fiori di Enrico in Piazza San Marco a Piero di Lotta Continua alle case salesiane, si individua l’essenza del dettato di Chiaberto che, esprimendo le proprie passioni culturali e letterarie, entra nello «scriptorium» di un monastero per scoprire nell’officina dei libri «chi scrive, chi minia, chi rilega, chi corregge le lezioni, chi collaziona, cioè confronta le copie, e il «magister» o chi per lui detta a tutti gli «scriptores», se si scrivono più copie di uno stesso libro o a qualcuno solo». Lungo i capitoli de «L’Eremita» prendono, quindi, forma un’antica città della Tracia occidentale, il poeta Pindaro e Socrate, un monastero disabitato con ieratiche icone dell’Ottocento e la solitudine di Nectàrios che rivela all’interlocutore: «non sono solo, sono con Dio». In tale affermazione si avverte una scelta di vita libera da eclatanti consensi, dall’esibizione del proprio ruolo sociale, da prestigiose conquiste, ma invece si registra l’incontro con il montanaro Cristòbal che leggeva il «Poema de mio cid» e sognava una casa galleggiante: una grande barca. Le figure di Chiaberto, come nella corale messa in scena di una rappresentazione teatrale, hanno il volto del barbone Gustavo sotto l’ombrello, che non accettava l’elemosina, e della ronda degli alpini che in una notte di Natale della prima Guerra Mondiale ha incontrato inaspettatamente i soldati austriaci, Alpenkorps, dinanzi a una grotta sul Monte Cimone. In quella particolare e unica occasione hanno intonato «Tu scendi dalle stelle/ Stelle Nacht, heilige Nacht», per poi riprendere la strada verso le rispettive e protette trincee. Un’immagine che sembra annullare la violenza dei combattimenti e, contemporaneamente, evocare l’intensità dei versi: «Come questa pietra/ è il mio pianto/ che non si vede» (Giuseppe Ungaretti). La parola si fa segnale del nostro peregrinare nel silenzio di incommensurabili tramonti, della personalità di Rafael Jiménez, professore del Liceo di Granada, che, profondamente affascinato da Garcia Lorca, suggeriva agli allievi: «Fate attenzione la poesia spagnola è ricchissima, come vedete dal programma…». E da un pentagramma si alza ancora oggi la magia del canto dell’amato poeta: «Granata era una luna/annegata nell’edera/ …Granata era un capriolo/ rosa sulle banderuole”.
Angelo Mistrangelo
TORINO, VILLA AMORETTI. MOSTRA “LE MADRI DEI QUANTI”
“Le Madri dei Quanti” Scienziate che contribuiscono alle scoperte della meccanica quantistica, ispirano la Mostra di arte figurativa che si è inaugurata Martedì 23 Novembre 2021 a Villa Amoretti Corso Orbassano, 200 Torino. Esposte Opere di: Martino BISSACCO, Attilio LAURICELLA, Silvana MAGGI, Luciana PENNA, Susanna VIALE.
Esposizione dal 23 Novembre al 7 Dicembre
Lunedi ore 14 – 19
da Martedì a Venerdì ore 9 – 19 Sabato ore 9 – 15
Ingresso libero con green pass.
OPERA VIVA BARRIERA DI MILANO. TATIANA VILLANI. ESTRUSIONE02#01 (2020)
Inaugurazione mercoledì 24 novembre, alle ore 18.30 – Piazza Bottesini, Torino e in diretta Facebook (@flashbackfair)
Mercoledì 24 novembre alle ore 18.30 si inaugura in piazza Bottesini e in diretta Facebook – @flashbackfair – l’ottavo manifesto di Opera Viva Barriera di Milano, progetto ideato da Alessandro Bulgini, curato da Christian Caliandro e sostenuto dalla fiera d’arte Flashback Estrusione 02#01 di Tatiana Villani (2020). Per questa ottava puntata, Tatiana Villani presenta un’immagine tratta dal suo progetto Estrusione 35 cm³ (che ha avuto una prima versione nel 2017 in un lago artificiale a Empoli, nell’ambito di Un sentiero di segni / Arte e Ambiente). Nel 2020 la scultura, un cubo trasparente, viene posta sulla superficie del lago di Massaciuccoli (Lucca), facendo emergere la parte che solitamente è sommersa e che rimane sotto il livello dell’acqua. Dunque, elementi naturali come foglie, rami, insetti. L’installazione e la fotografia documentativa scavano nella realtà del paesaggio, rendendo visibile l’invisibile. In particolare, questa estrusione a Massaciuccoli è avvenuta a inizio settembre 2021, nel canale del porto, vicino all’ingresso di un “chiaro”: l’elemento cubico è stato posto su un “aggallato”, una piccola isola composta da un canneto galleggiante che fluttua sulle acque, un agglomerato molto importante per l’ecosistema della riserva. L’immagine di Tatiana Villani racconta le preoccupazioni ecologiche di questo momento storico, le trasformazioni continue degli ecosistemi, e come la natura sia in grado di riformarsi e di ricostruirsi. Come le è stato riferito dagli operatori della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), con cui l’artista ha stabilito un dialogo, fino al 2010 il lago e la zona palustre erano in sofferenza; le varie realtà che si occupano di quell’ambiente hanno tentato per anni di ripristinare condizioni sostenibili, ma i risultati si sono cominciati a vedere solo a partire dal 2012. Da quel momento, il lago ha cominciato “a fare da solo… Gli ecosistemi naturali, quando sono abbastanza estesi e complessi, hanno una capacità di resilienza che a volte non ti aspetti. È quello che sta succedendo sul lago di Massaciuccoli: dal 2012 è iniziata una lenta ricomparsa di vegetazione sommersa lungo tutta la sponda orientale e meridionale del lago” – commenta Tatiana Villani. Un nuovo inizio dunque – dal punto di vista sia ecologico, che culturale e sociale – non solo è possibile, ma è già in essere. Come ci testimoniano sia questo manifesto che quelli precedenti affissi in Piazza Bottesini.
