PIEMONTE ARTE: CIMA DA CONEGLIANO, CASORATI, NATALE AL MUSEO, MAZZONIS, XU DE QI, NARRARTE, DI GANGI…
coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
DUE CAPOLAVORI DI CIMA DA CONEGLIANO IN MOSTRA AL GRATTACIELO INTESA SANPAOLO
Intesa Sanpaolo espone dal 22 dicembre al 9 gennaio due capolavori di Cima da Conegliano, artista tra i maggiori esponenti della scuola veneta tra XV e XVI secolo. Entrambi i dipinti raffigurano la Madonna con il Bambino e provengono dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna e dal Petit Palais di Parigi. Per la prima volta saranno dunque due gli ‘ospiti illustri’ protagonisti dell’ormai tradizionale appuntamento espositivo torinese che la Banca organizza nel periodo delle festività invernali. Dopo l’interruzione dello scorso anno a causa della pandemia ritorna, in coerenza con l’ultima edizione, un omaggio ai pittori veneti del Rinascimento e alla figura della Vergine che stringe il Bambino. Il precedente ‘ospite illustre’, esposto al grattacielo tra il 2019 e il 2020, era stato infatti la Madonna di Alzano di Giovanni Bellini, in prestito dall’Accademia Carrara di Bergamo.
BIELLA. SIA LUCE. LO STUDIO PREPARATORIO DI FELICE CASORATI ESPOSTO NELLA CATTEDRALE DI SANTO STEFANO
21 dicembre 2021 – 23 gennaio 2022
Il periodo natalizio è strettamente legato al tema della maternità e della nascita. Sia Luce lo celebra con un grande ritorno a Biella, con l’esposizione nella Cattedrale di Santo Stefano del dipinto Studio per La barca, opera del novarese Felice Casorati. Appartenente a un collezionista privato biellese, l’opera è uno studio preparatorio, appunto, per La barca (1934), esposta a sua volta nella Galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza. Nel dipinto sono rappresentate due donne a bordo di una piccola imbarcazione: una in primo piano tiene in braccio un neonato mentre lo allatta; la seconda sta nello sfondo di spalle e in posizione quasi appartata. Non è noto per quale contesto o committente l’artista abbia dipinto quest’opera. Le donne sembrano rappresentare delle fuggitive che scappano da qualcosa o da qualcuno per rifarsi una nuova vita, per preservare la piccola creatura, per garantirgli una rinascita in un posto sicuro, come una moderna e sempre attuale fuga in Egitto, dove all’asino e a San Giuseppe si sostituisce un tragitto via mare con la Madonna, il Bambino e una ancella. L’artista, di origine piemontese viene solitamente inserito nell’ambito del Realismo italiano per il suo ricercare delle immagini vicine alla realtà, pur negando di fatto le forme tradizionali della pittura del Realismo francese della metà del XIX secolo. Nelle opere di Casorati questo tratto è esemplare: soppressione della prospettiva centrale; offuscamento della logica del nesso spaziale; gioco tra vicinanza e lontananza dalla realtà, tra fedeltà al dettaglio e sommarietà, che porta a un senso di “fuori posto”, per cui l’immagine ritratta perde qualcosa della sua identità originaria. Utilizza la luce e le ombre per dare plasticità alle forme, ma la fonte di luce rimane sempre nascosta e l’origine delle ombre resta inspiegabile. Proprio con questo gioco l’artista riesce a dare tridimensionalità alla donna, che assume forme possenti. All’opposto la figura di donna in secondo piano è realizzata senza nessuna resa volumetrica, quasi fosse appiattita su sé stessa come parte integrante dello sfondo. La struttura della barca è solo accennata e mutilata della sua interezza, ma nell’opera finale il taglio stretto e alto della tela permette all’artista di dipingere tutta la barca, insieme a un piccolo scorcio di mare e di un’altra imbarcazione. La pittura in Studio per La Barca per quanto sia grezza e lasciata solo in stadio di prova è allo stesso tempo anche evocativa del suo carattere “neoclassico”, non legata all’impressione o all’espressione. È una pittura più celebrale e astratta, mai impregnata da suggestioni vitalistiche, ma legata solo all’esperienza diretta della percezione e catalogazione della realtà.
