“Cambiare il Piano del Traffico: scelta doverosa anche se tardiva. Adesso, cabina di regia con chi a Chieri ci vive e ci lavora”

Roberto Pezzini

La decisione della Giunta di Chieri di mettere mano al Piano del Traffico in vista di importanti scelte sulla viabilità del centro storico, affidando l’incarico ad una societtà di professionisti esperti del settore, ha avviato, come era facile preedere, un dibattito tra chi ritiene che spendere circa 70 mila euro (tanto vale l’incarico ai professionisti) sia uno spreco e avrebbe preferito che lo studio venisse realizzato da tecnici del Comune (vedi la nota di Rachele Sacco, oggi) e chi invece approva la scelta, giudicandola magari tardiva e chiedendo comunque un confronto tra tecnici esterni e ‘rappresentanze economiche e sociali della città al fine di costruire  un vero processo partecipato’, come scrive ora in una nota Roberto Pezzini, presidente del Comitato Centro Storico: “Dopo anni di richieste di revisione del piano del traffico e della viabilità finalmente l’Amministrazione Comunale di Chieri mette mano allo strumento infrastrutturale da cui necessariamente devono dipendere scelte e decisioni importanti per la mobilità chierese .  Pessimo esempio di approssimazione è stato l’incontro fatto a luglio dello scorso anno per trattare in modo estemporaneo e disorganico il tema dell’accesso  al centro cittadino  , già in quell’occasione come Comitato Centro Storico segnalavamo la necessità che non potevano  essere prese decisioni che non fossero supportate da una consolidato studio e da una conseguente razionale programmazione.  Lo stesso intervento di Piazza Cavour  , in assenza di un nuovo PGTU , ancora oggi siamo convinti sia stato realizzato con un emendamento stralcio ed  accomodante ad  un progetto che come noto non abbiamo mai condiviso. IL PGTU come previsto dall’art. 36 del CDS è uno strumento che oggi va contestualizzato con le nuove indicazioni Regionali in tema di mobilita delle persone PRMOP e della logistica PRLOG , strumenti che a livello territoriale prendono forma  con la realizzazione dei PIANI DI  SETTORE . Strumenti quest’ultimi di assoluta delicatezza ed importanza , per cui  riteniamo corretto che la disamina sia affidata a figure qualificate e professionali, ma che lavorino confrontandosi continuamente con il pragmatismo di chi nella città ci vive e ci lavora . La proposta che facciamo è che l’intero progetto sia monitorato da una cabina di regia costituita da rappresentanze economiche e sociali della città al fine di costruire  un vero processo partecipato orientato da qui al 2030 agli indirizzi che la Regione stessa ha indicato nel PRMT ( Piano Regionale della mobilità  dei trasporti)”