MOSTRA D’ARTE: I VOLTI DEL ‘900 NEI RITRATTI DI CARLO LEVI
Saloni espositivi Fondazione Giorgio Amendola, Via Tollegno 52 – Torino. A cura di Pino Mantovani. Inaugurazione: 25 novembre 2021 ore 18. Durata: sino al 28 febbraio 2022. orario: dal lunedì al venerdì 10-12 / 15.30-19, sabato 10-12.30. Sabato pomeriggio, domenica e visite guidate su prenotazione: tel 011 2482970 – 3482211208
www.fondazioneamendola.it – info@fondazioneamendola.it
Carlo Levi, intellettuale torinese, pittore e scrittore, è tra i più autorevoli meridionalisti del ‘900 italiano.Il telero Lucania ’61, realizzato su richiesta di Mario Soldati in occasione delle manifestazioni celebrative del centenario dell’Unità d’Italia, è un vero e proprio viaggio nella “Questione Meridionale”, a circa quindici anni di distanza dal fondamentale “Cristo si è fermato ad Eboli”, che inaugura una serie di saggi narrativi e inchieste relativi alla Calabria, alla Sicilia, alla Sardegna. A 120 anni dalla nascita di Levi e a 60 anni dall’esecuzione del telero, la Fondazione Giorgio Amendola e Associazione Carlo Levi – che dal 2006 possiede ed espone nella sede torinese di Via Tollegno 52, su concessione della Sovrintendenza di Matera, una riproduzione fotografica del telero in formato reale – prende spunto da questo privilegio per mettere in evidenza la originale e complessa personalità dell’uomo e dell’intellettuale, che pone la paura della libertà (e dell’arte) all’origine della crisi individuale e collettiva nei decenni Trenta e Quaranta e nel dopoguerra il dovere di fondare un mondo nuovo sul coraggio della libertà, per avviare una riflessione su questo “torinese del sud”, “intellettuale contadino”, pittore, scrittore, politico, oltre che sulla storia e lo stato attuale del rapporto tra il Nord e il Sud dell’Italia, anche rispetto al complesso fenomeno dell’emigrazione. Nell’anno leviano, la Fondazione Giorgio Amendola in concerto con l’Associazione Lucana Carlo Levi propone una esposizione scelta di ritratti, circa quaranta, a corona del telero – inaugurazione 25 novembre 2021 alle ore 18; un ampio e documentato catalogo a cura di Pino Mantovani e Cesare Pianciola con un testo poco noto di Norberto Bobbio e con scritti di Filippo Benfante, di Stefano Levi Della Torre e di Luca Motto; un ciclo di incontri organizzati in collaborazione con il Centro Studi Piero Gobetti, nel corso della mostra da dicembre 2021 a tutto febbraio 2022.