NATALE AL MUSEO. GLI ORARI, LE MOSTRE E GLI APPUNTAMENTI ALLA GAM, AL MAO E A PALAZZO MADAMA DURANTE LE FESTIVITÀ NATALIZIE
Le feste natalizie possono essere un’ottima occasione per visitare con la giusta calma le mostre e le collezioni permanenti dei musei della Fondazione Torino Musei: dall’arte contemporanea a quella antica, passando per la pittura giapponese, ciascuno potrà trovare l’esposizione giusta per le proprie preferenze! Alla GAM il pubblico oltre alle collezioni permanenti del ‘900 potrà visitare Fattori. Capolavori e aperture sul ‘900, Una collezione senza confini, Luigi Ontani. Alam Jiwa & Vanitas, Claudio Parmiggiani in VideotecaGAM e l’installazione Sinfonia di Alessandro Sciaraffa, aperta fino al 9 gennaio. Ampia scelta anche al MAO, dove i visitatori insieme ai 4 piani di esposizione permanente potranno vedere la mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese, Classical Radical | Residui e Risonanze, prorogata fino al 9 gennaio, il progetto site specific Il Libro delle Sorti e dei Mutamenti di Fernando Sinaga e la mostra fotografica di Eva Rapoport Credere con il corpo nel Sud-est asiatico. A Palazzo Madama sono invece visitabili la mostra Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy e Classical Radical | Confluenze perturbanti, aperta fino al 9 gennaio insieme alle collezioni permanenti.
GLI ORARI DURANTE LE FESTE:
venerdì 24 dicembre APERTI dalle 10 alle 14 (chiusi il pomeriggio)
sabato 25 dicembre CHIUSI
venerdì 31 dicembre APERTI dalle 10 alle 14 (chiusi il pomeriggio)
sabato 1 gennaio APERTI dalle 14 alle 18 (chiusi il mattino)
giovedì 6 gennaio APERTURA STRAORDINARIA dalle 10 alle 21
Dove non segnalato i musei osserveranno il regolare orario di apertura.
Si ricorda inoltre che il lunedì è il giorno di chiusura della GAM e del MAO e il martedì è il giorno di chiusura di Palazzo Madama.
Le modalità di accesso al Museo sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.
M.A.O.: IN MOSTRA IL MODELLETTO DE L’ARTE E L’INDUSTRIA DI OTTAVIO MAZZONIS
In occasione del centenario della nascita di Ottavio Mazzonis, allievo di Nicola Arduino (1887-1974), il MAO ha il piacere di presentare in anteprima un cartone preparatorio del grande affresco realizzato dal Maestro sulla volta dello scalone aulico di Palazzo Mazzonis. L’opera è stata generosamente donata nel 2021 dalla Musa ispiratrice del Mazzonis, Silvia Pirracchio in arte “Bibi”, alla quale l’artista stesso aveva dedicato il disegno nel 1999. Negli anni ’50 del secolo scorso si eseguono alcuni interventi sull’attuale sede del museo, che interessano soprattutto lo scalone: le pareti dell’ordine inferiore vengono arricchite da cornici e da pannelli in stucco a imitazione di quelli esistenti sulla fascia superiore; le due finestre sulla parete lunga rivolta all’interno del palazzo vengono ampliate secondo il preesistente disegno a trompe l’oeil. Ma sono le opere del Mazzonis a trasformarne radicalmente l’aspetto, in particolare l’affresco a tempera e caseina del 1955 raffigurante l’allegoria dell’Arte e dell’Industria con figure mitologiche. Per il suo primo grande affresco Ottavio Mazzonis intende rendere omaggio al Tiepolo, e in effetti le cromie e la disposizione dei vari elementi si ispirano agli affreschi veneziani del ‘700, reinterpretati tuttavia in maniera originale dal Maestro con uno sguardo alle esperienze di Ettore Tito (1859-1941) mediate dall’Art Nouveau. La maestosa e ariosa composizione si dipana su una doppia diagonale con l’effetto di un moto ascensionale che asseconda il soffitto voltato. In posizione centrale, Pegaso fuoriesce da una nuvola accompagnato da amorini con le trombe. In secondo piano si delineano le figure allegoriche delle Arti: musica, poesia, architettura. A loro un soldato sembra offrire una spada nel suo fodero in segno di pace, mentre una colomba sta per spiccare il volo sopra di lui. La figura dominante di fronte al soldato è una Parca che fila il filo della vita. Sul fuoco opposto della composizione ellissoidale è raffigurato un vecchio su un’altra nuvola, il Tempo, con la falce in pugno.
