Asl 5, l’atto aziendale, Uberti: nei tre ospedali ‘specializzeremo’ il pronto soccorso
“L’atto aziendale è un atto di programmazione generale, che parla di dipartimenti, strutture complesse e semplici, ma non di posti letto e di operatività di dettaglio, che possono ovviamente cambiare nel corso dei tre anni. Quindi, una fotografia di ciò che ci si impegna a fare inn questi tre anni.” La premessa di Massimo Uberti, direttore generale dell’Asl 5 che ha illustrato ai media i contenuti dell’atto approvato ad inizio settimana, chiarisce che non si parla (“perché non è compito nostro, ma della Regione”, precisa) del possibile ospedale unico, i cui tempi di (eventuale) realizzazione vanno ben al di là del triennio in cui l’atto ha vigore.
Ma è chiaro che gran parte del contenuto dell’atto ruota intorno al tema caro ai sindaci (e agli abitanti) di tutta l’asl. Perché, in soldoni, bisognerà comunque arrivarci, al tanto auspicato ospedale, e per farlo la nostra sanità dovrà davvero rimboccarsi le maniche. “Tutti e tre gli ospedali – ha ribadito Uberti – hanno grossi problemi. In questo periodo, si dovranno aiutare l’uno con l’altro. E sarà decisiva la crescita della sanità sul territorio, cioè nei distretti.”
Proviamo a fare sintesi.
DISTRETTI – “Serve un Distretto forte: sovraordinato funzionalmente a altre SSCC territorio e dotato di budget. Si occuperà, come già fa, della produzione diretta cure primarie. I Distretti restano invariati: Carmagnola, Chieri, Moncalieri, Nichelino. Ma a livello di direttori, si accorpano Chieri con Carmagnola e Moncalieri con Nichelino. Novità principale: il recupero delle specialità cliniche non più previste nella rete ospedaliera ASL: Diabetologia e Geriatria”.
OSPEDALI – “Si tratta di far funzionare al meglio ciò che c’è oggi, cercando la migliore organizzazione per superare i limiti attuali dei tre ospedali attuali. Cercando cioè di integrare al massimo i tre ospedali organizzandoli in un presidio ospedaliero riunito. Le specialità uniche (cioè presenti in uno solo dei tre ospedali) sono di sede ma di tutte e tre, il primario è responsabile in tutti e tre gli ospedali”. Sarà posta particolare attenzione alla medicina d’urgenza: in futuro, tutti i medici di pronto soccorso saranno urgentologi spacializzati. E avrà spazio l’oculistica, con focus su Carmagnola. Ma vediamo cosa faranno i singoli ospedali:
Chieri – In ricovero ordinario: Rianimazione, Dipartimentali di area chirurgica (chirurgia generale e urologia), Ortopedia, Ostetricia ginecologia, Dipartimentali area medica (medicina e nefrologia), pediatria. Day surgery: Chirurgia generale, Ostetricia ginecologia. Day Hospital: area medica –
Moncalieri: In ricovero ordinario: Rianimazione, Dipartimentali di area chirurgica (chirurgia generale e ORL), Ortopedia, Ostetricia ginecologia, Dipartimentali area medica (medicina e neurologia), Cardiologia + utic, pediatria. Day surgery: Ostetricia e ginecologia. Day Hospital: area medica. Le tanto discusse funzioni di emodinamica e terapia intensiva neonatale, per cui la politica si è da tempo mobilitata a difesa, sono definite ‘funzioni mantenute nei modi e nei tempi che saranno definiti dalla programmazione regionale’. Come dire: oggi ci sono, domani chissà.
Carmagnola – In ricovero ordinario: chirurgia generale, medicina, lungodegenze, riabilitazione (i letti di geriatria diventeranno letti di medicina generale). Week surgery e Day surgery: tutte le specialità chirurgiche. Day Hospitalk: area medica, compresa oncologia.
In chiusura, Uberti non ha nascosto i molti problemi, e in particolare la necessità di superare al più presto quel blocco delle assunzioni che rischia di vanificare le buone intenzioni dell’asl di tenere in piedi i servizi. “Ma ricordiamoci – ha concluso – che la Regione Piemonte sta uscendo per fortuna dal suo piano di rientro della spesa, e dunque in futuro avrà meno vincoli.”