IL TENNIS A TORINO PORTA LA FIRMA DELL’ARCHITETTO BENEDETTO CAMERANA
Il masterplan delle Nitto ATP Finals, ospitate a Torino dal 14 al 21 novembre, è stato firmato dall’architetto Benedetto Camerana, vincitore a novembre 2020 del Beauty Contest lanciato dalla Federazione Italiana Tennis (FIT) con Awe International Group (capogruppo), KPMG Sport e Nielsen Sports, Arriva Italia e Politecnico di Torino imponendosi su un gruppo di altri 9 candidati tra cui Carlo Ratti Associati, Italdesign e Michele De Lucchi, Pininfarina e Matteo Gatto & Associati, We Plan e Armando Testa. Camerana ha dato forma alle esigenze di un evento di rilevanza internazionale, che ha portato in Italia i più importanti professionisti mondiali del tennis e che si ripeterà in Città per i prossimi 4 anni. La capitale sabauda è infatti venue delle Nitto ATP Finals dal 2021 al 2025 . Due gli interventi progettati da Camerana:
-la trasformazione del Pala Alpitour, disegnato dal premio “Pritzker”, Arata Isozaki , per le gare di hockey su ghiaccio in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006 con la realizzazione di nuove lounge, box commentatori, nuove tribune parterre e un campo di allenamento.
-due padiglioni in Piazza San Carlo (Torino), uno dei monumentali centri barocchi della Città, due padiglioni simmetrici a un piano, di 85×10 metri ciascuno, destinati agli sponsor e alle istituzioni che supportano l’evento.
Le strutture saranno utilizzate anche durante le finali della Coppa Davis, la 109ª edizione del torneo mondiale tra squadre nazionali di tennis maschile che si terrà dal 25 al 29 novembre.
BITCOIN: ORO DIGITALE O TRUFFA? IN BIBLIOTECA IL LIBRO DI DE MARCHI
Il prossimo appuntamento di Momenti d’Autore alla Locale, si svolgerà nella Sala Conferenze della Biblioteca di Chieri, giovedì 25 novembre alle ore 17.30. Nell’incontro, dal titolo Bitcoin: oro digitale o truffa?, Gianluigi De Marchi presenterà il libro Pinocchiocoin, nel quale approfondisce il controverso mondo delle criptovalute. Le cosiddette criptovalute hanno conquistato uno spazio significativo nel mondo finanziario, animando suscitando consensi, scatenando polemiche e discussioni. Molti ne parlano, ma pochi ne conoscono i dettagli, il significato, l’effettivo utilizzo, i rischi. Questo manuale, scritto in termini accessibili per tutti, vuole essere un utile strumento per conoscere meglio questa realtà, approfondire meccanismi e potenzialità, valutare aspetti positivi ed aspetti critici. Particolare attenzione è posta non solo agli aspetti “commerciali”, ma anche a quelli legali (contabilizzazione, imposte, trasmissibilità ereditaria, ecc.)ed istituzionali (controlli attuali ed in via di approvazione da parte delle autorità monetarie mondiali e dei singoli paesi).
NEL CIELO DEGLI ACCADIMENTI, MOSTRA PERSONALE DI LIVIO STROPPIANA
Curata dall’Associazione Culturale Galfer20, inaugurerà giovedì 25 novembre 2021 dalle ore 17.30 alle ore 20.30 presso gli spazi dell’Associazione Galfer20, a Torino in corso Galileo Ferraris 20, e resterà aperta al pubblico fino a venerdì 17 dicembre 2021. Allievo di Piero Martina, Filippo Scroppo e Giacomo Soffiantino all’Accademia Albertina di Torino, oltre che di Riccardo Licata ai corsi della Scuola internazionale di Grafica di Venezia, Livio Stroppiana espone dal 1962 come pittore e incisore in Italia e in Francia. La mostra deriva il suo titolo dalla più recente serie di opere eseguite a partire dal 2019, le quali dimostrano che, “nel bel mezzo di una rivoluzione culturale che ha portato lo sconvolgimento dei valori, etici ed estetici”, la Pittura è capace di rivelarsi “un’isola di salvezza in cui coltivare il germe per ricostruire l’autenticità di un ‘umanesimo’ in cui ci si possa riconoscere artisti, ma soprattutto uomini” (Gianfranco Schialvino). È la speranza, anzi la certezza, dell’esistenza di una Pittura come gesto eterno, che diventa espressione della personalità dell’artista grazie ai titoli che Stroppiana attribuisce alle opere, capaci di condensare, come una in una poesia di pochi versi, l’essenza stessa della sua ricerca artistica. Oltre ad una selezione di dipinti, alcuni dei quali recenti e mai presentati al pubblico, in occasione della mostra sarà possibile ammirare una serie di formelle in ceramica graffiata, con cottura a terzo fuoco, progettate e realizzate dallo stesso Livio Stroppiana.
