Chieri e reddito di cittadinanza. L’assessore Virelli replica a Sacco: “Polemiche in mala fede fingendo di non capire”
L’assessora Virelli: “Nessuna segnalazione dal Comune all’Inps? Certo, perché non c’è nulla da segnalare. Solo la malafede di chi fa polemica fingendo di non capire”
“Nonostante sia già stato affrontato in Commissione ed in Consiglio comunale, mi vedo costretta a ritornare sul tema dei cittadini chieresi percettori del Reddito di cittadinanza e dei Puc, i Progetti utili alla cittadinanza, che i beneficiari di Rdc sono tenuti a svolgere nel Comune di residenza per almeno 8 ore settimanali. Al 15 dicembre 2021, il numero dei percettori di Rdc residenti a Chieri è di 110 per il Centro per l’Impiego e di 164 per il Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali (CSSAC). I Puc che il Comune di Chieri ha promosso sono due e vedono la possibilità di impegnare 3 percettori di Rdc su interventi di piccola manutenzione del verde e pulizia di parchi gioco e giardini, e 8 su attività di vigilanza davanti alle scuole durante l’entrata e l’uscita degli alunni. Avviare questi progetti non è stato per nulla facile, e si sono dovute affrontare criticità di natura prevalentemente burocratica, ma non solo, criticità non certo attribuibili a colpe o mancanze del Comune, bensì, eventualmente, a chi ha ideato a livello nazionale simili modalità.
Voglio ricordare che il CSSAC ha trasferito al Comune i fondi per attivare i Puc solo a giugno. L’elenco dei percettori del Reddito è suddiviso fra due piattaforme, una gestita dal Centro per l’impiego e l’altra dal Consorzio dei servizi sociali, piattaforme che non dialogano tra loro, e non è il Comune a individuare le persone da coinvolgere nei Puc, bensì occorre attendere che ci vengano segnalate dagli enti appositi. A ciò si devono aggiungere sia le difficoltà pratiche a contattare gli interessati, sia i problemi che taluni presentano quando ricevono la chiamata (difficoltà famigliari, di salute, ecc.), oltre al fatto che è capitato che ci siano state segnalate anche persone che nel frattempo avevano cessato di percepire il reddito, quindi si è dovuto ripartire da capo. Infine, si deve provvedere alla formazione ed aprire le posizioni assicurative.
Un procedimento laborioso, ma ora siamo finalmente a regime, 10 soggetti sono occupati (l’undicesimo ha presentato certificazione medica di non idoneità alla mansione proposta).
Quindi, al momento nessuno ha rifiutato senza giustificato motivo: di conseguenza nessuna segnalazione è stata effettuata per rifiuto.
Solo dopo 8 ore di assenza ingiustificata (protratta fino a 24 ore), è possibile procedere ad un “richiamo”, e solo dopo tre richiami la persona viene considerata inadempiente e segnalata sulla piattaforma GEPI-se si tratta di percettori assegnati dal Centro per l’Impiego-al CSSAC, se si tratta di persone assegnate da quest’ultimo ente, che poi, previa verifica, dovrà procedere a segnalare sulla piattaforma GEPI.
Infine, ricordo che l’eventuale revoca del beneficio non è un dato disponibile per il Comune.
Concludendo, non ci sono mancanze da parte del Comune di Chieri, e non si comprende quali “controlli” dovrebbero essere effettuati.
Il Rdc è certamente uno strumento importante per contrastare la povertà, e si è dimostrato tale in questi mesi di pandemia, ma le procedure relative ai Puc dovrebbero essere riviste e migliorate. Cosa che non spetta al Comune, bensì al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Ancora una volta, c’è chi fa polemica attribuendo all’amministrazione comunale colpe o inefficienze del tutto inventate.”
Così Raffaela Virelli, assessora alle Politiche Sociali, replica alle critiche mosse dalla consigliera di opposizione Rachele Sacco qualche giorno fa.