PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto : MORGAN LOST, un fumetto come un bel film
Morgan Lost è in edicola. Il nuovo esplosivo personaggio ideato da Claudio Chiaverotti per la Sergio Bonelli Editore è finalmente tra noi. 96 pagine di azione e avventura allo stato puro, da leggere e rileggere con piacere, per un divertimento intelligente, come sarebbe quello di andare a vedere un bel film. Se non lo avete ancora letto, non temete, non vi svelerò nulla sulla trama e nemmeno sui colpi di scena di cui Chiaverotti è abile tessitore.
MORGAN LOST “L’uomo dell’ultima notte” è un albo che non faticherete a trovare in edicola, perché il rosso che domina la copertina di Fabrizio De Tommaso richiamerà la vostra attenzione e sarà difficile non rimanere affascinati dall’insieme dei volti inquietanti e minacciosi che la compongono in un mosaico di vignette – o forse finestre – affacciate su un mondo da incubo. Ma tra loro e noi si erge Morgan Lost, imponente e risoluto, ma non meno inquietante dei loschi figuri alle sue spalle. Si vede subito che è un tipo tosto, uno che è meglio avere dalla propria parte. Colpisce la maschera nera dipinta sul suo volto, la pistola abbassata ma pronta ad essere usata e la fibbia della cintura con il simbolo della pace, un accostamento che richiama da dualità e imprescindibilità del bene e del male, perché – come cita il trailer che potete trovare su YouTube (Morgan Lost – Trailer di lancio) – “il male ha un nuovo nemico”.
Claudio Chiaverotti ha voluto presentare Morgan Lost attraverso gli occhi dei suoi nemici, sia nelle immagini che hanno preceduto la sua presentazione, sia dedicandogli la copertina del primo numero, “perché la forza di un personaggio si misura anche dallo spessore dei suoi nemici”. Nemici folli, pazzeschi, cattivi senza freni e perversi, anche nell’aspetto, che nelle storie saranno dei veri e propri co-protagonisti.
Così come è co-protagonista la città in cui si svolgono le avventure di Morgan Lost. Come già aveva fatto per Brendon, Chiaverotti ha inventato un mondo, mescolando una metropoli americana degli anni ’50 con la nostra tecnologia avanzata e contaminazioni architettoniche dall’antico Egitto. Un’ucronia, ossia un mondo alternativo, parallelo al nostro, che si è evoluto in modo autonomo a seguito di eventi che si sono svolti diversamente da quelli che conosciamo. Se pure diverso è anche il mondo in cui viviamo, “un 2015 dove alcuni punti di tensione della nostra epoca come la burocrazia, l’economia, la spettacolarizzazione della violenza in TV, sono esplosi e dominano la vita quotidiana”, cita Chiaverotti. E’ una città cupa e opprimente, dominata dal buio e dalla neve e da un sottile senso di alienazione, come quando nei locali la musica è troppo forte e non si riesce a comunicare. Una città dove si lavora e, nel poco tempo che rimane, si cerca di combattere la solitudine e magari trovare l’amore. Amore vero, ma non idealizzato, magari tormentato o sfortunato, preda del fato e delle debolezze umane. A volte ingannevole e pericoloso, quando si mescola alla follia, come può capitare tra le pagine di Morgan Lost.
Morgan Lost è un “Action-Thriller” visionario che scorre veloce, con un ritmo brillante e serrato, caratterizzato da dialoghi taglienti come le lame degli assassini e da inquadrature cinematografiche. Il primo numero è disegnato da Michele Rubini con stile realistico e preciso – frutto di una significativa esperienza maturata su Zagor – con una cura particolare per la caratterizzazione dei personaggi, le espressioni e la recitazione, ma anche per gli ambienti e l’atmosfera. Atmosfera che acquista una dimensione nuova grazie ad un’altra importante novità: la colorazione degli albi con sfumature di grigio e rosso, tonalità che conferiscono spessore ed una carica emozionale mai vista in un fumetto Bonelli. Il grigio che conferisce tridimensionalità agli ambienti e profondità al buio, senza appesantire o incupire le tavole. Il rosso che non si limita a colorare dettagli ma ha una sua funzione narrativa: illumina, evidenzia, contrappone luoghi e personaggi, esalta le emozioni e sprizza come il sangue che scorre copioso. Sì, perché in Morgan Lost i pugni fanno veramente male e ogni cosa può diventare un’arma, come ben testimoniamo i “villain” in copertina.