SPAZIO MUSA: MOSTRA PERSONALE DELL’ARTISTA XU DE QI
Con la mostra personale dell’artista Xu De Qi, prosegue nello Spazio Musa il progetto unico per Torino della nuova scena artistica cinese contemporanea. Progetto iniziato con la spettacolare mostra di Zhang Hong Mei che ha occupato le sue sale da luglio a settembre 2021 riscuotendo un grande ed inaspettato successo. Successivamente lo Spazio Musa ha ospitato le mostre dedicate al grande architetto De Lucchi e One for Eleven dedicata al confronto tra alcune gallerie italiane dedite al contemporaneo confluite nel progetto realizzato in occasione di Artissima 2021. Con l’apertura di questa mostra l’attività di Spazio Musa prosegue, indagando l’opera di Xu De Qi, uno dei maestri indiscussi della Nuova Pop Art Cinese. Questa, che aprirà presso lo Spazio Musa, è la prima mostra personale dell’artista a Torino, dove verrà presentato un percorso antologico di quello che è ormai un indiscutibile punto di riferimento per la giovane arte cinese contemporanea. Nato a cavallo tra la fine dell’epopea maoista e la nascita del boom economico cinese di questo millennio, egli è una sorta di caposcuola di quello spirito nuovo e critico verso un modo vecchio e stantio di fare arte in Cina ancora irrimediabilmente legato a schemi ormai superati dal tempo e ancorati, spesso, a riletture pedisseque di temi antichi ripetuti infinitamente. Il suo lavoro, ludico, gioioso, colorato e di chiara matrice Pop è privo, per ragioni generazionali, anche di quelle rivendicazioni di tipo politico che hanno caratterizzato, anche in maniera commercialmente cinica, i lavori della generazione a lui precedente. La sua visione ottimista e gioiosa della nuova Cina, ormai irrimediabilmente proiettata verso un futuro irreversibile, nonostante le brusche frenate di una classe politica che fatica ad adeguarsi ai cambiamenti, fa sì che l’arte di Xu De Qi porti un vento fresco e rilassante, pieno di grandi speranze in un futuro da lui rappresentato nei suoi dipinti, da giovani ragazze che oscillano tra tradizione e innovazione . Le sue immagini sono ormai divenute elementi iconici, spesso utilizzati, in Cina e negli Stati Uniti, dalla stampa e dai media per raccontare la Cina contemporanea vista attraverso il suo sottile velo di ironica provocazione verso modi e metodi di vita , delle nuove generazioni di giovani cinesi . Ormai noto a livello internazionale avendo esposto ovunque, dagli Stati Uniti all’Europa e con presenze prestigiose istituzioniali dalla Biennale di Venezia al Centre Pompidou, da Coral Spring Museum al Barbican Center for thé Arts di Londra egli è seguito da innumerevoli fans sui social di mezzo mondo e le sue immagini sono utilizzate per campagne pubblicitarie di grandi gruppi e per ornare i centri commerciali, grandi hotel o le pareti di catene di ristoranti dislocati nei maggiori aeroporti statunitensi. Le sue opere sono altresì presenti in innumerevoli musei cinesi, statunitensi ed europei oltre che in prestigiose collezioni internazionali.