MONFORTE D’ALBA. INCONTRO CON L’ARTISTA GEC ART SU “WINE IN PROGRESS”
Con Mario Guglielminetti, Livio Genesio e i ragazzi di Yepp Langhe. Restituzione alla cittadinanza dei risultati dell’opera di arte pubblica open air realizzata dallo street artist grazie alla Fondazione Bottari Lattes e al Progetto europeo ETI
Venerdì 26 novembre 2021, ore 18 Teatro comunale di Monforte d’Alba (Via della Chiesa 3)
Con il progetto artistico “Wine in progress”, promosso dalla Fondazione Bottari Lattes nell’ambito del Progetto europeo ETI, lo street artist GEC ART ha creato un’opera di arte pubblica open air e digitale al tempo stesso, a impatto sostenibile, realizzata insieme alla collettività, per celebrare il territorio Patrimonio Unesco di Langhe e Roero, tra memoria e innovazione. GEC ART incontrerà la cittadinanza e la comunità che ha partecipato al progetto in un appuntamento pubblico di restituzione venerdì 26 novembre 2021 alle ore 18 al Teatro comunale di Monforte d’Alba. A raccontare la nascita e gli sviluppi dell’opera, il lavoro e il coinvolgimento dei cittadini ci saranno anche Mario Guglielminetti della Fondazione Bottari Lattes, il sindaco di Monforte d’Alba Livio Genesio e le ragazze e i ragazzi di Yepp Langhe. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, con Green Pass. Prenotazione non obbligatoria ma consigliata: organizzazione@fondazionebottarilattes.it 0173/78.92.82
REVIGLIASCO: LETTURE DALLA DIVINA COMMEDIA
Venerdì 26 novembre 2021 L’AMOR CHE MOVE IL SOLE – Letture dalla Divina Commedia con accompagnamento musicale. Tra condanna, pietà e partecipazione: Francesca e Ulisse (Inferno, canto V lettura integrale e parte del canto XXVI). Biblioteca civica di Revigliasco, salone Silvio Pellico in strada della Ghiacciaia
Fanno tappa a Revigliasco le celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, spentosi nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321. La Biblioteca civica della borgata invita tutti venerdì sera, 26 novembre, a una serata delle letture itineranti dedicate a Dante dal circuito Sbam-Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana Torinese Sud Ovest. Voce recitante: Enrico Guida. Musiche: Elisa Domini. Ingresso gratuito.
Moncalieri chiuderà in grande stile la rassegna il prossimo 3 febbraio con la lectio magistralis del professor Carlo Ossola, moncalierese, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
SALUZZO. RACCONTI D’AFGHANISTAN
VOLVERA. OPEN DAY FONDERIA ARTISTICA DE CARLI
La Fonderia Artistica De Carli di Volvera apre eccezionalmente al pubblico, dando modo di fruire le opere nei luoghi dove vengono realizzate. Sabato 27 novembre h. 16.00 e domenica 28 h. 11-20 in Via 25 Aprile 37 a Volvera (TO). Un evento che si inserisce nella più ampia programmazione di Scultura Diffusa – 2^ Biennale Città di Pinerolo: un’occasione per vedere le opere work in progress di Davide Rivalta come il gorilla in gesso. Ma non solo, poichè molti sono gli artisti che che hanno scelto la fonderia come luogo d’elezione per la propria arte e che vedono nella fusione un medium privilegiato del proprio operare. Sarà anche presente l’esposizione Fuocherello: una selezione di opere di Bekhbaatar Enkhtur, artista di origine mongola che collabora con Rivalta e rielabora in scultura il vasto repertorio iconografico della cultura visiva nomade che caratterizza i suoi territori d’origine. Il progetto si avvale del contributo curatoriale di Gabriele Tosi.
Info e prenotazioni: gallerialosano@gmail.com / 335 5258207
VERBANIA: GIORNATA DELLE MEMORIA 2022 – AL VIA LA RASSEGNA “FRAMMENTI DI MEMORIA”
Nell’ambito delle celebrazioni del “Giorno della Memoria”, l’Istituto Storico della Resistenza “Piero Fornara” organizza, con la collaborazione della Città di Verbania, la Biblioteca Civica “P. Ceretti” di Verbania, dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Verbania e della Società Filosofica Italiana sezione di Verbania, l’iniziativa “Frammenti di Memoria”. Diversi appuntamenti si alterneranno per raccontare, testimoniare “Frammenti” di storie e di umanità cancellate e oscurate dall’atroce macchina concentrazionaria nazifascista. Dinanzi a quell’orrore il nostro impegno è di coltivare la memoria per non disperdere il passato, tanto più ora che gli ultimi testimoni diretti dello sterminio nazifascista progressivamente vanno a mancare. La rassegna si apre il 17 novembre p.v. alle ore 18:00 con l’inaugurazione della mostra “17 novembre 1938: Lo stato italiano emana le leggi razziali”, che sarà esposta sino al 05 dicembre 2021 presso la Biblioteca Civica “P. Ceretti” di Verbania e visitabile dagli Istituti Scolastici del VCO.