Ma chi è Morgan Lost?
Qualcosa si scopre già nel primo numero, in un mix sapientemente dosato dal bravo Chiaverotti, che riesce a presentare il personaggio principale, l’ambiente e la storia in modo fluido e avvincente dalla prima all’ultima pagina, senza cali di tensione e facendo crescere la curiosità man mano che si procede nella lettura. Morgan Lost è un personaggio e non un eroe, un uomo molto in gamba ma che si racconta anche attraverso le sue fragilità. E’ un “uomo perduto”, tormentato, a volte cupo e drammatico. “Morgan Lost non è Claudio Chiaverotti”, dichiara l’autore, “ma in lui ho messo molto di me stesso. E’ un personaggio metropolitano che esprime bene le mie paranoie, come l’insonnia e l’amore per il silenzio della notte. E’ daltonico (Chiaverotti no) e vede il mondo esattamente come noi vediamo i suoi fumetti.
Morgan Lost non avrà un comprimario fisso, come succede normalmente per quasi tutti i fumetti. Vi saranno però tantissime donne in tanti ruoli diversi, a partire dal Commissario di Polizia e dalla Criminologa che vedremo spesso interagire con lui. Claudio Chiaverotti ha dichiarato infatti che le donne avranno un peso importante nelle storie, sia come contraltare di un protagonista maschile forte, sia perché hanno un forte potenziale di fascino e una maggiore complessità caratteriale ed emotiva.
Le avventure saranno tutte autoconclusive, tranne la prima che si svilupperà su due albi. Un curiosità è che alla fine del primo numero compare la scritta “fine primo tempo” anziché il classico “continua”, un omaggio al mondo del cinema, fonte primaria di ispirazione dell’autore. Dai film di John Carpenter e Quentin Tarantino a pellicole come “Il silenzio degli innocenti” di Jonathan Demme, e “Suspiria” di Dario Argento, la cui colonna sonora è consigliata da Chiaverotti come sottofondo di lettura. Sono tantissime le suggestioni, le ispirazioni e anche gli omaggi che si possono trovare in Morgan Lost, eppure si tratta di un fumetto assolutamente nuovo ed originale, come non lo avete mai letto. Personalmente ho apprezzato molto l’atmosfera della città, più la Gotham di Batman o l’Hell’s Kitchen di Daredevil che non la Sin City di Miller, e mi piace pensare alla mascherina di Morgan Lost come ad un omaggio allo Spirit di Will Eisner. E’ stata una piacevole sorpresa trovare anche alcuni omaggi al mondo dell’arte, addirittura il Guernica di Picasso.
Morgan Lost è stato ideato e scritto interamente ed esclusivamente da Claudio Chiaverotti, affiancato da uno staff di disegnatori professionisti che si alterneranno nella realizzazione degli albi della serie. Tra questi ci saranno, in ordine provvisorio di apparizione, Michele Rubini (Zagor, Tex), Giovanni Talami (Nick Raider, Magico Vento), Giovanni Freghieri (Martin Mystère, Dylan Dog, Hellnoir), Val Romeo (Nathan Never, Dylan Dog), Giuseppe Liotti (Brendon), Cristiano Spadavecchia (Brendon, Magico Vento), Andrea Fattori (Brendon), Luca Raimondo (Jonathan Steele, Dampyr), Mario Perugini (autore del video-trailer), Max Bertolini (Nathan Never), Lola Airaghi (Brendon, Dylan Dog) e Ennio Bufi (Il Settimo Splendore).
Chi è Claudio Chiaverotti:
Torinese, Chiaverotti approda al fumetto dopo un periodo piuttosto travagliato. Dapprima studia per diventare odontotecnico, quindi si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza. È nel 1986 che fa il suo ingresso nel mondo delle nuvole parlanti, scrivendo i testi per alcune strisce di “Sturmtruppen”, di Bonvi. Giunge alla Sergio Bonelli Editore nel 1989, esordendo con l’albo n. 34 di Dylan Dog, “Il buio”. Sostituisce per lungo tempo Tiziano Sclavi nella produzione delle storie dell’Indagatore dell’Incubo (per cui firma anche “Goblin”, “I delitti della mantide”, “Partita con la morte”, “Il confine”), collabora alle testate Martin Mystère e Zona X, per poi dar vita a un personaggio tutto suo, Brendon.
Potete trovare altre informazioni su Brendon e Morgan Lost nel precedente articolo di questa rubrica: www.100torri.it/newsite/?p=16028