La mostra di Xu De Qi si è aperta il 16 Dicembre al pubblico e avrà una serata particolare ad inviti prevista per il mese Gennaio 2022 e resterà aperta sino al 26 febbraio 2022
CHIERIART 2022
L’associazione MUSE organizza un’esposizione dedicata al riciclo artistico e creativo sul tema la Donna come simbolo di creatività e rinascita. La partecipazione è aperta ad artisti e creativi (quindi non necessariamente professionisti del settore), ed è aperta anche a gruppi/associazioni che utilizzano il riciclo artistico/creativo come strumento di riabilitazione e inclusione. L’esposizione avrà luogo presso Palazzo Opesso, via San Giorgio 3, Chieri da sabato 5 a domenica 13 marzo 2022
Il bando e i moduli utili alla candidatura sono disponibili su https://associazionemusechieri.wordpress.com/
MONCALIERI. NATALE IN CONTROLUCE
Al Giardino delle Rose del Castello Reale di Moncalieri il Natale arriva in anticipo: giovedì 23 dicembre alle 17 l’altrove incantato di Natale in Controluce festeggia la natività a ritmo di musica. I musicisti itineranti della Santa Claus Street Band e il loro repertorio jazz, pop, folk saranno protagonisti del quarto appuntamento con Natale in Controluce, l’iniziativa dell’Assessorato alla Cultura che ha inondato delle luce calde e colorate della natività le antiche arcate del Giardino. La musica partirà alle 16,30 dalla piazza di fronte al municipio, per raggiungere il Giardino e lì esibirsi fino alle ore 19. I bambini e le famiglie che hanno frequentato numerosi il Giardino nei precedenti giovedì di dicembre si daranno appuntamento per una merenda in musica e per farsi gli auguri, con il programma che prevede anche il laboratorio L’albero dei desideri (dove i bambini lavorano insieme a un grande albero addobbandolo con le frasi e i desideri di ciascuno di loro scritti su cartoncini colorati) e il set fotografico. Non mancheranno, come ogni giovedì, intrattenimenti di giocoleria, teatro e acrobazie, fino alle ore 21. Così come le golose merende di pasticceria Medico nell’area ristoro e le profumate ghirlande dell’angolo fiorito curato da Sofia – Viridarium Flower Farm.
LO STUDIO “DENTRO L’ARTE” DI NOVARA PRESENTA LA MOSTRA “NARRARTE 12.”
La scorsa domenica 19 dicembre ’21 è stata inaugurata a Novara, presso lo Studio artistico “Dentro l’Arte” (Viale Dante Alighieri 22), la mostra “NarrArte. 12”, dedicata agli artisti Elio Bozzola “Belio” e Pierluigi Meda (nella foto le opere dei due pittori). La rassegna, curata da Luigi Sergi, è stata presentata da Emiliana Mongiat e resterà aperta fino al 9 gennaio 2022, con i seguenti orari: giovedì, venerdì, sabato e domenica ore 17,00 – 19,30 (per visite su appuntamento tel. 339 3050809). “NarrArte. 12” espone le opere dei seguenti artisti: Giuseppe Ajmone, Kengiro Azuma, Elio Bozzola “Belio”, Angelo Bozzola, Ernesto Bazzaro, Aroldo Bonzagni, Max Bill, Giovanni Blandino, Remo Brindisi, Antonio Calderara, Rocco Coronese, Salvatore Carbone, Marcel Duchamp, Uldino Desuò, Antonio Gigante, Bruno Munari, Francesco Messina, Pierluigi Meda, Vanna Nicolotti, Urano Palma, Emilio Scanavino, Mario Schifano, Ernesto Treccani, Osvaldo Provvidone, Bruno Polver. La rassegna ha l’indubbio merito di ricordare numerosi artisti novaresi scomparsi di grande capacità, che così possono tornare alla nostra attenzione, e al tempo stesso di presentare i lavori di alcuni maestri di grande notorietà. Ci si riferisce in particolare a Kengiro Azuma, Max Bill, Remo Brindisi, Marcel Duchamp, Bruno Munari, Francesco Messina, Emilio Scanavino, Mario Schifano, Ernesto Treccani, senza dimenticare quei maestri che erano, tra l’altro, anche “novaresi” di nascita o di adozione, come Giuseppe Ajmone, Angelo Bozzola, Antonio Calderara. La mostra ci offre un significativo spaccato dell’arte italiana e non solo della seconda metà del XX° secolo, attraverso opere selezionate, che rappresentano significativamente i movimenti astratti e informali, così come i pittori che hanno invece indirizzato la loro ricerca verso un personale figurativismo. L’esposizione è dedicata a Belio e Meda, entrambi con un importante passato di insegnamento, recentemente scomparsi, che propongono con le loro opere una sintesi di quell’epoca appena trascorsa, che vale la pena di ricordare con grande convinzione. Belio, partito da un suo personalissimo mondo immaginario, lasciata la figura e il paesaggio tradizionali, si è volto prima a un vivace astrattismo geometrico e quindi a un naturalismo aperto ai temi portanti dell’ecologia, un naturalismo che, mentre ricuperava soggetti di carattere figurativo di grande sintesi, caratterizzava i suoi lavori con schemi compositivi e inserti fortemente geometrici. La stessa armoniosa fusione tra realtà e astrattismo informale la raggiunge Meda con i suoi “paesaggi dell’inconscio”, come erano state definite le sue opere, risultato di una continua, profonda e intensa ricerca, che è stata denominatore comune di tutta la sua produzione artistica.