Nella giornata inaugurale, Elena Mastretta, direttore scientifico dell’ISRN “P. Fornara” e Federica Caniglia, ricercatrice dell’ ISRN “P. Fornara”, presenteranno la mostra approfondendo la questione delle leggi razziali in Italia e la storia della famiglia di Franco Debenedetti Teglio, un “Hidden child”, un bambino nascosto sopravvissuto alla persecuzione ebraica, all’indomani della promulgazione delle leggi razziali, nonché curatore della mostra. Saranno presenti l’Assessore alla Cultura del Comune di Verbania, Riccardo Brezza e il Direttore della Biblioteca verbanese, Andrea Cassina. Per l’occasione, sarà proiettato un filmato inviato da Franco Debenedetti Teglio. Gli orari di apertura della mostra sono: martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle ore 9.00 alle ore 18.30, mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 21.00 e domenica dalle ore 15.00 alle ore 18.30. Oggi la memoria della Shoah, viene veicolata mediante plurimi linguaggi, fra cui il cinema, che necessita di un’analisi e di un approfondimento, affinché l’esercizio della memoria non risulti spettacolarizzato e privato della sua natura storica e civile, pertanto a partire dal 01 dicembre 2021 e sino al 09 marzo 2022, saranno proiettati presso la Biblioteca Civica di Verbania diverse pellicole cinematografiche che hanno narrato l’orrore dell’Olocausto. Gli appuntamenti sono curati dalla Società Filosofica Italiana sezione di Verbania e dall’Istituto Storico della Resistenza “P. Fornara” e fanno parte dei consueti appuntamenti del “Cineforum Filosofico”, quest’anno dedicati al tema del “condizionamento della mente”, organizzati dalla Società Filosofica Italiana sezione di Verbania. A seguire la programmazione cinematografica dedicata alla Shoah:
✓ 1° dicembre ore 19:00 – Effetto Lucifero (2015), del regista Kyle Patrick Alvarez
✓ il 26 gennaio ore 19:00 – Hotel Meina (2007), del regista Carlo Lizzani
✓ il 9 febbraio ore 19:00 – Lo Stato contro Fritz Bauer (2015), del regista Lars Kraume
✓ il 23 febbraio ore 19:00 – The Eichmann Show – Il processo del secolo, del regista Paul Andrew Williams
✓ il 9 marzo ore 19:00 – Le Rose di Ravensbruck (2006), del regista Ambra Laurenzi
Il 27 gennaio 2022, in occasione della Giornata della Memoria, sarà trasmesso alle ore 11:00 e alle ore 21:00, sull’emittente televisiva VCO Azzurra TV su frequenze regionali, il Docufilm: 70072: la bambina che non sapeva odiare. La vera storia di Lidia Maksymowicz (2021) del regista Elso Merlo. Il Docufilm sarà anticipato da un’intervista esclusiva rilasciata dalla signora Lidia Maksymowicz agli studenti delle scuole del VCO. Inoltre il percorso cinematografico, per i richiedenti, può valere come proposta di aggiornamento. L’istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel novarese e nel verbano cusio ossola piero fornara è parte della Rete degli istituti associati all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (ex Insmli) riconosciuto agenzia di formazione accreditata presso il Miur. L’Istituto Nazionale Ferruccio Parri con la rete degli Istituti associati ha ottenuto il riconoscimento di agenzia formativa, con DM 25.05.2001, prot. n. 802 del 19.06.2001, rinnovato con decreto prot. 10962 del 08.06.2005, accreditamento portato a conformità della Direttiva 170/2016 con approvazione del 01.12.2016 della richiesta n. 872 ed è incluso nell’elenco degli Enti accreditati.
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere una mail a: info@isrn.it oppure a verbania@bibliotechevco.it
CUNEO. PITTURA IN PERSONA. LA NUOVA COLLEZIONE DELLA FONDAZIONE CRC
Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e la Fondazione CRC presentano la mostra Pittura in persona. La nuova Collezione della Fondazione CRC a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria. Allestita nel Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo, la mostra presenta la Collezione di arte contemporanea della Fondazione CRC. Oltre alla selezione delle più importanti opere presenti in collezione, la mostra include nuove commissioni appositamente realizzate per gli ambienti della Chiesa di San Francesco. Già composta da un ampio patrimonio, dal 2017 la Collezione CRC è cresciuta grazie al progetto ‘ColtivArte’ in collaborazione con il Castello di Rivoli. Privilegiando il medium della pittura, il progetto ha promosso acquisizioni di opere d’arte di oltre 30 artisti emergenti, attivi a livello internazionale scelti per valorizzare la creatività del territorio locale e italiano, grazie al lavoro della Commissione di esperti presieduta dal Direttore del Castello di Rivoli, Carolyn Christov-Bakargiev, e composta da Guido Curto e Chus Martínez. Includendo le più importanti opere d’arte contemporanea parte della collezione CRC, la mostra Pittura in persona indaga la vitalità della pittura e la sua forza propositiva anche rispetto alle complesse sfide imposte dal mondo contemporaneo. In risposta alla pervasività della mediazione digitale e della smaterializzazione che hanno connotato molteplici aspetti della vita quotidiana nei mesi della pandemia, la mostra invita a un incontro diretto, teso a valorizzare l’aspetto esperienziale che coinvolge tanto il corpo della pittura stessa quanto quello di chi la osserva. Come scrive Marcella Beccaria “la pittura è un linguaggio dotato di un corpo fisico, con un ingombro spaziale, una materialità tattile, persino un profumo specifico, tutte caratteristiche esperibili di persona e in persona quando ci si trova di fronte alle opere”. La mostra propone inoltre nuove commissioni ideate per gli spazi della Chiesa di San Francesco da alcuni giovani artisti, i quali sono stati invitati a intervenire su pareti autoportanti temporanee realizzate per l’occasione. Le nuove commissioni sono state realizzate da Guglielmo Castelli (Torino, 1987), Alex Cecchetti (Terni, 1977), Claudia Comte (Grancy, 1983), Francis Offman (Butare, Ruanda, 1987), Giuliana Rosso (Torino, 1992), Elisa Sighicelli (Torino, 1968) e Alice Visentin (Ciriè, Torino, 1993).Ulteriori artisti in mostra includono Nora Berman (Los Angeles, 1990), Valerio Berruti ( Alba, 1977), Rossella Biscotti (Molfetta, Bari, 1978), Anna Boghiguian (Il Cairo, 1946), Sol Calero (Caracas, 1982), Ludovica Carbotta (Torino, 1982), Manuele Cerutti (Torino, 1976), Barbara De Vivi (Venezia, 1992), Patrizio Di Massimo (Jesi, 1983), Camille Henrot (Parigi, 1978), Anne Imhof (Gießen, 1978), Andrea Massaioli (Torino, 1960), Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984), Daniele Milvio (Genova, 1988), Ad Minoliti (Buenos Aires, 1980), Seth Price (Gerusalemme, 1973), Mathilde Rosier (Parigi, 1973), Giangiacomo Rossetti (Milano, 1989), Lin May Saeed (Würzburg, 1973), Erik Saglia (Torino, 1989), Ania Soliman (Varsavia, 1970), Victoria Stoian (Chișinău, 1987) Sarah Sze (Boston, 1969), Paolo Turco (Cuneo, 1981) e Xa Zadie (Vancouver, 1983).
Orari Complesso Monumentale di San Francesco dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 18.30, la domenica dalle 10.30 alle 18.30. Ingresso gratuito. Per informazioni: tel. 0171.452711 | info@fondazionecrc.it | fondazionecrc.it
CAMERA. FUTURES MOVES TO THE CITY. 5 TALENTI, 5 SPAZI INDIPENDENTI, 5 MOSTRE
Da fine novembre 2021 a marzo 2022, Torino
CAMERA e la ricerca, i nuovi talenti e il territorio: sono queste le combinazioni di parole, e di significato, che hanno guidato e guidano il lavoro, oramai quadriennale, del progetto europeo FUTURES Photography del quale il centro torinese fa parte come unico membro italiano del board. Eleonora Agostini, Matteo de Mayda, Leonardo Magrelli, Giulia Parlato, Silvia Rosi sono i cinque fotografi selezionati quest’anno e coinvolti nelle attività insieme ad oltre altri settanta artisti di diversi paesi europei: hanno partecipato a workshop con fotografi riconosciuti a livello internazionale, sono stati coinvolti in numerosi incontri professionali al festival Futures Photography Festival di Amsterdam e ora, grazie alla collaborazione con cinque spazi indipendenti di Torino, potranno esporre le loro opere da fine novembre a metà marzo 2022. Le realtà coinvolte in tale processo di cooperazione e sinergia – Almanac Inn, Cripta747, Jest, Mucho Mas e Recontemporary – sono organizzazioni non-profit attive nella promozione di nuovi talenti e linguaggi del contemporaneo nel panorama artistico nazionale e internazionale. A ognuno di loro, CAMERA ha chiesto di ospitare una mostra personale, rispettivamente di Eleonora Agostini, Matteo De Mayda, Leonardo Magrelli, Giulia Parlato e Silvia Rosi, delegando alle singole realtà il rapporto con gli artisti, l’ideazione, lo sviluppo e la produzione dell’esposizione. Nel corso degli ultimi quattro anni, grazie a FUTURES Photography, – commenta il coordinatore del programma Giangavino Pazzola – CAMERA ha individuato e coinvolto oltre venti giovani artisti non solo in mostre, studio visit e workshop, ma li ha anche connessi con le quindici istituzioni e festival di fotografia europei con i quali il centro torinese ha fondato la piattaforma. In qualità di coordinatore del programma, CAMERA si è dato l’obiettivo di dare spazio comunicativo ai talenti FUTURES e offrire loro occasioni di visibilità, nonché di concorrere alla coesione, crescita e promozione del panorama artistico locale.