Enzo De Paoli
IL MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO INSIEME A GOOGLE ARTS & CULTURE PORTA ONLINE LE SUE COLLEZIONI.
Disponibili su Google Arts & Culture oltre 150 opere, immagini Street View delle 30 sale che compongono il percorso di visita e le Storie che permettono di conoscere i tesori del Museo.
Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino entra a far parte di Google Arts & Culture, la piattaforma tecnologica sviluppata da Google per esplorare i tesori, le storie e il patrimonio di conoscenza di oltre 2.000 istituzioni culturali di 80 paesi nel mondo. In linea con la missione di Google di rendere l’informazione più accessibile, la missione di Google Arts & Culture è rendere la cultura mondiale accessibile a chiunque, ovunque. Con Google Arts & Culture si possono scoprire l’arte, la storia e le meraviglie culturali di tutto il mondo e da oggi anche del Museo Nazionale del Risorgimento. Il visitatore potrà immergersi nella Collezione Digitale con oltre 150 opere, esplorare tutte le 30 sale che compongono il percorso di visita del Museo attraverso le immagini Street View e scoprirne i tesori nelle Storie.
La Collezione Digitale
La prima fase dei lavori ha portato alla digitalizzazione di oltre 150 opere tra le più significative della ricchissima collezione esposta nel Museo. Di queste 20 possono essere esplorate nei minimi dettagli grazie alla tecnologia Google Art Camera. Tra le più importanti già online, i Cimeli del Re Vittorio Emanuele II, i dipinti Garibaldi a Marsala di Gerolamo Induno, La prima bandiera italiana portata a Firenze di Francesco Altamura e i grandi quadri che raccontano l’epica del Risorgimento. E poi ancora le fotografie che compongono l’album della Contessa di Castiglione, la copia miniata dello Statuto Albertino e il busto di Giuseppe Mazzini.
La visita virtuale con Street View
Utilizzando la tecnologia di Google Street View è possibile effettuare un tour virtuale a 360 gradi dell’intero percorso di visita del Museo: trenta sale che in ordine cronologico raccontano le tappe che hanno portato all’Unità nazionale, in Italia, ma anche in quegli altri Paesi europei che sempre nell’Ottocento hanno combattuto per la propria libertà ed indipendenza. Su tutte ricordiamo le due aule parlamentari autentiche ivi esistenti: la Camera dei deputati del Parlamento Subalpino, l’unica in Europa tra quelle nate dalle costituzioni del 1848 ad essere sopravvissuta integra, monumento nazionale dal 1898, e la grandiosa aula destinata alla Camera dei Deputati del Regno d’Italia, con le volte affrescate da Francesco Gonin, costruita tra il 1864 e il 1871.
Le Storie
Per approfondire alcuni contenuti e far meglio conoscere il patrimonio museale sono state realizzate anche sei Storie. Di particolare rilievo quella che permette di esplorare dall’interno la Camera dei deputati del Parlamento Subalpino e quella dedicata al dipinto Inaugurazione del Parlamento a Palazzo Madama il 2 aprile 1860, del pittore olandese Pierre Henri Théodore Tetar Van Elven. Da oggi, grazie a Google Arts & Culture lo straordinario patrimonio del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano diventa ancora di più patrimonio di tutti.
BOUSSON. IL MUSEO RIAPRE CON LA MOSTRA: “ATTENTI AL LUPO” DELL’ARTISTA GIANCARLO DI GANGI
Mostra dal 27 dicembre fino al 9 gennaio 2022. Orario mattino 10,30-12,30 pomeriggio 15,00-18,00
A MONTEGROSSO D’ASTI IN SCENA “IL SOGNO DI BENINO – IL PERSONAGGIO DORMIENTE NELLA STALLA”
Ultimi appuntamenti, nell’ambito di Oro Incenso Mirra – Presepi nel Monferrato, con le iniziative culturali proposte dall’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano: il progetto è realizzato con il patrocinio della Provincia di Asti e il contributo della Regione Piemonte e della Fondazione CRT ed è attuato con la Rete Ecomusei Piemonte e il Laboratorio Ecomusei. Giovedì 23 dicembre alle 20.30 a Montegrosso d’Asti, nel Salone del Mercato Coperto andrà in scena “Il Sogno di Benino – Il personaggio dormiente nella stalla”: Antonio Damasco, narratore, Mico Corapi, voce, chitarra battente, zampogna e lira calabrese (Teatro delle Forme). “Vi erano divergenze sostanziali fra i conservatori, difensori della nobile tradizione settecentesca e gli innovatori, che volevano tra le altre cose, inserire Maradona tra il bue e l’asinello. Lui di sicuro il miracolo lo aveva fatto!” Tra gli innumerevoli personaggi che animano il presepe napoletano, vi sono alcune storie che tramandano una tradizione molto suggestiva. È il caso di Benino, il pastore dormiente, dove il sonno non è solo uno stato fisiologico, ma una condizione dello spirito di inconsapevole tensione verso qualcosa di grande e irreparabile che deve accadere. In questa accezione il risveglio è considerato come una rinascita, un passaggio iniziatico e inevitabile all’età adulta, ma soprattutto si deve al suo sognare la conoscenza di quella terra fatta di sughero e muschio, di cose accadute e altre immaginate. Nella trasposizione drammaturgica di Antonio Damasco, redatta anche in chiave letteraria con le delicate illustrazioni di Alice Tortoroglio, Benino narra con una lingua inventata, accompagnato dai canti e dal suono della zampogna e della chitarra battente, di un immaginario condominio popolare in una Napoli che non c’è più o forse non c’è mai stata. Un intreccio poetico e divertente dove le storie della Sacra Famiglia non sono che nomi sulla pulsantiera di un citofono. Ed è così che Benino si ritrova alla tavola del “non tempo” natalizio, dove si incontrano l’alto e il basso, il sacro e il profano, lo straordinario e l’ordinario, per morire, essere digeriti e rinascere.
SALUZZO. VIVERE E REGALARE I MUSEI NELLE FESTIVITA’
Anche nel mese di Dicembre, MuSa – Musei Saluzzo, propone un ricco calen-dario di eventi e visite per soddisfare il gusto dei diversi target di visitatori, dai più piccoli ai più grandi. Nello specifico, il periodo delle feste offre la possibilità di godersi l’atmosfera natalizia e di partecipare a visite tematiche uniche nel loro genere.
26 DICEMBRE 2021
La magia del Natale
Il 26 dicembre, Santo Stefano, Mu.Sa propone una visita guidata tematica intitolata “La magia del Natale”, con un percorso alla ricerca delle più suggestive rappresentazioni della Natività nel centro storico e nei musei. La guida metterà in evidenza i dipinti e le opere custodite fuori e dentro i musei, e sarà anche un’occasione per poter visitare le chiese saluzzesi, abbellite con suggestive rappresentazioni della nascita di Gesù.
Orario: ore 15.00 dalla biglietteria della Castiglia
Costo: 8 euro a persona, gratuito per i ragazzi con meno di 10 anni accompa-gnati
26 DICEMBRE 2021
Apertura della Biblioteca Storica
In occasione di Santo Stefano ci sarà nuovamente l’apertura straordinaria della Biblioteca Storica situata in via Volta n. 8. Il pubblico avrà la possibilità di accedervi e di seguire una visita guidata gratuita.
Orario: 14-18
Costo: ingresso e visita gratuiti
2 GENNAIO 2021 e 6 GENNAIO 2022
Dolcezze in Castiglia
Domenica 2 e giovedì 6 gennaio le visite guidate alla Castiglia delle 15.30 e delle 16.30 prevedono una dolce conclusione. Dopo aver messo in luce avvenimenti e curiosità nella lunga storia della fortezza, edificata nel 1270 e oggetto di trasformazioni e cambiamenti nei secoli a seguire, la guida accompagnerà i partecipanti sui camminamenti di ronda, per ammirare il suggestivo paesaggio circostante.
La visita si concluderà alla caffetteria-ristorante La Castiglia per gustare il panettone accompagnato dallo zabaione, delizia tipica piemontese, preparato dallo chef Luca Banchio, titolare del ristorante.
Orario: ore 15.30 e ore 16.30 dalla biglietteria della Castiglia
Costo: 8 euro a persona, 3 euro per i ragazzi con meno di 10 anni accompagnati
I PRESEPI DI VOLTAGGIO
Fino al 9 gennaio, le domeniche e i festivi, dalle 15 alle 18