CUORE E ACQUARELLI, UN LIBRO DI GIANNA TUNINETTI E MARIA TERESA DELLA BEFFA
“Colori e sapori dal mondo” vuole spargere semini di curiosità e stimolare il desiderio di inoltrarsi sempre di più nell’affascinante regno verde, è stato immaginato da me e da Maria Teresa Della Beffa.Abbiamo voluto raccontare con il cuore, la penna e gli acquarelli fiori, frutti, erbe che hanno attraversato millenni, essenze botaniche giunte di recente sui nostri territori come immigrati avventurosi; quasi portando per mano il lettore a raccogliere e conoscere gli alimenti indispensabili alla buona tavola, alla buona salute. Tutte e due insieme abbiamo scritto di fiori e frutti che riescono a far innamorare anche il lettore più distratto. Oltre duecento immagini, il testo leggero, di facile lettura molto preciso nell’aspetto botanico scientifico grazie a Maria Teresa Della Beffa, scienziata e divulgatrice di fama internazionale, è adatto ad un pubblico molto ampio: dall’adolescente curioso all’adulto che cerca notizie, spunti di riflessione, nuovi stimoli ambientalistici e bellezza. La raffinata scelta grafica per mano di Mauro Macchia e la perfezione tipografica affidata all’azienda Moglia, ci rendono ulteriormente orgogliose della nostra fatica e con gioia vogliamo condividere.
Gianna Tuninetti
RITRATTI DI FOTOGRAFI IN UN INTERNO
Cinque fotografi dell’area metropolitana torinese, Valerio Bianco, Franco Bussolino, Emilio Ingenito, Giorgio Veronesi e Pier Paolo Viola, durante il periodo del “lockdown duro” tra marzo e maggio 2020, ormai storicizzato, hanno voluto raccontare con queste progetto come hanno vissuto questo periodo di clausura forzata tra le loro quattro mura domestiche. La genesi di questo progetto, è avvenuta durante incontri in video chat, per tenersi compagnia, ma anche per confrontarsi e trovare nuove idee su cui lavorare. L’approccio metodologico ha rispecchiato quello di precedenti lavori, dove i singoli autori hanno lavorato alla tematica in modo autonomo, con la più completa libertà stilistica e tecniche di rappresentazione, proprio per rimarcare che questo periodo è stato vissuto in modo diverso, come diversa è la personalità dei singoli autori de Il Terzo Occhio photography. Questo esercizio di stile ha già visto in passato, in 25 anni di attività, produrre lavori che su una medesima tematica, ma con diversità stilistica sono riusciti ad ottenere unitarietà di risultato. “Ritratti di fotografi in un interno” è una continua citazione colta, che mutua le proprie immagini dal mondo delle arti figurative, del cinema e dei fumetti. Un lavoro autobiografico in cui ognuno potrà riconoscersi. Gli autori di questo lavoro invece, hanno saputo raccontare con sentimento ed ironia, le loro giornate quotidiane, strette nella morsa di un momento storico drammatico, come poche volte è dato vedere soprattutto per la nostra generazione. Il valore semantico di queste fotografie è nella lettura socio-psicologica che gli autori hanno voluto dare loro ma, rivisto nel tempo, il suo carattere intimistico e minimalista, acquisterà il valore storico della memoria: come eravamo, come siamo stati.
Ritratti di fotografi in un interno – dal 25 novembre al 7 dicembre 2021. Spazio46 di Palazzo Ducale- piazza Matteotti 9- Genova – da lunedì a sabato ore 16,00 – 19,00. chiuso sabato 27 novembre
G.A.M. – LUIGI ONTANI. ALAM JIWA & VANITAS
a cura di Elena Volpato. fino al 30 gennaio 2022 – Wunderkammer GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
La GAM di Torino dedica per la prima volta all’esposizione di opere contemporanee il suo spazio denominato Wunderkammer e forse nessun altro artista avrebbe potuto più di Luigi Ontani restituire a quel nome i molti suoi significati originari. Ontani (Vergato, 1943) è andato creando attorno sé numerose Camere delle meraviglie, a partire dalla fine degli anni Sessanta quando compose la sua Stanza delle Similitudini. Per tutta la vita ha ridisegnato sin nei minimi dettagli decorativi lo spazio dei suoi diversi studi e delle sue abitazioni. Ha fatto delle sue opere una proliferazione pervasiva di simboli e forme con cui dare vita a un microcosmo intriso del suo immaginario. Anche questa mostra è un ambiente-mondo attraversato da un’unica ghirlanda allegorica di innumerevoli figure e significati, sacri e profani, della cultura d’Oriente e d’Occidente. Sono simulacri intrecciati tra loro per principio di analogia e per gusto sincretico che si rispondono da un capo all’altro della stanza prendendo di volta in volta forma di scultura, di fotografia acquarellata, di immagine lenticolare, di maschera, di burattino da teatro d’ombre o di acquerello. Vi sono esposte più di 130 opere su carta alle quali Ontani ha rimesso mano negli ultimi due anni, ultimando e dipingendo disegni a china realizzati negli anni Ottanta e Novanta. Il corpus si compone di diverse serie. Molti sono nudini tracciati dal vivo, di fronte al modello, ma nessun naturalismo ha spazio in queste opere. Le linee vi si intrecciano leziose. Si attorcigliano e tornano, narcise, su sé stesse. Tutto è elegantemente calligrafico, esotizzante di arzigogoli. Gli arti dei ragazzi ritratti si metamorfizzano in zampe di Ganesha, in uova dorate, in foglie di ontano, in code di tritone. Anche il fiore sensuale dell’Alam Jiwa, da cui l’esposizione prende il titolo e di cui Ontani adorna una serie unitaria di 18 acquerelli, è trasfigurazione di se stesso. La tattilità dei suoi petali, il suo profumo, il suo umidore vegetale, tutto questo si è rappreso nella chiusa ieraticità del simbolo, nella sua trasformazione in maschera, volto sacro dai molti occhi. Alam Jiwa significa in balinese Natura dell’anima. L’unione, nel titolo, di quel nome con la parola Vanitas appare come una voluta ripetizione di significati simili. La natura dell’anima è quella di essere soffio, anemos, vento. E non diversa è la natura della Vanitas la cui insistita iterazione in Vanitas vanitatum et omnia vanitas è, nel dettato originale ebraico, la ripetizione di hebel: soffio, vuoto, perfetto nulla. Un soffio dà la vita, la vita è un soffio. Forse è questa la verità-vanità, bifronte e contraddittoria, che si può scorgere iscritta, come una cifra nascosta, tra le sinuose linee dell’opera di Ontani.
A LUGANO IL SOCIAL RESEARCH PRIZE 2021
A Lugano, presso l’Aula Magna dell’Università della Svizzeta italiana, V. Boffi 13, l’associazione no profit “Ciao Table” premia il 2 dicembre, alle 19, l’Università di Vienna per gli studi innovativi di Giorgia Silani, Professore Associata del Dipartimento di Psicologia Clinica e della Salute, con una preziosa opera del pittore Enzo Tomaso Oliva. Il premio internazionale “Social Research Prize” è un riconoscimento per le ricerche scientifiche aventi per oggetto gli scambi sociali. Giorgia Silani, laureata in Psicologia con un dottorato di ricerca in neuroscienze cognitiva, dirige dal 2014 l’Unità di Neuroscienze Sociali Cliniche (CSN) dell’Università di Vienna, e con le sue ricerche ha contribuito alla comprensione dei processi sottostanti le basi neurobiologiche della cognizione sociale, delle emozioni e dei comportamenti. Ricerche che vengono premiate con un’opera dell’artista Enzo Tomaso Oliva, che ha trasmesso con la pittura la personale e poetica visione dell’universo “microcellulare”, con un linguaggio caratterizzato da meditate sfumature di colori, da suggestivi e interiori percorsi espressivi della microcellularità sino a raggiungere lo spazio delle neuroscienze. Nei suoi quadri si avvertono vibrazioni e pulsazioni, sensazioni e la sottile e dinamica mobilità delle particelle cromatiche che compongono il discorso concettuale. Alla premiazione hanno aderito il Sindaco di Lugano Michele Foletti e il Rettore Boas Erez, mentre intervengono da remoto, da Torino il Maestro Enzo Tomaso Oliva e Angelo Mistrangelo, critico d’arte, giornalista e Vicepresidente della Promotrice delle Belle Arti di Torino. Mentre sono presenti alla cerimonia Flavia Curti, Presidente dell’Associazione “La Città delle donne “APS” di Torino e moglie dell’artista, e la Giudice Fernanda Cervetti, Presidente MAGED (Magistrate Avvocate Giuriste Europee Donne).